Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida con la Juventus.

Da Juve-Roma ad oggi le due squadre hanno fatto gli stessi punti. Che valore da a questa cosa?
Significa che tutte e due le squadre hanno lavorato seriamente cercando di dare il massimo. Bisogna tener conto che loro all’inizio erano davanti. Se la Juventus avesse avuto una squadra che gli avesse insidiato il primo posto sarebbe andata più forte. In alcuni momenti hanno gestito e scelto di non mettere tutta la forza che avevano. A volte questo i calciatori lo fanno involontariamente. Alcuni atleti che hanno un’età dove c’è il rischio che vengano influenzati e succede anche a loro. Si vede che però loro hanno uno spirito di squadra che mettono sempre nelle partite. Noi eravamo però dietro e quando qualcuno t’insidia forse spingi di più. Loro hanno disinnescato qualsiasi tentativo di riavvicinamento.

Sarri ha detto che era più giusto giocare in contemporanea.
Sarebbe giusto, però anche la precedente dovevamo giocarla insieme. Sono d’accordo, ma tutte, anche quando la scorsa ha giocato con il Cagliari in casa e noi siamo andati a Milano.

Perotti e Nainggolan ce la fanno?
Dobbiamo essere vigili e attenti perché non c’è solo questa partita ma ce ne sono altre due. Sono due giocatori forti, come ce ne sono degli altri e ne fai mal volentieri a meno. Radja e Diego in condizione li vorrei sempre. Perotti ha il carattere giusto per queste partite. Li terremo in considerazione e faremo le giuste valutazioni.

Conte campione in Inghilterra è un orgoglio per la scuola italiana?
L’ha vinta lui la Premier, è stato bravo lui. Ha ribaltato la situazione che c’era, ha dettato il suo calcio. Bravo, gli vanno dati i meriti di aver vinto in un campionato che incorona una carriera.

Cosa cambia l’assenza di Dzeko?
Ci dispiace perché lui è il nostro terminale offensivo e la squadra lo stava servendo bene. Era il finalizzatore della Roma. La sua assenza qualcosa ci toglie, ma questa squadra ha altre possibilità che funzionano. Si vanno a rispolverare e ripartiamo per vincere la partita, senza scuse o piagnistei. Dovremo essere lucidi, qualsiasi sforzo va fatto per vincere perché così possiamo arrivare secondi. Dobbiamo avere la visuale libera per quello, senza girare la testa e senza avere nulla che ci possa offuscare.

Di Totti hanno parlato tutti, anche Salvini. Qual è il suo pensiero?
Della scorsa partita abbiamo parlato, quando ha giocato 5 minuti le opinioni non sono cambiate. Su Salvini, menomale che è contro. Preferirei avere dalla mia parte Marc Tarabella (Gruppo dell’Alleanza progressista di Socialisti e Democratici al Parlamento Europeo), mi toglie ogni imbarazzo.

Oltre al fatturato, quali e quanti sono i punti di distanza con la Juventus?
Quest’anno la Juve ha fatto vedere più di ogni altra Juve, di trovarsi sempre dove voleva essere. Senza intoppi o ritardi. Un progetto con stati di avanzamento netti, dove mi sembra difficile trovare qualcosa per stare al suo passo. Loro hanno fatto vedere in alcuni momenti di poter far vedere anche qualcosa in più, invece si è permessa di gestire. La distanza c’è, ma la Roma ha lavorato bene, ha fatto il suo lavoro di squadra tentando di avvicinarsi con tutte le sue forze. Non ci è riuscita per l’allenatore della Roma che ha perso qualche partita di troppo. Sono state fatte scelte dolorose per arrivare a quel livello che però non ti danno la garanzia di riuscirci. Anche se abbiamo fatto gli stessi punti ora sono un po’ avanti, al di là dei soldi che non sono la primaria importanza. Bisognerebbe vedere quanti se ne possono spendere in base a quanti se n’è spesi. Nel calcio ora si possono prendere giocatori importanti che da qualche parte funzionano e in altre falliscono. Ad esempio Dzeko: se avessimo dato retta a quello che è successo l’anno scorso lui sarebbe dovuto andare via. Se avesse rifatto la riserva sarebbe stato difficile per lui. Sono tutte valutazioni che vanno tenute in conto. Juventus davanti a tutte, gli altri devono essere bravissimi per creare problemi o avvicinarsi per poter prendere qualche qualità loro e rendersi conto delle loro qualità nel loro cuore.

Roma-Genoa è già sold out mentre domani no. Che ne pensa?
La possibilità che Totti possa aiutare la Roma domani esiste. Mi fa piacere che ci sia tanto pubblico, ai calciatori che sono venuti è sempre stato sottolineato il calore del tifo ma loro l’hanno visto poche volte. Io ho avuto la fortuna di viverla prima, quest’anno poche volte. Quando c’è stata non siamo stati bravi a sfruttare la spinta. Sull’ultima partita mi dicono ci sia il tutto esaurito e mi fa piacere. La priorità che mi è stata chiesta quando sono venuto era di ricostruire una Roma di livello e lo è. E’ una Roma forte, se volevi alludere ad altro non lo so. Io faccio il meglio per la Roma con serenità e cerco di non togliere nulla a Totti. Se prendi il dizionario e prendi le parole che ci riguardano scegli: squadra, maglia, cuore, allenatore, capitano, calciatori. Poi vai allo svolgimento e trovi allenatore: quello che sceglie formazione per vincere. Cuore: dove si racchiude qualcosa. Capitano: colui che indica il comportamento ai compagni. Questo dice il dizionario e possiamo vedere se è stato usato bene o male. Non tolgo niente a nessuno e tengo conto di tutto, prima cosa la Roma.

L’ha sorpresa l’arrivo di Sabatini all’Inter? Le piacerebbe lavorare di nuovo con lui?
Lui è forte e deve lavorare in un club forte che vuole riproporsi nel discorso vittoria. Non mi sorprende che l’abbiamo preso. Io con lui ho avuto dei punti di vista contrari ma su tante cose eravamo d’accordo. E’ un dirigente forte e importante, con lui sono stato bene, se ci fosse la possibilità perché no?



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