Il tecnico della Roma, Luciano Spalletti, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Fiorentina. Queste le sue dichiarazioni:

“Mario Rui, Ruediger e Nura indisponibili. Vermaelen dopo Cagliari ha avuto un fastidio, poi è andato in Nazionale dove ha giocato con il dolore e quando è tornato aveva il massimo del fastidio. L’abbiamo tenuto fermo con la Samp e poi abbiamo provato prima di Plzen ma non era in grado di scendere. Rimane fuori anche stavolta. Ruediger vediamo tra una quindicina di giorni se può allenarsi con la Primavera”

La Fiorentina spesso elogiata dall’anno scorso è la stessa squadra dell’anno scorso?
“Squadra e allenatore sono rimasti gli stessi in una piazza difficile. Giocano un buon calcio, alzano molto la linea e soffrono in fase difensiva come tutte le squadre offensive. E’ un big match, lo stadio crea qualcosa di particolare, ma qualsiasi partita diventa difficile. Anche la Samp ieri ha fatto di nuovo una grandissima partita e spiega le insidie del nostro campionato che è livellato e devi essere bravo tu a far vedere le differenze. La Fiorentina è candidata alle zone alte della classifica. Noi dobbiamo evitare gli alti e bassi”.

A Plzen problema sull’ultimo passaggio, problema fisico o mentale?
“Io le rivedo le partite e in quella di Plzen ho visto più cose buone di quelle che credevo. Ancora non riusciamo ad essere più precisi nella semplicità. Non riusciamo a gestire la situazione usando passaggi semplici, che sembrano banali ma non danno riferimenti agli avversari ed è stata la chiave dell’anno scorso ma per il momento non ci riusciamo”.

Salah da ex come la vive? E’ uno che riempie la partita?
“Salah è uno che vive tutto allo stesso modo, è rimasto attaccato a quella piazza ma a Roma sta bene e darà tutto nella partita per farci vincere. E’ un giocatore che attacca bene lo spazio e non bisogna dargli troppe indicazioni perché si rischia di limitarlo, invece Iturbe va più guidato per aiutarlo a capire cosa fare. In Salah vorrei vederlo lottare qualche pallone in più”.

E’ ancora della stessa idea sull’ambiente di Roma?
“Si sono ancora della stessa idea, se mi dovrò deformare lo farò a fine anno. La squadra è forte, per me vanno bene tutti fino a fine anno. E’ la rosa che ho voluto e che mi terrò fino a fine anno. Bisogna far nascere un entusiasmo che ti supporti per far dare qualcosa in più ai calciatori. Bisogna vincere lavorando in maniera corretta, lasciando dei paletti che facciano capire la strada corretta per determinare il futuro”.

Diversi errori individuali sulla difesa. Questo lavoro che state facendo vedi che viene recepito? Hai invitato il Presidente al tuo ristorante?
“E’ vero abbiamo preso qualche gol di troppo anche se di gol ne abbiamo fatti diversi ma di questo non sento parlare nessuno. La difesa ha un’importanza effettiva nell’economia della squadra, ma è come sono stati presi che determina la mancanza di fiducia. Jesus, che ha giocato dopo una botta e non è al meglio, dimostra di non essere tranquillo di suo che non c’entra niente il lavoro che si fa o la sua qualità. Facciamo qualche errore che non dobbiamo commettere, il mio lavoro è dare la linea per futuro e questo dev’essere il segreto per la vittoria. Dev’essere la costanza di tutti quelli che lavorano nella Roma. Jusus ha piede ma non ha grandissime qualità di scelta, non ha le caratteristiche di Florenzi e Peres. Sul colpo di testa non può sbagliare perché è forte. Il Presidente li sceglie da solo i ristoranti”.

Tridente leggero o centravanti?
“Sono divisioni alle quali io non penso. Penso alla formazione dell’anno scorso e poi la immagino con Dzeko dentro che mi da fisicità che tutti nel calcio ricercano e non abbiamo solo lui con quelle caratteristiche. Se l’ho lasciato fuori l’altra sera è per averlo fresco a Firenze. Abbiamo la nostra rosa e io devo infondere fiducia perché sono convinto che poi qualcosa nascerà. Ora ci serve solo di trovare un equilibrio senza creare alti e bassi. Li ci si arriva con una rete di passaggi semplici e continui senza inventarsi niente fino alla linea difensiva e poi inventarsi qualcosa per andarci oltre”.

Come mai questi cali di concentrazione? Ha deciso il titolare in porta?
“Abbiamo fatto bene a lunghi tratti anche nella scorsa partita e con la Samp poi ci sono stati dei cali, la chiave è giocare semplice, ci vuole un contributo invisibile che da zero come voto, ma poi quell’addizione li da i risultati che cerchiamo. I portieri li valuto come giocatori normali, loro vorrebbero sapere chi è il titolare, se fai meglio dell’altro giochi. Io cerco sempre la soluzione migliore e poi cerco di trarre delle piccole conclusioni. Noi uscendo dalla Champions abbiamo avuto un momento difficile ma c’è ancora un lavoro da fare per lasciare la Roma migliore di come l’abbiamo trovato”.

Totti le ha fatto cambiare idea giocando? Sulla squadra vuole cambiare qualcosa?
“Francesco viene usato in maniera sbagliata e anche lui lo avverte. L’anno scorso sono arrivato, abbiamo parlato tranquillamente e poi abbiamo iniziato un tragitto. La squadra ha cominciato ha far bene e poi abbiamo continuato così. Io cerco degli altri riferimenti, voi usate Francesco per spaccare la Roma. L’allenatore non va bene, il direttore generale non va bene, chi lavora nella Roma non va bene. Non va bene nulla. Ci sarà qualcosa che vi va bene? Pallotta ha fatto uno spogliatoio nuovo vogliamo scriverlo? Francesco è un genio ma va gestito, lui mi deve aiutare a crescere degli altri riferimenti. L’anno scorso ci ha dato un contributo fondamentale per arrivare alla vittoria ma anche il resto della squadra. Francesco è straordinario ma se non riesce ad andare avanti senza di lui non vincerà mai niente. Il mio discorso è facile ma non va mischiato alla passione degli sportivi che è giusto che facciano quello che vogliono. Ne abbiamo parlato anche stamane, quando si è allenato prima della squadra per poi poter partecipare ai funerali della zia. Non ho niente contro di lui, anzi! Ho iniziato da quest’anno ad elogiarlo. Voi avete detto che sarà l’ultima stagione io no, per me non è così. Se io vi dico che smetto se non ho Francesco che fa il calciatore che mi dite? Che ce l’ho con lui? L’anno scorso lo utilizzato nel finale perché era giusto così e nessuno ha riconosciuto i meriti della squadra, tutti avete visto solo un giocatore. Io ho la stessa idea su Totti, se Totti continua a giocare io sono l’allenatore della Roma altrimenti no”.



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