Monchi e Di Francesco

Eusebio Di Francesco si presenta in conferenza stampa da neo allenatore della Roma.

Prende la parola il ds Monchi: “Buonasera. Grazie per essere venuti. Il motivo della conferenza ovviamente è la presentazione del nuovo allenatore della Roma Eusebio Di Francesco. Per la Roma e per me in particolare è un giorno molto felice. Il ritorno a casa di uno dei nostri è un motivo di allegria per la Roma. Per me questa giornata è estremamente importante. Una volta che Spalletti ha deciso di partire, il mio obiettivo era chiaro, ovvero che Eusebio fosse qui oggi. Sono molto contento. Vorrei ringraziarlo per essere con noi e per aver accettato la nostra proposta”

Di Francesco: “Prima di iniziare con le domande, vorrei ringraziare il presidente Pallotta, il dg e il ds per quest’opportunità. Per me è un’occasione unica, sono felice di raccoglierla. Vorrei ringraziare anche il Sassuolo. Un ringraziamento particolare lo devo fare al dottor Squinzi per l’affetto che mi ha dato”.

Che idea si è fatto della Roma?
Squadra competitiva con giocatori interessanti, che ha avuto davanti una squadra fortissima come la Juve. Ha dimostrato comunque di essere una squadra top.

Il pubblico della Roma quanto può essere importante?
Avendolo vissuto, è fondamentale. Sono convinto che sarà il 12esimo in campo. Chi vive e veste questa maglia ha sensazioni uniche. La curva è capace di trasmettere quel qualcosa in più. Voglio portare grande senso di appartenenza alla maglia.

Nelle coppe la squadra è stata insufficiente. Che idea si è fatto di queste contraddizioni?
Ci dobbiamo preparare a lavorare sodo per cercare di ottenere successi in tutte le competizioni, questa squadra richiede tutto ciò. Io sono pronto a questa sfida. L’anno scorso sono stati superati tanti record. Questa squadra è arrivata seconda con 87 punti, c’è stato lavoro importante. Per raggiungere qualche traguardo dobbiamo fare qualcosa in più, siamo qui per questo.

Quale valore aggiunto può essere uno stadio di proprietà?
Un valore positivo all’ennesima potenza. Permettere di avere il tifoso più vicino, penso sia il futuro del calcio. Sono convinto che ce l’avremo. Mi auguro di essere qui quando aprirà.

Domanda a Monchi: Anche in questa sessione di mercato ci si deve aspettare la vendita di titolari? Si parla di Ruediger e Salah.
Come ho già detto nella mia conferenza, la Roma non ha intenzione di vendere calciatori, ma di costruire la miglior rosa possibile da affidare al mister per raggiungere gli obiettivi. Salah e Ruediger? E’ vero che c’è interesse di un club inglese per Momo, è vero che c’è stata un’offerta, ma il prezzo lo fa la Roma. Decideremo a seconda delle circostanze. Ruediger? Ad oggi non ci sono trattative aperte. Ci sono zero possibilità che Ruediger possa andare via.

Tra i suoi obiettivi c’è quello di lavorare con Totti? L’ha sentito?
Sì, la società ha parlato con Totti per quello che sarà il suo futuro da dirigente. A breve dovrà dare una risposta. Sarei molto contento di poter averlo in un ruolo che deciderà lui e di poter continuare a lavorare con lui, anche se in un’altra veste.

Tanti cambi di allenatori. E’ arrivato in un club che ha fretta?
Ho la serenità di far bene e concentrarmi sul campo, sul lavoro. Poi sono convinto di poter trasmettere i valori e la conoscenza di questo ambiente. Cercheremo di trasmettere entusiasmo all’ambiente. Credo che questo derivi dai nostri comportamenti, dall’essere vicini alla gente ma allo stesso tempo di fare risultati. Magari facendo divertire.

Possibile che sia difficile lavorare a Roma proprio per questo?
Tanti problemi non me li sto ponendo. Bisogna cercare di creare grande compattezza, sapendo che durante questo cammino potranno esserci momenti facili e difficili. Ci auguriamo che sia un percorso più in discesa che in salita, ma fa parte di questo lavoro. Sono sereno nell’affrontare questa bellissima avventura.

Ha parlato con qualcuno dei suoi predecessori? Zeman o altri?
Mi hanno augurato il meglio. Sono convinto che questa sarà un’esperienza che cambia completamente rispetto alle altre già vissute qua. Dobbiamo trasmettere consapevole e una grandissima umiltà nel lavoro che devo trasmettere ai miei giocatori, loro devono avere grande disponibilità nei miei confronti e di chi lavora per far diventare più grande la Roma.

Berardi è tra le sue richieste?
Risponde il direttore. Berardi è un ottimo calciatore, lo ribadisco. È un ragazzo che io ho visto crescere. Questo non significa che sia un obiettivo della Roma, ma lo ritengo un giocatore di altissimo profilo.

E’ un tecnico che concorda con la società gli acquisti o si adatta?
Volete chiedere se sono aziendalista o meno? Prima di tutto, le scelte che facciamo, come quella di Moreno, è stata condivisa con il direttore. Le mie fortune sono quelle della società. Noi lavoriamo qua per il bene della Roma. Ritengo che noi, insieme, cercheremo di mettere su una squadra molto forte. Vero direttore?
Risponde Monchi: “Vero!”.

