Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Sampdoria. Queste le sue dichiarazioni:
Bollettino medico: “Florenzi dalla prossima settimana inizia ad allenarsi con la Primavera, siamo tutti contenti. Per il resto sono tutti a disposizione”.
Le principali insidie della Samp?
Di Giampaolo ne parlo bene perché lo conosco da tantissimo tempo, ma lo conosciamo anche noi della Roma. Prima di un Lione-Roma andammo a giocare ad Ascoli e prendemmo una sveglia, già lì la squadra evidenziava le qualità dell’allenatore. Quello fu il primo messaggio forte sulle sue doti. L’ho visto lavorare a Empoli, ha la stima dei calciatori. La Sampdoria è un’insidia. Noi siamo riusciti a vincere 2 partite contro di loro ma con grande difficoltà. Abbiamo più qualità, siamo riusciti a metterla in pratica, abbiamo calciatori più forti: abbiamo sfruttato il fattore Roma. Ma se vai a vedere la lettura della linea difensiva sulla palla, ci trovi delle qualità di modo di lavorare e dell’organizzazione di squadra che sono impressionanti. Loro nella ripetitività delle esercitazioni riescono a farlo in un attimo e renderlo produttivo in un attimo. Per noi è un momento particolare, perché non possiamo lasciare punti per strada. Dobbiamo tentare di vincere anche questa volta ma abbiamo un avversario tosto davanti.
C’è un blocco di squadre che è praticamente al sicuro dalla zona retrocessione. Sono queste le partite che faranno da ago della bilancia?
Secondo me c’è un filo conduttore che deve essere uguale per tutti: la professionalità. Noi dobbiamo essere bravi a lavorare bene se si vuole avere un futuro importante. Non sono i discorsi, le amicizie… bisogna lavorare in maniera seria e riuscire a costruire qualcosa di forte. I giocatori questo lo sanno. Si vive una volta sola, due non è possibile. Per renderla una vita importante bisogna sfruttare tutti i momenti che capitano. I momenti sono quello che possiede, non il domani o il passato. Per avere una vita carica di soddisfazioni devi vivere intensamente il momento. Penso sia così anche per questi calciatori. Anche gli altri ricercano sempre il massimo per dare una crescita costante, è il lavoro quotidiano che ti fa crescere. Giocare con la mente sgombra li può far star tranquilli, però c’è l’aspetto personalità che ho tentato di spiegare.
L’ultima volta con la difesa a 4 si è vista col Pescara. Un errore non essere arrivato prima alla difesa a 3?
Se poi i punti sono questi… Siamo in una buona posizione, sono cose che si possono accettare. Ci sono momenti in cui non hai un calciatore a disposizione, dove non sei a conoscenza di alcune cose. La difesa a 4 è una cosa che si può tornare a fare, soprattutto con la rosa a disposizione. L’essenziale è che la squadra abbia un equilibrio. Ora si va avanti così, trovano soddisfazione nel fatto di non prendere gol. Ho tentato di spiegarlo anche ai difensori: loro devono trovare soddisfazione in questi numeri qui. Nell’ultimo gol di Dzeko la palla gliel’ha data Ruediger. Una bella palla, un passante che va verso il secondo palo. Ha messo questo bel passante che Dzeko ha sfruttato. Nessuno ha dato grandissimo rilievo al fatto che Ruediger ha fatto un assist importante. Se lo fa un altro calciatore… Per loro la soluzione è quella di non far far gol agli avversari. Ora si parla della difesa della Roma perché non prende gol, non perché Ruediger ha fatto l’assist per il gol della vittoria. Bisogna cercare di continuare a far così. Siamo nelle condizioni di creare sostanza ed equilibrio alla squadra, di creare problemi agli avversari a farci gol. Bisogna rafforzare quest’attenzione su questo lavoro che fanno i difensori. Tra di loro devono pensarla anche così: non abbiamo bisogno che nessuno ci aiuti, ci pensiamo da soli.
