Luciano Spalletti, allenatore della Roma, ha parlato in conferenza stampa alla vigilia della sfida contro la Juventus. Queste le sue dichiarazioni:

Bollettino medico: “Florenzi, Nura, Paredes e Lobont sono indisponibili, Vermaelen, Peres e Totti verranno valutati oggi. Salah in gruppo”.

Florenzi quando tornerà a correre? Salah quanta autonomia ha?
Su Florenzi bisogna sentire i fisioterapisti. Salah è a disposizione, è un tipo di giocatore che ha nelle sue qualità queste accelerazioni, e non diminuisce perché è un giocatore di resistenza e qualità. Va valutata nel contesto della partita che sarà.

È solo la partita di Higuain e Dzeko o anche di Buffon e Szczesny?
È vero, ho visto che quelli più citati sono loro due, perchè sono loro che segnano. Ma la forza della squadra la fanno anche gli altri e tu ne hai presi due precisi perché uno ha grande esperienza e forza fisica e mentale, l’ha sempre trasferita in Nazionale: giocatori come Bonucci, Chiellini e Buffon hanno fatto bella la nostra Nazionale negli ultimi tempi. Szczesny è sicuramente uno di grande qualità e di grande prospettiva, ma sotto questo aspetto ha ancora da fare esperienze. Buffon è sempre stato un portiere con i baffi, non solo ora che li ha, ma anche Szczesny ha la piega giusta e diventerà un portiere fortissimo.

Lo scorso anno lei affrontò la Juventus dopo dieci giorni  dal suo arrivo. La Roma perse di misura: da allora ad oggi è soddisfatto del percorso? Quanto sarà diversa la gara di domani rispetto all’altra?
Sono soddisfatto del lavoro che abbiamo fato, ci siamo impegnati e siamo stati tutti a guardare di giorno in giorno dove migliorare. Poi non è detto che i risultati siano quelli dell’impegno profuso, però secondo me è stata una bella Roma, una bella storia. Ci sono stati degli alti e bassi, però visto che la Juve è quella che è stata brava a tenere l’asticella alta di quello che è il rendimento del calcio italiano in generale. La Juventus se c’era un pericolo di livellamento verso il basso ha tenuto una forza e un raggiungimento di risultati sempre importanti. Non a casa ci voglio cento punti per vincere il campionato, prima ce ne volavano ottanta. La Juventus serve da stimolo per fare sempre meglio e raggiungerlo e noi visto che abbiamo accorciato qualche punticino siamo contenti del nostro lavoro.

El Shaarawy è tornato al top della condizione?
Si, Stephan ha fatto vedere soprattutto negli ultimi allenamenti di aver fatto bene il suo lavoro per inserirsi, per mantenersi a un livello di condizione fisica buono. La qualità tecnica è quella lì’, è indiscutibile. io ogni tanto cerco di stimolarlo, di chiedergli un po’ ci continuità, fisicità, lavoro sporco perché per gli equilibri di squadra diventa fondamentale. Le cose che invece che sa fare sono evidenti a tutti che ha grandissima qualità, estro e buonissimi numeri.

Cambia tanto la Juventus con la presenza o meno di Dybala?
Cambia poco perché loro hanno sempre quella forza da un punti di vista fisico e tecnico perché dentro le giocate c’è sempre questa caratteristica, questa caparbietà e disponibilità a far uscire sempre il meglio dalla situazione che gli dai o gli butti addosso. Se giocheranno Mandzukic e Higuain come mi aspetto io diventerà una partita di grande forza, confronto fisico nel duello individuale. È giusto che loro facciano passare la gara dalla loro qualità, se si guarda l’ultima partita dove sono venuti a capo di una situazione non facile contro il Torino, poi due palle buttate addosso a Higuain hanno fatto la differenza. Poi quando entra Dybala gli dà il verso di grandi giocate, però fatte queste giocate di grandissima sostanza che sono toccabili con mano, e non per il numero e la futilità.

Alla Roma considerando le tante insidie della partita può bastare il pareggio?
il nostro discorso è semplice da fare: per noi è una partita fondamentale, però se puntiamo il pareggio e ci mettiamo nella nostra metà campo perdiamo di sicuro. Dobbiamo giocare la nostra partita perché anche noi siamo una squadra forte. Bisiogna andare a misurarsi e a cercare di far valere la nostra forza. Il nostro obiettivo è trasformare la partita di ritorno in una sfida importantissima. Se riusciremo a far questo avremo fatto sicuramente un grande lavoro. Per cui questa è fondamentale, m quella definitiva è la sfida di ritorno. Noi vogliamo mirare a far diventare quella lì una sfida definitiva.

