Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, e Radja Nainggolan hanno parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida di Champions League contro il Barcellona.
LE PAROLE DI DI FRANCESCO
Domani sono attesi più di 60 mila tifosi. È una responsabilità in più?
È sempre una responsabilità, dobbiamo sempre giocare al meglio per questa maglia. Dobbiamo dare una risposta a tutti dopo il 4-1 dell’andata. La gente può essere la nostra arma in più ma dobbiamo trascinarli con una prestazione emotiva, sportiva, tecnica.
Non dovrebbe essere il momento per stare sul pezzo tutti?
Colgo l’occasione perché a Roma è facile mettere tutti contro tutti. Il mio pensiero era all’ultimo allenamento in cui ero arrabbiato. Abbiamo fatto un allenamento sulla conclusione in porta e facevamo pochi gol. Le cose che possono sembrare facili e semplici le riporti in partita. Il fatto che si dica che la squadra non faccia ciò che voglio non è vero.
Arriva una settimana fondamentale. Chi gioca domani può giocare anche domenica oppure si possono aggiustare le formazioni con un po’ di turnover?
Questa partita va affrontata con i migliori, poi penseremo al derby. Dobbiamo credere in qualcosa di importante. Dobbiamo affrontarla con amore, domani è l’occasione di dimostrare di voler fare qualcosa di importante. Dobbiamo sperare di fare il miracolo. Sarà difficilissimo, ma abbiamo il dovere di provarci. Domani ci sarà la miglior formazione, poi penseremo al derby.
Sulle possibilità di rimonta e su Messi.
È giusto crederci, in casa siamo stati una squadra, fuori abbiamo concesso di più. Anche il Barcellona magari fuori ha fatto meno bene. Cercheremo di togliere le linee di passaggio a Messi, in qualsiasi posizione di campo si trovi.
Cosa si può migliorare di ambiente e società?
Della città non parlo, la mentalità si costruisce dentro casa nostra, a Trigoria. Bisogna dare continuità ad un pensiero. Sento parlare di mentalità vincente, ma qui si è vinto pochissimo e c’è stata poco ed in passato. Si crea col tempo, creando senso di appartenenza, cercando di non andare dietro all’atteggiamento generale. La gente si trascina con i risultati e non con le chiacchiere. I risultati sono sempre stati discontinui, dobbiamo migliorare tutti. Non dobbiamo dare adito alle scuse delle radio, dei giornalisti.
Le condizioni di Under e Perotti e ci sarà spazio per Schick?
Si, può esserci. Ha nel DNA la possibilità di segnare, può essere lui o Under. Oggi lo valuteremo definitivamente, sarà tra i convocati se dovesse star bene oggi. Perotti non verrà convocato, difficile vederlo al derby ma c’è speranza.
C’è qualcosa che la Roma può fare per mettere in difficoltà il Barça?
Sbagliano poco, ma in tante situazioni li abbiamo portati all’errore senza approfittarne. È stato un nostro merito, ma poi il demerito di non finalizzare. Noi i nostri errori li abbiamo pagati, bisogna abbassare quasi a zero il margine di errore. Più ce li portiamo di qua e meno sbagliano. Dobbiamo voler fare la partita, senza prendere gol per mettere in bilico la qualificazione. Può succedere anche che qualche decisione sia sbagliata a nostro favore, qualcosa deve girare così per poterla indirizzare.
Sulle possibilità.
Bisogna fargli rivedere la partita col Chelsea. L’atteggiamento è andato bene, ma i particolari fanno la differenza. Non hanno mai perso, la legge dei grandi numeri prevede che possano perdere, magari è questa. Giochiamo contro un’armata. Osano tanto a campo aperto, con grande mentalità. Ma il Barcellona non è stato costruito oggi, ma da tanti anni. Dalla Cantera. La mentalità si è creata negli anni, non in cinque giorni.
Sulle diversità di stimoli tra campionato e Champions.
Bisogna avere stimoli ogni partita e allenamento. Non voglio pensare che lo stimolo sia più importante.
In questi giorni che partita avete immaginato per domani per tentare il miracolo? Come l’avete sognata?