Paredes? Una sua cessione in questi ultimi 3 giorni di mercato è un’ipotesi concreta?
Ho chiesto la cessione di Paredes? No. Se poi c’è un’analisi delle dinamiche di mercato e delle volontà del giocatore, queste vanno chieste o alla società o al giocatore. Io non ho chiesto la cessione di Paredes.
E’ arrivato Grenier: un rinforzo o un rimpiazzo?
E’ un calciatore di cui avete detto tutto: era stato seguito per sostituire Pirlo nel Milan, ha avuto un momento di flessione nella sua carriera che un ambiente come Roma può risistemare velocemente. Lo dobbiamo vedere in pratica, ma se è come diciamo noi si può fare un paragone anche con Fazio. Fazio non ha giocato gli ultimi 2 anni, poi è arrivato qui, è entrato in punta di piedi e poi ha fatto il prepotente con gli avversari e si è meritato tutte le attenzioni che gli stiamo dando. Su questo calciatore nutriamo grande fiducia per il futuro. In poche sedute di allenamento ritroverà quell’entusiasmo e quella qualità che ha a disposizione.
Si aspetta ulteriore rinforzo? La stagione della Roma si decide nel prossimo mese?
Sappiamo che il mercato di gennaio è di riparazione. Nel nostro caso dei nostri professionisti nessuno ha fallito, nella Roma non c’è niente da riparare. Questo fatto che si voglia dare attenzione a questo mercato… lo capisco, ma noi abbiamo fiducia nei nostri calciatori. Il nostro futuro dipende dai nostri calciatori. Sarà un futuro che ci potrà dare soddisfazioni. Più fiducia gli diamo, più ci danno indietro. Sono loro che ci hanno portato a non dover riparare niente. Noi siamo al tavolo dei più forti, e il merito e di questi calciatori qui. A me sta bene rimanere così, non tocchiamo niente. Poi è chiaro che ci sono dinamiche e valutazioni. Mercato aperto cosa vuol dire? Molti calciatori della Roma possono avere mercato perché sono calciatori forti. Dipenderà dalle valutazioni della società nel far tornare tutti i conti e dipenderà dalle volontà dei calciatori. Non abbiamo niente da riparare, siamo a posto perché i nostri calciatori hanno fatto il proprio dovere.
Come si fa a mettere insieme l’ossessione per la vittoria con l’esigenza di vendere anche a gennaio?
Di calciatori ce ne sono tanti. Tu non sei l’unico, ci sono sempre dei confronti da fare con quelli che vogliono passarti davanti. È la preparazione che fa la differenza. Può succedere, ci sono esigenze di disponibilità. Si parla spesso di stadio di proprietà e della Juventus. Bisogna saper trovare le soluzioni quando ci sono società che hanno più possibilità. La soluzione non è dire ‘l’erba del vicino è sempre più verde’. Bisogna sapere quali calciatori stanno crescendo, chi avrà un futuro importante, dover accettare che ti venga portato via uno e doverlo sostituire. Bisogna essere pronti a tutto ciò che passa. La Roma sta lavorando bene. Hai l’obbligo di essere sempre competitivo. Qualche volta è stato lasciato partire anche qualche calciatore che poteva avere un buon futuro, però la Roma ha sempre fatto campionati di livello negli ultimi anni. Si lavora in maniera più corretta possibile e si cerca di far crescere i calciatori. Voglio fare un complimento al Corriere dello Sport e al Messaggero per i titoli che hanno fatto su Dzeko. Si diceva all’inizio del campionato che bisogna andare a cercare altri calciatori come Totti. Bisogna far crescere e saper apprezzare, dare fiducia ai calciatori che si hanno. Se poi uno vuole andare via o ci sono esigenze di mercato diverse, bisogna trovarne un altro e dargli fiducia. O sei l’assoluto, ma noi non siamo gli unici: il Milan, l’Inter, il Napoli, la Juve, la Lazio, la Fiorentina… devi essere competitivo. I soldi o le amicizie non sono le uniche soluzioni, sono le qualità.
