CALCIOMERCATO AS ROMA TIAGO PINTO – Nelle tre lavagnette appese al muro dell’ufficio di Tiago Pinto, alle spalle della scrivania del general manager, non figurano i possibili acquisti o gli obiettivi di mercato (quelli li tiene naturalmente in gran segreto), scrive il Corriere dello Sport.
Nella prima ci sono scritti i nomi della rosa attuale, disposti a formazione, nella seconda i giovani della Primavera pronti a fare il salto di livello (Darboe, Zalewski, Ciervo sono tra questi), e poi c’è la terza lavagna. Quella che dà maggiore lavoro e anche preoccupazione, quella su cui Tiago Pinto sta lavorando giorno e notte per riuscire piano piano a cancellare un nome alla volta. È la lavagna con la lista dei prestiti e degli esuberi. Di quei giocatori che sono andati a giocare altrove perché hanno un potere contrattuale forte e stipendi importanti che non permettono una cessione agevolata.
Facciamo un esempio. William Bianda, ragazzo acquistato da Monchi nel 2008 per sei milioni di euro. In questa stagione è andato a giocare in prestito in Belgio, allo Zulte Waregem: sette presenze, l’ultima il 19 dicembre scorso. Stipendio del ragazzo: ottocentomila euro.
Altro esempio? Ante Coric, sette milioni spesi da Monchi. Contratto fino al 2023 a 1,2 milioni netti. Due prestiti in questa stagione: tre presenze in cinque mesi in Olanda, al Venlo, sei invece col Lubiana nel campionato sloveno. A loro si aggiungono Robin Olsen, Alessandro Florenzi, Steveen Nzonzi, Cengiz Under, Diego Perotti e Justin Kluivert, più quei volti della rosa attuale che sono di troppo come Javier Pastore, Davide Santon e Federico Fazio. A questi aggiungiamo altri giocatori che sono sul mercato come Pau Lopez, Amadou Diawara e Carles Perez.
Riuscire a liberarsi di tutti questi ingaggi non porterebbe al famoso “tesoretto”, ma a un vero e proprio trionfo economico (e manageriale) che consentirebbe alla Roma di investire di più sul mercato e sui giusti calciatori.
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