Se facciamo una grande difesa e stiamo attaccati sotto la traversa è difficile fargli male. Non abbiamo una squadra di grandi contropiedisti. La fase difensiva dev’essere fatta al meglio, anche dall’altra parte.
Parlava di carica emotiva, la squadra ha dimostrato di averla nelle partite importanti. È stato sottovalutato il campionato? Si sente quello giusto per portare la mentalità vincente?
Io non sono nessuno, mi sento il signor nessuno. Porto avanti la mia idea, mi sento di fare il mio meglio, con grande passione amore, pregi e difetti, con scelte giuste e sbagliate. Devo sbagliare molto meno nelle scelte. La squadra si ha dimostrato quello, ma il risultato di 4-1 dice che è stata preparata male. Siamo mancati in qualcosa che ci dobbiamo dire oggi ed è la concretezza sotto porta. Dire che non le abbiamo preparate senza voglia di vincere non è corretto. Abbiamo fatto prestazioni peggiori che con la Fiorentina e abbiamo vinto. Si passa attraverso un lavoro e un’idea.
LE PAROLE DI NAINGGOLAN
Che partita hai visto dalla tribuna del Camp Nou?
È stata un’ottima partita da parte nostra, siamo stati sfortunati con episodi a favore non dati. La prestazione è stata buona, ora abbiamo il ritorno qua e speriamo di fare una bella partita con la speranza di fare qualcosa di importante.
Hai fatto il bilancio della tua vita, di come sei. Un calciatore del tuo livello, ha quest’ossessione della vittoria?
Fino ad oggi non ho mai vinto niente, ma ho sempre giocato per vincere. A volte preferisco prendere la via più difficile. Sarebbe facile andare a vincere in una squadra vincente, per me è meglio essere protagonista in una squadra magari meno favorita. Ho scelto questa piazza anche per questo, prima o poi bisogna vincere qualcosa perché una piazza come Roma merita qualcosa di importante.
Quale può essere la migliore qualità del centrocampo della Roma?
Io sono un giocatore, dovresti farla al mister. Loro hanno grande qualità, ma non ho visto tanta differenza all’andata, anche col palleggio. Siamo stati sfortunati negli episodi, speriamo di fare pochi errori e sfruttare le occasioni.
In Barcellona ha perso 1 partita su 48 e l’ha fatto 1-0. Che percentuale dai alla rimonta?
Non lo so, penso che le occasioni per far gol le abbiamo avute anche all’andata e con la Fiorentina. Bisogna concretizzarle, dipenderà da noi. Dobbiamo essere più cattivi sotto porta e sfruttare le occasioni che possiamo avere. Come andrà la partita si vedrà. Dobbiamo entrare in campo con la convinzione di far male ad una squadra come il Barcellona.
Sei vicino al 100%? Come ti senti?
Prima di Bologna mi stavo mettendo al 100%, poi ho avuto un problemino che mi ha dato fastidio. Ho dovuto saltare il Barcellona e ora ogni giorno va meglio. Sto lavorando personalmente per tornare al 100%. Sono uno che vuole giocare sempre, anche con i dolorini. Non ho potuto giocare col Barcellona perché non potevo spingere al massimo e ho lasciato spazio a chi poteva dare di più. Adesso sto di nuovo meglio.
Sugli arbitri.
Ero in tribuna, sembravano chiari. Ma c’erano altre situazioni per riaprire la partita, se pensiamo agli episodi passati si possono scrivere libri. Dobbiamo concentrarci su domani, dipende da noi e come approcciamo la partita, quanto finalizziamo e quanti errori facciamo.
Ti senti di poter giocare titolare in una squadra come il Barcellona?
Penso che giocare queste partite è un sogno di un bambino. Ogni squadra ha caratteristiche di giocatore in giocatore, non so se potrei giocare. Sono soddisfatto della carriera. (Interviene Di Francesco: “Può giocarci, ha potenzialità impressionanti. Magari non è riuscito a metterle in campo con continuità, ma queste sono le occasioni e deve trascinare i compagni”).
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