Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato alla vigilia della sfida contro l’Inter. Queste le sue dichiarazioni:

Che passi avanti si aspetta per domani?
Mi aspetto una prestazione migliore dal punto di vista tecnico, la squadra è cresciuta caratterialmente, dal punto di vista di squadra, e fisicamente. Abbiamo fatto un’ottima settimana ripulendo i ragazzi dai carichi ma le risposte le darà il campo domani. Mi aspetto una qualità maggiore, specialmente nello sviluppo offensivo.

I pericoli dell’Inter.
Spalletti ha fatto un ottimo lavoro, l’Inter ha le idee chiare, palleggia con grande qualità. Il grande inizio ha facilitato lo sviluppo della partita con la Fiorentina, ma ha dei giocatori importanti soprattutto in avanti. Mi sono piaciuti molto in mezzo al campo, hanno sempre ruotato, non si sono mai fatti trovare nella stessa posizione.

Differenze e somiglianze con Spalletti.
Si parla solo di paragoni, è normale. Domani c’è prima di tutto Roma-Inter ed è quello che mi interessa di più, Spalletti non lo devo presentare io per la qualità e l’esperienza che ha. Io sono più giovane e lo ritengo un esempio, ho rubato qualcosa anche da lui. Abbiamo anche lavorato insieme e ci sono rimasto in ottimi rapporti.

Sul ruolo di terzino destro: più Manolas o Jesus?
Abbiamo ancora un allenamento, poi a volte avete anche più notizie di me su quello che cerco di non far vedere. Valuterò. Non possiamo modificare totalmente questa squadra in 5 giorni, già per assimilare quello che chiedo io ci vuole tempo. La valutazione sul terzino la farò definitivamente oggi.

Meglio vincere il duello sul campo con l’Inter o quello di mercato per Schick. E sul sorteggio?
Nella mia testa non c’è il mercato ma l’Inter, portare a casa 3 punti per lavorare in maniera ottimale nei prossimi 15 giorni e dare ancora più forza e convinzione al gruppo in quello che sto proponendo. Il sorteggio di Champions è difficile, ce lo potevamo aspettare e poteva capitarci di tutto. Ma sono fiducioso e mi piace essere ottimista di potercela giocare fino alla fine, possiamo solo che migliorare e crescere nella nostra identità di calcio.

Firmerebbe per uguagliare il record di Spalletti?
Facendo così tanti punti quest’anno, visto che il campionato si è livellato almeno in partenza, sarebbe un cammino da scudetto e quindi posso dirti anche di sì. Il desiderio è quello di cercare di fare sempre meglio, magari facendo meno punti ma raggiungendo qualcosa di importante. I punti però diventano relativi alle squadre e alle situazioni, quando c’è tanto divario è normale che qualcuno ha fatto più punti, ma quando il campionato si livella i punti di distanza sono meno.

Nainggolan non convocato col Belgio, per lei magari è una buona notizia. Può dargli ancora più rabbia?
Lo vedo sempre carico, lui ha qualità straordinarie e può solo crescere anche fisicamente. Abbiamo lavorato tanto, abbiamo dovuto smaltire i carichi anche per mia scelta e gradualmente crescerà anche la sua condizione. Mi dispiace che non sia stato convocato, è una cosa personale. I motivi non li conosco, spero solo faccia una grandissima partita e sia protagonista.

Roma più forte di quando lei è arrivato?
Sono arrivati tanti giocatori, ho firmato in pieno mercato e quindi sicuramente è più forte. Sono molto contento di allenare questi giocatori e sarei ancora più felice se dovessimo migliorarci. Ma questa squadra può fare benissimo a partire dal match di domani, sono convinto.

Roma più forte dell’Inter come dice Spalletti? O è solo pretattica?
Lo sapete meglio di me se ha fatto pretattica verbale. Ognuno vuole portare dalla sua parte dei vantaggi, la Roma ha fatto più punti dell’Inter e sta cercando di lavorare in questa direzione. Non so cosa volesse dire, io penso alla mia squadra e non al pensiero degli altri. Loro hanno un’ottima condizione, mi sono piaciuti moltissimo con la Fiorentina ma questa sarà un’altra partita.

Spalletti auspica Florenzi in campo: come sta? Può essere una soluzione?
Sarà sicuramente convocato, avrei voluto farlo giocare se avessi potuto senza pensare ad altre soluzioni ma si allena da poco con noi e non ha ancora la condizione ottimale per una partita di 90 minuti. Ma a gara in corso mai dire mai, potrebbe essere una soluzione. La speranza di Spalletti e di tutti è di vederlo in campo, per il ragazzo che è e per il suo percorso straordinario. Verranno fatte delle valutazioni.

Su Jesus.
Giocatore di grande disponibilità con grande voglia di fare e migliorarsi, dimostrare che è un giocatore da Roma e un giocatore importante, magari facendo anche vedere all’Inter che si sono sbagliati. Sono molto soddisfatto di lui ma come gli altri non si deve accontentare, deve proseguire nei margini di crescita che sono tanti.