Domanda a Monchi: Il futuro di Manolas?
Come ho già detto in precedenza, la Roma non è un supermercato, ma una squadra che ha l’obiettivo di lottare per il campionato e che rappresenterà l’Italia in Europa, partendo dal secondo posto e dalla volontà di lottare per i nostri obiettivi. Dobbiamo creare la migliore squadra possibile. Non ci sono squadra che non vendono. Il problema non è vendere, ma comprare male. Se qualcuno esce, va sostituito adeguatamente. Non ci sono trattative aperte se non per Salah.

Lei è un allenatore che pensa un solo calcio o è pronto ad adattarsi a una realtà diversa con obiettivi diversi?
Sicuramente allenare una squadra di provincia è diversa da una big. Anche con il Sassuolo, non ho mai avuto atteggiamento remissivo. Sicuramente il modo di fare calcio non cambierà: propositivo. Cercheremo di migliorare tutti nelle gare, partendo dal 4-3-3, adattandole a volte a un 4-2-4 o un 4-2-3-1.

Domanda a Monchi: Ci possiamo aspettare un altro calciatore ‘sconosciuto’ nei prossimi giorni?
Vi giuro che il mio obiettivo non è acquistare calciatori di cui voi non parlate. Ci sono giocatori di cui si fa il nome che potrebbero essere nostri obiettivi. Come ha detto il mister, lavoreremo insieme. Conosco perfettamente il profilo dei giocatori che chiede. Sappiamo in che reparti la squadra deve essere rafforzata, abbiamo condiviso alcuni nomi, ma non credo ci saranno sorprese a breve.

Lo scorso anno Nainggolan da trequartista ha fatto 14 gol. Come lo vedi? Nel centrocampo ci sarà un ruolo per Pellegrini?
Pellegrini è un’ottima mezzala, ha avuto un grandissimo percorso di crescita in questi due anni. Nainggolan? Da mezzala può far benissimo 18 gol. Il fatto che possa partire più lateralmente in un sistema coordinato potrebbe facilitare i suoi inserimenti. È un calciatore con qualità importanti. Voglio dire una cosa: io sono stato scelto perché ho un certo tipo di calcio ed è giusto così. È giusto che io trasmetta ai miei calciatori il mio pensiero di calcio.

Domanda per Monchi: nelle trattative avviate c’è anche quella per un secondo portiere da affiancare a Alisson?
La Roma ha tre portieri: Alisson, Skorupski Lobont. Siamo a posto così.

Hai sempre detto che servono tanti attaccanti per il 4-3-3.
La società ci sta lavorando, io chiedo molto ai due esterni e alle mezzali. Abbiamo necessità di calciatori di qualità per poter competere in tutte le competizioni.

Quale obiettivo ti renderebbe felice?
Non voglio fare proclami. Dobbiamo avere un profilo basso. Dall’umiltà nel lavoro possiamo ottenere grandi risultati. Dove? Non lo so. Io so quali sono le speranze della gente. Viviamo di concretezza e di speranza. L’entusiasmo è alla base, non è tanto per dire. Quando si vede l’atmosfera giusta abbiamo fatto già un grande passo avanti e ci toglieremo grandi soddisfazioni.

Domanda a Monchi: E’ vero che si è innamorato di Di Francesco una partita contro il Bilbao?
Di Eusebio mi sono sempre piaciute molte cose, il suo percorso. La mia ambizione è sempre stata quella di conoscere il calcio in generale. Il Sassuolo ha fatto molto rumore, una squadra piccola che è cresciuta moltissimo. Quando si vede un percorso simile uno inizia a guardare. Non ho voluto Eusebio perché mi ricorda un tecnico spagnolo, ma perché mi sono piaciute cose che voglio che abbia l’allenatore della Roma.

Florenzi: dove lo vede?
Auguriamoci innanzitutto che guarisca presto. Può fare tantissimi ruoli, però voglio lavorare nella specificità dei ruoli. Ha grande qualità nell’attacco della porta, un ottimo tiro, e poi ha fatto benissimo anche il terzino. Deve migliorare dal punto di vista difensivo, ma è un giocatore che voglio allenare prima di identificarlo in un ruolo.

Quanto è importante la permanenza di De Rossi?
E’ stata la prima persona che ho chiamato, ritorno al senso di appartenenza. È l’emblema nella Roma. Mio figlio gioca nel Bologna tifoso della Roma, quando gli chiedono chi sia il suo idolo dice De Rossi. È il primo ad esultare e ad abbracciare il compagno. In questo momento credo sia il mio punto di riferimento, sia se gioca titolare o meno.

Ha fiducia in Peres?
Tutti i giocatori della Roma hanno qualità. Si possono avere difficoltà all’inizio per poi maturare. Peres è stato spesso abituato a giocare a 5, per giocare a 4 deve migliorare, dal punto di vista offensivo ha qualità importanti. Lo tengo in grande considerazione. Voglio lavorare con loro per valutare le loro capacità di apprendimento e di crescita?

Domanda a Monchi: sarà riscattato?
Il mister è stato chiaro. Conoscevo Bruno già dal Torino, mi piaceva. Ovviamente deve recuperare, sono fiducioso del fatto che con il mister riuscirà a farlo.

Strootman e Paredes ideali per lei?
Sicuramente sì. Paredes centrocampista centrale nel 4-3-3, mentre Strootman è un’ottima mezzala, l’ha dimostrato soprattutto nell’ultimo periodo. È tornato ad essere un giocatore trascinante, un po’ un capitano in campo.



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