Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia del derby contro la Lazio.
Come si gestisce l’euforia?
Ben venga il derby, solitamente queste partite si preparano da sole dal punto di vista della motivazione. dobbiamo rimettere in campo la stessa motivazione. E’ una gara che ha un valore doppio, non 3 punti. Vale un posto in Champions ed esula da altre gare.
Il nuovo modulo?
Siccome vi piace parlare di numeri, abbiamo fatto il 3-4-2-1 o 3-4-3. Una scelta ponderata che mi ha fatto capire che si può giocare anche così. Non dimentichiamo che quello che abbiamo ottenuto è arrivato col 4-3-3. I numeri vanno a farsi friggere se non c’è l’atteggiamento corretto.
Schick titolare?
Della formazione non parlo, non do vantaggi. Può giocare lui o Under.
Cosa colpisce di più di Dzeko?
Che ha qualità importanti che a volte non sfrutta al meglio. Quella col Barcellona è stata la sua miglior partita da quando io sono qua. Spero che la ripeta anche con squadre meno blasonate. Ha qualità straordinarie.
La partita col Barcellona può cambiare la storia di questa società?
Lo vedremo. E’ stato qualcosa di straordinario e inaspettato. Sono sereno, questo ci deve dare consapevolezza. Chi è stato alla conferenza pregara mi ha sentito parlare di mentalità. Questa partita deve dare continuità, trattare le partite sempre allo stesso modo ci farà diventare più forti.
Dopo il fischio finale di Roma-Barcellona lei è andato subito nello spogliatoio.
Lo faccio sempre ultimamente, lascio spazio ai miei giocatori e ai collaboratori. Voglio far crescere la mentalità qui a Trigoria, quello che dovevo esternare l’ho fatto in privato
Defrel e Perotti?
Entrambi non saranno disponibili domani. Per Defrel valuteremo il problema alla caviglia, per Perotti speriamo di riaverlo per il Genoa o per la Spal. Abbiamo qualche dubbio su Manolas e Florenzi che hanno avuto un po’ di febbre, valuteremo oggi. Con lo Shakhtar abbiamo sbagliato a mettere in campo qualche giocatore che era ‘a metà’, ora non possiamo più sbagliare
Il nuovo modulo può essere una nuova base? E’ un problema dover cambiare la squadra adesso?
Non ho tante pedine in difesa. E’ un grande valore aggiunto, può essere ripresentato domani ma possiamo anche tornare al 4-3-3. L’importante è l’atteggiamento. In dinamica la difesa non era a 3 ma a 4. Ho scelto una squadra con impatto fisico forte e mi ha dato risultati importanti. Non è detto che sia la medicina definitiva di tutto.
La fisicità è la principale qualità della Roma?
La fisicità a certi livelli è fondamentale come la forma fisica, che poteva sembrare sotto le scarpe dopo la Fiorentina.
Chi arriva meglio al derby?
Nel derby non contano nulla le cose successe prima. E’ una partita da prendere con le molle, sono una squadra rabbiosa e dobbiamo aspettarci una squadra che vorrà fare la prestazione. Fondamentale esserci mentalmente.
Cosa teme delle Lazio?
La Lazio è una squadra di grande fisicità e ha davanti un giocatore bravissimo ad andare in profondità e dobbiamo stare attenti visto come giochiamo noi. Milinkovic e Alberto sono bravissimi a imbucare i compagni, loro sono i più bravi a mandare in porta i compagni.
Che effetto le fa essere l’unica squadra in Europa ora?
Una grande gratificazione per la Roma. Alcune partite mi è dispiaciuto come sono andate. La Lazio aveva in mano la gara, ti fa capire che non bisogna mai abbassare l’attenzione.
Roma pronta per reggere fino alla fine?
Del Liverpool non parlo, ci sono altre 3 partite. I giocatori ci dovranno pensare dopo, io gli darò un occhio prima. Dico solo che i tifosi aspettavano questa partita da 34 anni. Hanno giocatori di gamba, non sarà facile, ma sono felice di potermela giocare. Il nostro destino è questo, mi auguro che ci consenta di andare ancora più avanti.
Sulla questione della mentalità, spesso ha detto che la squadra deve essere resiliente: quanto ci ha lavorato?
Ci sto lavorando, nel senso che per me i lavori sono ancora in corso. Abbiamo alternato grandi prestazioni a prove al di sotto delle aspettative. E’ un percorso fatto di alti e bassi. Mi auguro che avremo la capacità di restare meno oscillanti nelle prestazioni. E’ un lavoro importante anche di chi mi sta vicino, non solo da parte mia.
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