Il suo Sassuolo, in questo periodo, lo scorso anno ha fatto vedere con Bilbao e Stella Rossa grandi partite. Per vedere la sua Roma muoversi a memoria e in maniera perfetta come il Sassuolo è solo questione di tempo o c’è una difficoltà oggettiva?
Grazie per la domanda. Quando alleni una squadra per 4 anni e quasi gli stessi giocatori per 4 anni quella squadra si muove in maniera perfetta, con sincronismi organizzatissimi. La ripetitività di ogni cosa migliora, come a scuola e in ogni lavoro. E loro ripetendo determinate cose per tanto tempo  le hanno fatte diventare quasi perfette. In quel periodo eravamo partiti il 27 giugno col Sassuolo con tutti i giocatori a disposizione, con la Roma sono partito il 16 luglio con tutti i giocatori a disposizione in giro per il mondo. Ero consapevole di questo e delle difficoltà che possono trovare i calciatori. Io però i giocatori non li chiudo in una cella per costringerli a fare quello che dico io. Credo che loro abbiano anche delle qualità, lo scegliere la cosa giusta da fare quando gli do la possibilità di scegliere tra 5 cose. La condizione e l’apprendimento di quello che io dico sta crescendo e migliorando quindi ci vuole un po’ di tempo ma mi auguro che sia inferiore a quello che crediamo. Impossibile però paragonare il Sassuolo alla Roma, sono caratteristiche diverse. Chiaro anche che quando ci sono dei calciatori affermati qualche difficoltà ci può essere. Questi ragazzi però credono in quello che propongo ed è la cosa più importante, poi credere in delle cose e riuscire a farle non vanno di pari passo e per questo ci vuole tempo.

Su Moreno, potrebbe giocare? In che condizioni è?
Di formazione non parlo. Lui è uno di quelli che potrebbero giocare, è in crescita, non ha riposato dopo la Confederations e ha avuto qualche problemino fisico che non gli ha permesso di lavorare con continuità insieme alla squadra. Questo calcio non consente neanche di recuperare, che è diventato quasi più importante del lavoro. Lui ha fatto fatica all’inizio, anche in adattamento a questo campionato che è completamente differente. In Olanda c’è molto meno tattica e invece c’è desiderio di attaccare e giocare uomo contro uomo e io non voglio questo. Lui è squisito, è molto intelligente calcisticamente, ma anche se non dovesse giocare non dite che al mister non piace e non è contento di lui. Siamo ad agosto, già stiamo facendo promossi e bocciati. Io guardo sempre tutto, Moreno sta migliorando pian piano per quello che è il mio pensiero di calcio.

Su Karsdorp.
Secondo me sono stati rispettati i tempi tecnici per quello che è stato l’intervento, è in un’ottima fase di recupero, ha ricominciato a correre e sta facendo quasi tutto. Colgo l’occasione per ricordare che faremo una gara a cui tengo molto come quella contro la Chapecoense in cui mi auguro che lo stadio sia pieno, spero di poterlo utilizzare in questa partita magari per alcuni minuti. Questo è l’obiettivo che ci siamo dati con lo staff medico, poi la speranza è averlo a disposizione per la Samp a Genova.

Domani il suo debutto all’Olimpico, sente la pressione naturale di questa piazza? Vuole chiedere pazienza anche ai tifosi?
Non tutti hanno un’unica opinione su un giocatore, un allenatore o un giornalista, non devo chiedere pazienza a nessuno. Qui non conta Di Francesco o altri ma la Roma, il tifo inciderà e aiuterà anche nei momenti di difficoltà in cui ci potremo trovare anche domani, mi auguro grande sostegno. Pazienza? Io non devo sposare nessuno o chiedere favori, io lavoro e credo di dare il mio meglio e trasmettere alla squadra il mio pensiero. Poi ognuno può avere il suo pensiero, a me non piace chi giudica per preconcetto, è una cosa che odio. Mi piace valutare le persone per quello che vedo e non per sentito dire. Roma è una piazza particolare, lo sapevo, ho serenità addosso e ve lo assicuro, mi piace rispondere a volte in maniera naturale o piccata, come è normale che sia. Quello che conta domani è la Roma e dobbiamo portare a casa i 3 punti. Io rappresento la Roma e non me stesso, devo difendere la Roma in questo momento e sono orgoglioso di poterlo fare.

Che emozioni sta provando? Come passerà la vigilia?
Se ci fosse stata la presentazione le avremmo attutite. E’ una grande emozione, unica, anche per chi l’ha vissuta da giocatore e ha cercato di dare tutto per questa squadra l’obiettivo è di fare lo stesso da allenatore. E la prima è sempre la prima, con la speranza che ci sia grande gioia nel finale. La prima cosa che chiedo a me e ai miei calciatori è quella di aver dato tutto, è la cosa più importante per vincere questa partita ma anche per proseguire poi questo cammino in un certo modo.



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