Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di campionato contro il Verona.
Verona reduce da un’ottimo risultato. Le insidie?
Si sono rinforzati molto, sia in attacco che in difesa. Hanno dato solidità dietro e inserito giocatori di gamba in avanti. Romulo è tornato ai suoi livelli, sarà una partita differente dall’andata.
Ha visto voglia di riscatto nel gruppo?
Ho visto la squadra allenarsi bene, con il pensiero e la testa giusta. C’è voglia di riconquistare la fiducia di tutti, deve essere un punto di ripartenza.
Le condizioni di De Rossi?
De Rossi si è allenato con noi, abbiamo deciso di dargli qualche giorno in più per averlo al meglio con il Benevento e non sarà convocato.
Soluzione diversa a centrocampo senza De Rossi? Possibile 4-2-3-1?
Tutto può essere, non so ancora quale sarà la formazione, potrebbe essere anche 3-5-2. Ho provato alcune soluzioni che possono essere utili in futuro, dato che non ho tante soluzioni in mezzo al campo visto le assenze. Questo non vuol dire che non posso riproporre il classico 4-3-3.
Un sollievo la permanenza di Dzeko? E’ più tranquillo?
Era disponibile prima, molto più sereno adesso. Sono contento sia finito il mercato.
Il senso delle sue parole sulla pausa invernale?
Io non voglio creare alibi a nessuno. Io intendevo che tutti potevamo fare qualcosa in più. Ciò che non mi piace della sosta è l’obbligo dei 7 giorni, che non ti permette di preparare la gara al meglio. Vorrei che tutti avessero 4 giorni in più per preparare il campionato. Noi abbiamo avuto anche sfortuna nel trovare piccoli infortuni che non ci hanno permesso di avere la squadra al meglio.
Senti la fiducia della società in questo momento?
Sì, lo sento tanto almeno per la società. All’esterno sembra di nuovo la situazione di quando sono arrivato, ma è normale. Io e la squadra dovremo riconquistare la fiducia con le prestazioni.
Chi era al centro del mercato ha giurato amore eterno alla Roma. Speri di vedere queste parole nei fatti?
Le parole vanno sempre accompagnate dai fatti. Nei social si fanno solo parole, noi dobbiamo fare più che parlare. Le parole mi sono piaciute, un professionista deve amare la sua squadra. I ragazzi devono amare questi colori, significa essere seri e dare tutto. Deve accompagnare la loro vita.
Le condizioni di Silva?
Silva lo avevamo seguito anche nel mercato estivo, avevamo visto qualità importanti. Spero sia a disposizione tra 15 giorni, può essere il futuro di questa squadra.
Non crede che la vicenda Dzeko può aver creato una spaccatura tra squadra e dirigenza? A livello psicologico cosa ha significato?
Credo che il gruppo debba pensare solo a fare i calciatori, non al mercato. Fortunatamente la società ha deciso di tenerlo. Lui ha sempre avuto ottimi atteggiamenti, non ci sono spaccature. C’è solo voglia di riscattarsi. Di chiacchiere se ne fanno tante, ora si deve vincere. Possiamo arrivare in Champions e dobbiamo fare del nostro meglio in Champions.
Schick?
Schick è stato infortunato. Il primo che ha avuto è stato più importante e può causare altri infortuni. Lui è stato molto disponibile e ha lavorato tanto, peccato. Si è fermato per non creare qualcosa di più grave. Lunedì potrà tornare a correre, spero possa essere meno sfortunato d’ora in poi.
Le condizioni di Perotti? Under non ha inciso, questione di mentalità?
Non voglio sentire numeri, altrimenti mi offendo (ride, ndr). Credo che ci sia un periodo di adattamento, è in grande crescita ma il suo percorso non è finito. Serve equilibrio, ha bisogno di giocare con continuità ma si è ambientato, anche se non parla ancora bene la lingua. Devo dire che con la Samp è stato sfortunato, la buona sorte cambia a volte il destino dei giocatori Prima lo vedevo più pronto a partita in corso, ora mi da rassicurazione anche dall’inizio. Può giocare domani, assieme a Perotti ed El Shaarawy.
Si sente di rassicurare i tifosi?
Abbiamo una tifoseria magnifica, che ci ha sempre sostenuto, anche quando abbiamo raccolto poco. Chiedo solo sostegno. Continueremo un po’ a soffrire, sperando di ottenere qualche risultato. Dobbiamo essere noi a riconquistare la loro fiducia.
Ha detto di aver provato molti schemi, a prescindere dalla formazione di domani il cambio di modulo sarebbe un’ammissione di colpa o una prova di maturità?
non voglio tornare indietro, con il 4-3-3 siamo andati male nell’ultimo periodo ma prima abbiamo dimostrato di poterci giocare. Faccio quello che mi sento di fare, se dovessi cambiare lo faccio per il bene della Roma. Se cambio, lo faccio per portare a casa risultati. Il sistema di gioco è dinamico, non cambiano i principi. L’importante è non mandare in campo giocatori che non sanno cosa devono fare.
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