Patrik Schick e Monchi

Patrik Schick, neo acquisto della Roma, si presenta in conferenza stampa. Accanto a lui anche il direttore sportivo giallorosso, Monchi.

Prende la parola Monchi: “E’ la ultima presentazione che faremo in questo mercato. Non ci saranno altri calciatori, così vi risparmio altre domande. Dopo 17 anni da ds, posso dire che questa è una delle operazioni che mi lasca più soddisfatto”.

Ti senti già pronto per scendere in campo?
Sì sto bene, sono pronto a scendere in campo.

Per Monchi: Come pensa di aver battuto la concorrenza per Schick?
Cosa mi ha spinto a scommettere per Patrik? I buoni calciatori trovano sempre spazio, Patrik lo è. È stato un lavoro collettivo, da Totti al tecnico, dal dg al ds. Abbiamo lavorato molto per offrire al calciatore il miglior prodotto possibile.

Venerdì che serata ti aspetti?
Sì, venerdì sarà la prima partita, non vedo l’ora di indossare la maglia giallorossa e avere un nuovo contatto con i tifosi della Roma dopo quello in aeroporto che è stato emozionante.

Per Monchi: Che significato ha la partita con la Chapecoense?
Credo che sarà una partita in cui si rovesceranno sentimenti e sensazioni. E’ un gesto che fa onore alla Roma, il calcio ha bisogno di momenti come questi.

Avete il dovere di puntare allo scudetto?
So che la Roma viene da un secondo posto, che sono arrivati nuovi calciatori. Questa è una squadra con grandi ambizioni, speriamo di fare grandi cose.

Per Monchi: operazioni in uscita su Castan, Gyomber, Tumminello e Vainqueur?
Sono situazioni diverse. Il lavoro più intenso riguarda Gyomber e Vainqueur. Tumminello? Potrebbe anche restare qui, ma se trovassimo un’opzione di mercato che permette al calciatore di crescere la valuteremo. Castan? Se non dovessimo trovare un club di suo gradimento, potrebbe restare.

Vuoi raccontare la tua verità rispetto a quello che è stato detto o scritto?
Quello che è successo con la Juve appartiene al passato. Questo è il calcio, sono contento di essere qui oggi. Mai ho rilasciato interviste esprimendo il mio gradimento per una squadra o un’altra. Perché ho scelto la Roma? Non c’è differenza tra Roma e Juve, sono due grandi club. Per la Roma ho sempre nutrito simpatia.

Per Monchi: Mahrez: è stato un problema di modalità di pagamento o altro?
La risposta è semplice: non puoi comprare qualcosa da qualcuno che non vuole vendere. Per cui si arriva ad un punto in cui si interrompe la negoziazione con se stessi.

Come ci si sente ad essere l’acquisto più caro della storia di questo club?
Non è una domanda per me, ma per il ds. Sono qui per giocare, non mi preoccupa il mio prezzo. Felice di essere qui.

Per Monchi: potrebbe essere Florenzi il vero esterno della prossima stagione o toccherà a Defrel?
Vi svelo un piccolo segreto: il primo viaggio che ho fatto fuori Roma per iniziare a intavolare una trattativa è stato proprio per Schick. Patrik è sempre stato una nostra ossessione. In quel momento, la Juve era la sua prima opzione. Il primo tentativo è stato fatto per Patrik. Non voglio entrare nella questione tattica: il mio compito è quello di dare migliori calciatori possibili alla Roma. C’è spazio per tutti i calciatori che abbiamo in attacco. Abbiamo l’allenatore migliore possibile per metterli in campo e schierarli.

In nazionale hai giocato da esterno? Puoi farlo anche qui alla Roma?
No, non è vero. In nazionale ho sempre giocato come centravanti, il ruolo che prediligo. Non ho problemi a giocare a destra. Sono mancino e tendo ad accentrarmi col sinistro, quindi non sarebbe un problema giocare lì.

Per Monchi: nessuna necessità di cercare un altro difensore centrale?
Tutte le decisioni che sono state prese nel mercato, sono state analizzate col mister. Nessuna decisione è stata presa in solitudine. Vorrei fare una riflessione più generale: tutte le rose possono essere migliorate, ma occorre avere gli strumenti finanziari per poterlo fare. La Roma ha fatto il massimo in base alle proprie possibilità. Sono pienamente soddisfatto, poi è chiaro che tutte le squadre sono migliorabili.

Cosa ti ha scritto Totti? Quanto ha contribuito nella tua scelta?
Sì è vero, ho ricevuto un messaggio da Francesco, ma è un messaggio privato, in quanto tale resterà tra noi. E’ un nostro segreto.

Per Monchi: El Shaarawy resterà qui?
Sì, non c’è nessuna offerta.

Una tua opinione sul Var?
Non credo che la mia opinione conti così tanto. In questo momento la tecnologia può aiutare a prendere le decisioni migliori, ma chiaramente non dipende da me.

Per Monchi: in passato ha portato a termine operazioni così articolate come quella di Schick?
No. È stata un’operazione parecchio complessa, ma nonostante tutto siamo stati capaci di immaginarla e concepirla per convincere la Sampdoria e portare qui il calciatore.

Giampaolo ha detto che le aveva consigliato di non accettare la Roma. Si è chiesto perché? In quel momento aveva già deciso?
Sì, non so esattamente cosa abbia detto. In ogni caso è una mia scelta, volevo venire alla Roma ed è quello che conta.

Per Monchi: che voto darebbe al mercato della Roma?
Sarei poco oggettivo. Sono contento. Pienamente contento? No, sono ambizioso per natura. Ritengo di avere attenuanti, il mercato non inizia a giugno ma a settembre. Io sono arrivato a Roma ad aprile, avrei potuto farei di meglio. Un voto? Sufficiente, più che sufficiente, ma dovrò studiare di più.

Il suo acquisto è stato paragonato a Dybala. Il paragone la inorgoglisce? Il suo obiettivo è quello di indossare la 10 di Totti?
Tutti conoscono il fuoriclasse che è Dybala, ma siamo due calciatori diversi. Il 10? C’è soltanto un Totti, nessuno sarà mai come lui. Io sono Schick.

Perché ha scelto il 14? C’è un motivo particolare?
Perché l’avevo scelto in Under 21 e ho segnato diversi gol. Alla Samp era libera e l’ho presa e ho fatto bene anche lì. Anche qui l’ho presa, è diventato il mio numero fortunato.

Per Monchi: ha preso Karsdorp e Schick, due calciatori seguiti dall’Inter. Si può dire che nel parziale di questo mercato Monchi batte Sabatini 2-0?
No, mi resta molto lavoro da fare per avvicinarmi alle capacità di Walter. Non è un duello. Anzi, auspico di raggiungere la sua conoscenza del calcio italiano.



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