Luciano Spalletti, tecnico della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro il Milan.
Come è stata la squadra questa settimana?
C’è stata la reazione giusta, la squadra è dispiaciuta. Mi sento addosso l’amarezza. Quello che conta però si vede in fondo al campionato. Ci sono partite che si perdono e la reazione è fondamentale. L’esame è la classifica a fine campionato e questa partita è fondamentale. Partita difficile ma la reazione c’è stata.
Che partita si aspetta?
Il Milan ha perso smalto rispetto all’andata, quando ci mise molto in difficoltà. Hanno mantenuto molte qualità e ci sono episodi dove non sono stati premiati. Non deve fare testo sotto l’aspetto della squadra che troveremo che sarà preparatissima. Quello che dirò ai miei calciatori è di aspettarsi il Milan dell’andata. I giovani che hanno messo sono di assoluto futuro.
Il corteggiamento di Monchi nei suoi confronti è già iniziato?
Pallotta è andato a prendere il migliore, questo fa vedere le sue intenzione. Qualcuno tiene il ds che aveva perché ha fatto bene, ma Monchi lo volevano tutti. Quello che ha detto di noi a me fa piacere, è una visione che viene da fuori, dove uno non è inquinato da quello che si dice sul luogo. Lui venendo da fuori ha detto che stiamo facendo un buon lavoro. E’ chiaro che si cerca di migliorare, ma lui ha espresso un parere molto positivo nel suo guardarci da fuori. A noi ha fatto piacere quello che ha detto e mi ha già dato cose che tengo strette.
Episodio dei manichini?
Non appartiene ai tifosi di nessuna squadra, ma fa parte di persone deviate, che hanno dei problemi. Una cosa così evidenzia solo odio, cattiveria, livore gratuito, come quello evidenziato nell’articolo di Vocalelli che ha tirato in ballo i miei figli per attaccare me. I miei figli hanno dato ragione a lui sul lato tecnico, ma vorrebbero non essere tirati in ballo nei suoi articoli. Sono studenti che vanno a scuola e vanno lasciati stare.
Finire terzi sarebbe fallimento?
Non credo, chiediamo ad altre squadre cosa ne pensano. Sulla Juventus non si poteva mettere mano, lo scudetto se lo sono portato a casa. Il campionato è un tragitto lungo, succedono tante cose. Noi l’accesso diretto in Champions ce lo giochiamo con il Napoli, che è una delle squadre più forti d’Europa e sono i detentori di questa posizione. Noi che gliela stiamo contendendo vuol dire che abbiamo fatto bene, perché siamo partiti indietro. Quando ho iniziato ad allenare noi eravamo a 5 punti dall’Inter, ad una decina dal Napoli. Eravamo a 5 dalla Fiorentina. Vediamo come si finisce e poi ti dico come è andata. Ci sono partite che potevamo fare meglio. Ci sono partite determinanti dove non abbiamo espresso tutta la nostra qualità e non abbiamo caricato bene il valore dei nostri calciatori. Non siamo stati così squadra da far vedere il nostro meglio. Ora però siamo tanti punti avanti all’Inter. L’obiettivo? Lo crei tu, che dici che dobbiamo vincere il campionato. Io ho detto che è vero, bisogna vincere, ma nel lavoro succedono delle cose. In generale la squadra ha lavorato bene. E’ una squadra forte che ha perso delle partite, che non è in alto mare come si pensa. E’ una squadra che deve reagire e deve far vedere la forza mentale che ha. Deve rendersi conto che non ha dato tutto e avere una reazione forte. Arrivare secondi è l’obiettivo e vorrebbe dire aver fatto il massimo. Il Napoli gioca uno dei migliori calci d’Europa, è la squadra che tutti vorrebbero avere ora e noi ce la stiamo giocando con loro. Dal mio punto di vista, non avremo timore a giocare con Milan e Juve. Il Napoli ha recuperato 3 punti, che è tanta roba, ma faremo vedere il nostro valore. Arrivare secondi è come vincere. Abbiamo vinto tante partite, per cui continuiamo a lavorare per dare alla Roma una visibilità internazionale e il terzo posto fa parte di questo.
Un parere sull’annuncio di Monchi sull’addio di Totti?
Io ci sono dentro fino al collo, è difficile giudicare. Aspettiamo a dare degli aggettivi a Monchi, parlando di questo lui ha solo riportato ciò che ha trovato. Ha detto che Francesco ha fatto un contratto, lui ha in mano questo e riporta questo. Essendo nel momento più importante della sua carriera, vuole aspettare la fine del campionato e vuole stare zitto per dare attenzione alla fine del campionato. Io ho sempre detto che la gestione del calciatore spetta a me. A voi stanno più a cuore le sue sorti che degli altri, ma per raggiungere i risultati vanno tenuti in conto tutti. Per essere quello che fa la formazione, non vedo il gol di due ani fa, ma vedo quello di ora rispetto agli altri. Pure su Dzeko, mi è stato detto che ho sbagliato a toglierlo perché sta giocando per la classifica. La fine della carriera di Totti la gestisce il presidente e mi sembra che l’abbia già scritto. Non sento parlare nessuno dal suo entourage e questo è segno che si aspetta la fine del campionato e poi lui dirà il suo pensiero. Sarebbe meglio se lo dicesse lui il suo pensiero. Monchi ha detto solo quello che ha trovato sul tavolo. Sulla maglia dico che non si toglie. Prima di Totti la 10 l’ha avuta Giannini. Se vogliamo ricordarlo scriviamo il suo nome con il numero 10 su tutte le maglie. L’hanno fatto in passato gli altri di ritirare la maglia. E il bambino che ambisce a giocare con quella maglia che fa? Gli vogliamo togliere questa soddisfazione? Teniamo vivo il numero 10 su tutte le maglie. E’ insopportabile sentire la gente che dice che va ritirata la maglia. Questo è il mio pensiero. Se non la vedo più, vado al cimitero e cerco la maglia di Totti per rivederla.
Tattica contro il Milan?
Ultimamente rigiochiamo con la difesa a 4. Ci sono meno scalature da fare. Loro sono molto bravi a spingere con i terzini e abbassano i centrocampisti sui difensori. Vedremo che partita sarà.
Strategia comunicativa sul suo futuro?
Si è dato un taglio eccessivo rispetto al lecito, sul mio futuro. Il 60% degli allenatori in serie A non sanno cosa faranno. Qui c’è stata la fine del mondo invece. Per chiarire bisogna arrivare in fondo e questo pezzo di campionati significa tanto per quello che vogliamo raggiungere. Ci sta subito il Milan di Montella, che ha fatto bene ovunque. Partita difficilissima e preparata benissimo perché l’allenatore si chiama Montella.
Gerson e Grenier? Gerson fuori perché non è voluto andare a Lille?
No, io e la società lavoriamo in sintonia. Nessuno passa avanti a nessuno. Le scelte nello spogliatoio sono le mie. Qualcuno viene penalizzato dalle scelte dell’allenatore. Ho penalizzato Gerson e ho fatto giocare poco Grenier. Ho fatto giocare De Rossi, Strootman e Nainggolan, ho fatto giocare giocatori che ci hanno fatto perdere e bisogna assumersi delle responsabilità nelle scelte.
FOTO: Credits by Shutterstock.com
© RIPRODUZIONE RISERVATA