Monchi

CONFERENZA AS ROMA MONCHIMonchi, direttore sportivo della Roma, ha parlato durante la conferenza stampa di presentazione di Justin Kluivert. Queste le sue dichiarazioni:

“Siamo qui per la presentazione di Kluivert. Un acquisto importante per la società, forte per il presente e per il futuro. Lo conoscete, ha immensa qualità, sono convinto che sarà un giocatore importante per la Roma”

Difficoltà della trattativa per Kluivert?
Non è stato facile. E’ stata una trattativa difficile perché un giocatore con questa prospettiva è voluto da tutti. Quando ci sta la volontà del giocatore di venire qui tutto è facile. La prima volta che abbiamo parlato con Justin gli abbiamo detto che la Roma sarebbe stata un posto ideale.

Soddisfatto del lavoro della squadra?
Tantissimo. Lavorare a Trigoria è stata una bella scelta, abbiamo lavorato bene. L’atteggiamento dei calciatori mi è piaciuto, abbiamo fatto quello che aveva in mente Di Francesco.

Per Alisson offerta irrinunciabile?
Non abbiamo chiuso niente ancora. E’ vero che Alisson è a Liverpool e la trattativa è avanzata, ma non è chiuso. Se va tutto normalmente si chiuderà presto. Il lavoro di un ds non è solo comprare e pianificare, ma capire qual è il miglior momento per la società di ciò che gira intorno al lato sportivo e economico. E’ arrivata un’offerta fuori mercato molto importante, abbiamo pensato a pro e contro e abbiamo parlato con il Liverpool per l’accordo. L’ambizione della Roma è allo stesso livello o anche di più, abbiamo venduto Nainggolan e Alisson e continuiamo a lavorare. L’ambizione è una parola importante. Per me vuol dire fare le cose con la testa, senza la testa diventi sprovveduto. Non faccio cose che mettano in difficoltà la società. Abbiamo esempi di squadre che sono fallite e squadre che non possono giocare in Europa e squadre che non riescono a fare la rosa per decisioni dell’Uefa. Sono convinto al 100% che riusciremo a raggiungere gli obiettivi ma ci dobbiamo muovere per passi. L’anno scorso dicevamo le stesse cose, poi abbiamo fatto la miglior stagione degli ultimi 10 anni. Per questo penso che è bello parlare di ambizioni ma con testa. Alisson è fortissimo, ma anche lui ha dovuto fare un percorso. Un anno fa si pensava che senza Szczesny fosse finito il mondo, poi abbiamo scoperto che avevamo un grandissimo portiere.

Olsen favorito?
E’ vero che è una possibilità, ma non l’unica. Lavoriamo con tranquillità e senza fretta perché abbiamo Mirante e Fuzato. Dobbiamo cercare l’occasione migliorare per la società e non fare scelte sotto pressioni. Non c’è nessuno che metta più pressione a me che me stesso.

Il fermento dei tifosi mette pressione sulle prossime operazioni?
Non troverete un ds più vicino al pensiero dei tifosi di me. A volte sono troppo tifoso, ma devo prendere decisioni per ciò che penso sia meglio per la società. Una parte dei tifosi è arrabbiata probabilmente, ma quando la Roma vince sono tutti contenti. Devo trovare la strada per creare la squadra più forte possibile e fare felici i tifosi. So che sono stanchi delle parole. Roma non si è fatta in un giorno. Sono qui da 14 mesi, datemi tempo. La squadra sarà più forte? Torno a quello che ho detto. Presentiamo Kluivert, che 3 mesi fa era impossibile ed ora è qua. Pastore mi avevate detto che era impossibile e l’ho detto anche io, e invece era qua. Malcom si diceva fosse una follia, ora è una possibilità. Così si deve parlare di Roma, non solo per le cessioni. Nel cellulare ho tanti messaggi di complimenti per la squadra che stiamo facendo, sono giocatori molto importanti che i colleghi conoscono. E’ giusto dire che avere la possibilità di avere Kluivert, Cristante e Pastore è una grande cosa.

Olsen e Malcom rendono la Roma competitiva?
Sono andati via Alisson e Nainggolan che sono fortissimi. Sono rimasti giocatori che saranno più forti e arriveranno giocatori che renderanno la rosa più forte possibile. Manca ancora un mese e nella mia testa sono cose che mi fanno ben sperare.

La volontà di Alisson quanto ha inciso? Ha mai pensato di tenerlo?
Io posso solo ringraziare Alisson. Non ho mai sentito la pressione del ragazzo di andare. Se ha accettato però penso gli sia piaciuto. Il suo comportamento con me è stato da 10, ma se lui mi avesse detto che non voleva andare sarebbe pure potuta arrivare un’offerta da 200 milioni e sarebbe rimasto. Lui ha accettato ma non ho mai sofferto la sua pressione. Se ho pensato di tenerlo? Il lavoro del ds è capire prima possibile cosa succede. Se penso di prende Kluivert e la prima volta non mi prende il telefono, la seconda volta lui non mi risponde, la terza non mi risponde il procuratore, immagino che non gli piaccia tanto la Roma. Invece se comincio a sentire parlare di Real Madrid, Chelsea etc. devo capire che qualcosa può succedere. O faccio finta di niente o lavoro per trovare la soluzione migliore per la Roma. L’altra volta ho detto che la Roma non è un supermarket, l’altra volta che avrei parato se Alisson fosse andato via. Lo dico perché è meglio per la società. A volte faccio cose che voi e tifosi non capite, ma è il meglio per la società. Quando arrivano club forti economicamente uno deve capire che può succedere qualcosa.

Il mercato della Roma sarebbe stato uguale anche senza la cessione di Alisson?
E’ il mio modo di lavorare. Ho cercato di dare prima possibile la rosa a Di Francesco per aiutarlo. Non cambia. Lavoro tanto con WyScout, quando faccio le cose prima sono pensate.

Su N’Zonzi.
A N’Zonzi faccio i complimenti per il Mondiale, ma ad oggi non è un obiettivo reale per noi. Più di questo non posso dire.

La Roma è la seconda forza del campionato?
Sulla carta siamo tutti forti, poi bisogna competere. L’anno scorso si parlava di una squadra che stava facendo un gran mercato, o al contrario pare manchi qualcosa e poi la squadra si rivela forte. Cerchiamo di fare la squadra più forte possibile. L’allenatore è tra i più forti, abbiamo uno spogliatoio pulito e forte e questo conta. Abbiamo uno spirito collettivo di tutta la società importante. Se tutti vanno nella stessa direzione è più facile. La mia faccia non cambia, i miracoli non li posso fare dopo 50 anni.

Il piano della squadra con Kluivert.
Abbiamo grandi aspettative ma deve lavorare tanto. Si deve adattare, ma abbiamo grande fiducia in lui.

Come si combatte il rischio che i giovani calciatori possano non avere il tempo di dimostrare con questo club?
L’adattamento è un problema per tutti. Il tempo è una parola difficile da usare, e so che mi si possa dire che devo tornare a Siviglia. In non posso farci nulla se la Roma non ha vinto in passato, ho fatto una previsione sul tempo ma so che il tempo non esiste. Qualcosa l’ho fatta anche qui, merito un po’ di fiducia. Sono tutti stanchi, ma io metto sempre la faccia e sono convinto al 100% e se dopo un anno o due anni non ho vinto niente me ne vado. Capisco tutti i tifosi, non dimenticatevi che sono tifoso anche io. Io sono tifoso prima di tutto.



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