Eusebio Di Francesco

Eusebio Di Francesco, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla viglia della sfida di Champions League contro lo Shakhtar.

In partite così ci si aggrappa anche ai grandi centravanti. Domani torna Dzeko dopo la squalifica in campionato. Che momento è per lui? Come lo ha visto in questi giorni?
L’ho visto meglio insieme alla squadra. Tutti abbiamo un unico obiettivo: cercare di passare il turno e arrivare ai quarti. Ci passiamo attraverso un lavoro di squadra e di collettivo, ovviamente sapendo di avere davanti un centravanti che, se gli si dà la possibilità ed è in buona giornata, può fare gol straordinari e può mettere la squadra nelle condizioni di poter far gol. Non solo lui ma, come ha fatto all’andata, può mandare in gol i suoi compagni. Sarà determinante lui come tutta la squadra.

Preoccupato per questa Roma che ultimamente ha giocato partite a metà? È successo sia col Torino, dove si è visto un brutto primo tempo, che in Ucraina. Molti dicono che questa è una Roma che non deve fermarsi a giocare 45′, ma almeno deve arrivare a giocare bene per 75′.
Tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare. Ovviamente non possiamo scendere in campo col pensiero ‘Giochiamo per 45 minuti’. In tanti momenti di queste gare si è dimostrato di non avere tanta continuità, ed è quello che ho espresso in diverse occasioni. Mi auguro che tutto quello che abbiamo passato, alternando prestazioni buone ad altre meno buone, ci faccia capire di avere maggiore continuità durante la gara. Questa è una partita dove non possiamo sbagliare, quindi già arrivare a fare 75’ fatti bene significa portare a casa un risultato importante. Davanti avremo una squadra forte, ma noi abbiamo il desiderio di passare il turno e, per fare questo, non possiamo accontentarci di giocare bene soltanto un tempo.

Cosa non vorrebbe rivedere della gara di andata?
È un po’ quello che ho espresso prima. Voglio grande continuità dalla squadra, senza fermarsi anche dopo una possibilità di andare in vantaggio. Bisogna avere grandissimo equilibrio e l’intelligenza di dare continuità di prestazione. Al di là di quello, vorrei rivedere determinate situazioni positive, mentre altre lo sono state un po’ meno. Ad esempio in fase difensiva abbiamo commesso un po’ troppi errori, non solo individuali ma di reparto. Questo non ce lo possiamo permettere nella partita di domani.

La Roma è abituata a pressare alta. Come pensa di ovviare al deficit dinamico con gli attaccanti dello Shakhtar?
Se partiamo da questo presupposto, non scendiamo nemmeno in campo. Bisogna avere il desiderio di andare a fare male agli avversari. Come marchio di fabbrica ci vuole grande voglia di fare male agli avversari, quindi non possiamo essere attendisti. Questa squadra ha dimostrato di poterlo fare nella gara di andata, ovviamente sapendo di non poterlo fare per tutti i 90’.

Partita più importante dell’anno?
Credo sia una partita importantissimo, ma per trarre giudizi è ancora prematuro. Gara fondamentale per ridare slancio a tutto l’ambiente, ma per dare giudizi bisogna attendere la fine. Non credo che la Roma sia stata tanto abituata a raggiungere questi livelli. Mi auguro che i tifosi siano il 12esimo uomo in campo.

Non le sembra strano che si faccia fatica ad arrivare ai 50mila spettatori in una partita così?
È cambiato qualcosa, siamo cambianti anche noi, il mondo social, le tv. Ma dobbiamo essere bravi noi a trascinare la gente allo stadio. Credo sia una questione di cultura generale che si lega a un discorso complessivo. Abbiamo bisogno di qualità della gente. Anche se sono 40, 50 o 60, è la percezione che conta. Credo che domani sia importante applaudire e cercare di dare un aiuto ai calciatori. Noi abbiamo bisogno non tanto di quantità ma di qualità.

Si è preparato a eventuali rigori?
Ovviamente sì, nel calcio nulla è scontato. Ci siamo preparato e ci prepareremo anche oggi.

Come sta vivendo questa partita? È forse la più importante della sua carriera?
Non mi paragono agli altri, nemmeno ci ho pensato. Ho il forte desiderio di portare questa squadra ai quarti, e mi auguro di poter fare ancora meglio. Credo che sia una grande chance sia per me che per tutta la squadra. Ma penso poco a me stesso, parlo sempre di squadra e di entità unica.

Domani basterà la stessa Roma di Napoli oppure servirà di più?
Se fossimo quelli di Napoli, saremmo già a buon punto. Magari servirebbe maggiori qualità quando andiamo a proporre gioco. Lo Shakhtar ha la capacità di rimanere corto, ma non ha l’aggressività del Napoli.



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