NOTIZIE AS ROMA SABATINI CALCIOMERCATO – Walter Sabatini, ex direttore sportivo della Roma, attualmente alla Sampdoria, ha rilasciato un’intervista a Sky Sport parlando di Pastore e di Nainggolan: “Perché non ho preso Nainggolan quando ero all’Inter? L’anno scorso era impossibile, non era possibile costruire questa operazione. L’inter ha fatto un’operazione eccezionale, Spalletti l’unico in grado di gestirlo, sa il linguaggio da usare con lui e i criteri per ‘tenerlo in vita’. Nainggolan è tra i primi 3 centrocampisti in europa. Sono preoccupato: Inter, Roma e Juve stanno costruendo grandi squadre”.
Dopo Nainggolan, Sabatini si sofferma anche sul trasferimento di Javier Pastore: “Di lui mi colpirono l’armonia dei movimenti e la profondità della corsa palla al piede. Divora campo palla al piede con armonia e facilità di conduzione, individua linee oscure di passaggio. E’ un ragazzo che individua il passaggio che altri non vedono. Un talento straordinario, nell’Huracan vinceva le partite da solo. Lì maturò molto con Angel Cappa, che gli concedeva tanta libertà e lo ha educato. Pastore non aveva avuto gran riscontro fino a quel momento, deve tanto a Cappa. Che effetto fa vederlo alla Roma? A gennaio feci un tentativo velleitario con l’Inter, non ho paura di fare figuracce… Poi la situazione si è complicata. Lo vedo con orgoglio e sono strafelice di vederlo alla Roma, poi per me è sempre una tempesta emotiva parlare della Roma. Non mi piace il percorso che ha fatto al PSG, lui lo sa bene: si è un po’ seduto e ha accettato di perdere i duelli con i giocatori che poi sono arrivati. Ha accettato un ruolo di subalternità e un campione non lo può fare. Per me Pastore è un playmaker a tutto campo. Gli piace girovagare per il campo e creare superiorità numerica anche in difesa. Si avvicina alla palla, la vuole e scappa per farsela ridare. Per capacità di corsa e resistenza può fare benissimo la mezzala, forse gli manca la veemenza nella corsa e soprattutto nella rincorsa, perché nel 4-3-3 le mezzali devono rincorrere parecchio per chiudere le corsie. Ma è un giocatore forte, un allenatore forte come Di Francesco non avrà problemi. Casomai ribalteranno il triangolo a centrocampo e poi Dio provvede”
Inevitabile un riferimento al suo passato in giallorosso: “Alla Roma ho vissuto anni importanti e impegnativi, anche dal punto di vista fisico. Grandi delusioni e affermazioni, il rammarico è di non aver vinto ma il saldo è in attivo. Ho fatto un lavoro importante, portando a casa plusvalenze e poi c’è un dato da non sottovalutare: la Roma è sempre stata competitiva, sappiamo quanto vale oggi la partecipazione alla Champions. Sono soddisfatto del mio lavoro, amo Roma e la Roma. Ora sono proiettato in un’altra storia, frequento un calcio con altri obiettivi e sono sicuro di fare cose significative per la Sampdoria”.
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