Qual è la posizione su Paredes?
Se la società mette i soldi sotto al materasso è un conto, se ha necessità per mettere a posto i conti è un altro. Io lavoro bene con questa società, li vedo fare bene le cose con impegno. Io ho giocatori buoni e importanti, allo stesso tempo chi li ha scelti è stato bravo perché sono calciatori di livello. Se però loro portassero i soldi a casa e hanno possibilità di reinvestirli si reinvestono. Se un calciatore chiede di andar via è difficile tenerlo. Ora un calciatore che ci sta malvolentieri qui non ce lo voglio io. Si è parlato di Defrel: mi piace scegliere di dare più tempo a disposizione a chi ho. El Shaarawy ora è un po’ giù perché probabilmente non sente la fiducia addosso, Totti l’ho fatto giocare poco, ora ritorna Salah. Mentre all’inizio davamo via Iturbe e partiva Salah, ci voleva un calciatore. Salah tra 2 partite? Può darsi anche che torni prima, gufo… (ride, ndR).
Paredes ha manifestato una certa volontà di andare?
A me no. Io con Paredes non ho mai avuto niente. Io non ho mai litigato con Paredes. Leo si è allenato bene, ha avuto qualche problemino. Qualche volta gli ho preferito De Rossi, perché quello è il suo ruolo. È perfetto per giocare play davanti alla difesa. È un giocatore forte, diventerà fortissimo in futuro. Però poi la squadra ha funzionato, ha degli equilibri. Non ha giocato con grande continuità, ma ha fatto una crescita naturale. Ora lo useremo in questo periodo difficile, andremo a giocare tante partite. Lì avrà la possibilità di giocare con continuità.
C’è anche El Shaarawy tra gli scontenti?
No. Io penso che ci siano degli equilibri in cui fa parte anche il carattere dei calciatori. El Shaarawy non è scontento. Caratterialmente probabilmente è fatto così. E’ andato via dal Milan ed è andato a giocare all’estero. L’anno scorso ha giocato con più continuità ed è stato fortissimo. Quest’anno ha giocato con meno continuità ed è stato fortissimo lo stesso, però probabilmente, quando poi lo chiami a far parte della squadra partendo dalla panchina, non riesce a dare quello che dava, e questa è una cosa che deve mettere a posto. Se io vado a prendere un altro calciatore e lo metto ancora più in competizione con un altro rischio di fare ancora più confusione, di non dare la possibilità a quello che prendo di sfruttare il meglio di se stesso e di non dare la possibilità a quello che abbiamo. Il numero che abbiamo ora è corretto, avendo recuperato qualche infortunato. Sono loro che ci hanno portato qua, il futuro nostro sono loro, non andiamo a cercare niente. Abbiamo dei giocatori forti, facciamogli sentire più fiducia, non mettiamoli sempre più in competizione. Se prendo un altro giocatore lì va a competere con questi qui. Se faccio giocare lui tolgo minutaggio a questi altri, invece a Totti e a El Shaarawy voglio dare più minutaggio, poi a Salah quando ritorna. Edin per noi è fondamentale. Quando ritorna Salah, se vuoi giocare alla stessa maniera mettiamo dentro El Shaarawy, avanza Perotti, avanza Salah e avanza Totti. Poi che faccio? Per farli giocare tutti mi ci vuole un’altra partita. Tu li puoi cambiare tutti questi qui avendoli a disposizione. Potendo scegliere, voglio scegliere di far sentire ancora più fiducia a quelli che ci hanno portato fino a questo punto, e mi fa piacere farglielo sapere. A quelli che ci hanno fatto sedere a questo tavolo qui.
Kessie? E’ un nome che le piacerebbe per il futuro del centrocampo?
Dalle mie parti si dice ‘di molto’.
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