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Conferenze stampa

Di Francesco: “Dzeko? Non posso fare i conti in tasca alla Roma. Non posso metterci becco”

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Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Sampdoria.

“Attualmente tutti i giocatori che sono qui sono a disposizione per la partita di domani, per noi importantissima. Devo cercare di prepararli al meglio, compresi i vari chiacchierati senza che faccio i nomi. Poi se ne può parlare, però in questo momento il mio primo pensiero è quello di dover preparare la partita al meglio. Poi oggi, domani, dopodomani… il ds l’ha detto, si ascolta tutto. Il mio pensiero è quello di preparare la partita”.

Che risposte si è dato per quei 20’ finali di San Siro?
Bisogna fare valutazioni. Una squadra deve avere la capacità di essere più determinati nei 20-25 metri finali. Bisogna creare più opportunità importanti. Il pensiero di avere una squadra che per 90’ possa avere quel ritmo è quasi impossibile. Questa Roma in altre occasioni non è stato nemmeno impensierito il nostro portiere. Ci teniamo strettissimi Alisson, è il portiere del futuro. Felicissimo di poterlo avere, ma dobbiamo fare valutazioni anche fisiche. Avevamo giocatori che non avevano i 90’ nelle gambe.

La Samp è in forma. Le insidie?
Hanno perso a Benevento prima dell’ultima. Hanno dimostrato di avere idee, un’identità ben precisa e di attaccare la porta con facilità. Non so se ci sarà Quagliarella. Noi potremo creare difficoltà anche a loro. È una partita molto insidiosa. Tutto quello che c’è attorno magari non ti aiuta a preparare la partita, ma io devo concentrarmi su questo come abbiamo fatto in gran parte contro l’Inter.

Domani Dzeko parte titolare?
Oggi come oggi sì. Chiaramente devo fare valutazioni psicologiche. Non ho ancora parlato con lui, l’ho voluto lasciare tranquillo. Devo preparare al meglio questa partita, contando su di lui in questo momento. Un giocatore della Roma deve giocare e basta, poi valuteremo altri aspetti.

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De Rossi come sta?
È in grande dubbio. Proveremo ancora oggi, anche se difficilmente lo recupereremo per domani.

Cosa perderebbe la Roma senza Dzeko? È più utile un attaccante esterno a questo punto per dare spazio a Schick o un esterno difensivo?
Voi puntate sempre sulla mia grande disponibilità e sincerità. Siete fenomenali nel mettermi a mio agio. Parliamo di un qualcosa che non esiste in questo momento. Ovvio che certe valutazioni vanno sempre fatte. Questa squadra ha giocatori che possono giocare centravanti come Schick e Defrel, ma attualmente è Dzeko. È normale che quando si fanno considerazioni, la società determina certe scelte che si legano ad altre situazione. La scelta potrebbe ricadere su un esterno o su un altro centravanti puro.

Nei suoi compiti c’è anche la motivazione dei calciatori. Come riesce a stimolare questi calciatori in bilico? Mi fa un punto anche su Gerson e El Shaarawy? Come stanno?
Gerson e El Shaarawy sono valutazioni da fare tra oggi e domani. Sicuramente non siamo in un momento ottimale, soprattutto in mezzo al campo. Questo potrebbe anche modificare il mio assetto. Valutazione da fare tra oggi e domani. Dal punto di vista psicologico devo far leva sulla grande professionalità di alcuni giocatori. Si affronta eccome, e va fatto a testa alta con grande serietà e una grande personalità da parte di tutti.

Quando dici ‘La società determina tantissimo’ vuoi dire che sei d’accordo con la società o che tu accetti?
C’è una chiave di lettura. Parliamo di aziendalista o meno. Si sceglie un percorso, se ci sono situazioni da limare non posso fare i conti a nessuno. Io sono uno che non scappa mai nelle situazioni e cerca di affrontarle, poi ci sono situazioni in cui gli allenatori non possono mettere becco. Non è questione di essere d’accordo o meno, io ho scelto di allenare la Roma e lo farò fino in fondo, qualsiasi cosa accada.

Ti è capitato di mettere la squadra a 5: cosa non sei riuscito a trasmettere in quel momento? Io ho pensato fosse una questione di personalità.
Magari avessimo buttato la palla… Anche una palla calciata nella metà campo avversaria ti permette di accorciare. Noi siamo mancati. L’aggressività della squadra non la fa il modulo ma l’atteggiamento. Un conto è accorciare la palla e starle a un metro, un conto è quello che è successo nell’occasione del gol. Abbiamo un po’ mollato. Mi auguro che non sia stato solo un aspetto mentale ma anche fisico. Abbiamo preso gol in una situazione in cui io ho rinforzato la linea difensiva. Purtroppo non è andata bene. Il fatto di non aver avuto la possibilità di avere un centrocampista di ruolo in panchina non mi ha permesso di poter continuare con quel sistema. Siamo stati poco lucidi nel leggere le situazioni.

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Ha parlato con Schick? Si aspetta un salto di qualità?
Siamo nel futuro, io vorrei stare nel presente. Lui è il presente, poi c’è anche Defrel che può fare questo ruolo. Patrik deve crescere e migliorare. Ieri avete fatto vedere il gol da fuori area… magari si può ripetere con maggiore continuità e questo può dargli fiducia.

Le hanno mai chiesto di non far giocare un giocatore perché è sul mercato?
Ho avuto una grande fortuna: io ho sempre scelto in autonomia la formazione. Questa è stata la mia forza e lo sarà sempre, sceglierò solamente io se farlo giocare o meno. Se dovesse giocare o meno, decido io e basta.

Strootman può avere un futuro in regia?
Già se l’è creato. Non è la prima volta che lo provo lì. Può ancora verticalizzare qualche palla in più, però mi è piaciuto molto. Potrebbe essere riproposto anche in altre gare.

Senza Dzeko e Emerson, la Roma riuscirà comunque a superare lo Shakhtar e a qualificarsi alla prossima Champions?
Non ci andiamo proprio, se no perdiamo tempo… Possiamo parlarne anche a febbraio, ma noi giochiamo tutte le partite per cercare di poterle vincere. Credo lo abbia dimostrato. Bisogna ritrovare continuità di compattezza di squadra. Il risultato ci ha lasciato l’amaro in bocca, ma ho rivisto un po’ di Roma che piace a me. Mi auguro che man mano cresca sempre di più.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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