Si aspetta che la Juve in casa vi venga ad attaccare alto o si aspetta attesa?
Loro ce l’hanno nel DNA di avere questa consapevolezza della forza mentale e fisica, del carattere, dei numeri da portare a casa. Loro ci attaccheranno altissimi, ci metteranno la pressione del loro stadio. Hanno altre mire forse più importante e se riusciranno questa a delinearla già nella gara di domani sera sarà importante, e faranno di tutto per dargli questo taglio. Allegri ha fatto vedere in questi anni la ricerca della sua squadra, noi dobbiamo essere bravi a gestire questo e a far valere le nostri qualità perché anche noi avremo qualcosa da dire.

Allegri ha detto che Spalletti è un grande allenatore ma anche un grande attore…
Perché non mi ha mai sentito cantare (ride, ndr). Siamo stati insieme diverse volte. È un grande amico e rimane tale, penso che sia una persona corretta e un grande allenatore perché è facile dire che ha grandi calciatori ed è facile vincere. Invece è tutto il contrario. Perché c’è da gestirli, da farli rendere e domarli tutti. Lui ha vinto quando aveva meno calciatori e quando aveva grandi calciatori e non è mai successo confusione, ha vinto con rosee ampie come adesso. Poi nel finale di partite mette Pjanic e Dybala è differente a mettere altri calciatori. Però quando entrano e rendono al massimo come se avessero giocato tutte le partite c’è di mezzo la gestione dell’ allenatore e il clima che si respira. Lui è il primo della classe, si accettano le battute. A voi non interessano le storie belle del calcio, interessano quelle meno belle: dietro l’angolo ci sono storie bellissime, le amicizie che si formano, quando i giocatori fanno vedere che sono in contatto con giocatori dell’altra squadra… Non sono solo avversari, spesso sono grandissimi amici e non cambia se si gioca nella stessa squadra o si giochi in un club diverso. Come ad esempio Pjanic che è un amico di tutto lo spogliatoio e rimarrà tale. L’amicizia con Allegri nasce dal fatto che ci si trova nelle situazioni di calcio. Siamo stati a Lione insieme nella riunione di Champions, la sera dopo cena siamo stati insieme, abbiamo parlato. Poi ci siamo ritrovati a Coverciano, viene dalle mie zone, è un livornese verace e loro sono tipi astuti e bisogna  stare attenti ad avere a che fare con loro.

Le basta Orsato o vorrebbe giocare con la Var? 
A noi tutti ci basta Orsato. Siamo stati trattati con i guanti bianchi, tutti i collaboratori, giudici di porta, di linea sono gente internazionale che ha grande esperienza e qualità. Lui è una garanzia per tutti. La tecnologia? È importante, è chiaro che va usata nella maniera giusta ma è un supporto. Il calcio è fatto di velocità e c’è il tempo reale in cui vanno considerate le cose, bisogna metterlo a punto questo metodo di tecnologia. Io sono a favore. Nei singolo episodi poi c’è sempre da rivedere qualcosa. Sono cose fondamentali andare avanti nella tecnologia.

Questo Juve-Roma è più considerata una partita di calcio, piuttosto che la sfida tra il bene e il male. È merito anche suo che ha riportato nella Roma questa voglia di parlare di pallone?
Io ho sempre viste vincere dalle quadre in campo, non c’ero le altre volte. Sono sempre state bellissime partite, dove noi abbiamo sempre rincorso perché loro sono stati più bravi. Ma noi vogliamo andare a conoscere più da vicino i loro numeri che sono importantissimi. Vogliamo vedere più da vicino i numeri, quali sono le qualità che portano a questi numeri. Vogliamo accorciare la differenza dei punti in classifica per renderci conto meglio le qualità direttamente in pratica che hanno loro.

È l’ultimo treno scudetto poi è finita?
Finita non si dice mai. Si pensa sempre a rimbalzare, che poi sia una cosa che si possa superare quello che ci capita e l’atteggiamento deve essere questo per affrontare altre sfide. E’ una partita fondamentale, con un ko sarebbe durissima ma ancora possibile perché se si guarda quella che è stata la differenza dello scorso campionato visto che siamo tutti dentro tante competizioni… Si va a giocare l’Europa League, poi l’Inter, la Fiorentina, la Coppa Italia: una partita ogni due giorni, questi periodi qui ce li avrà anche la Juventus. In questo periodo qui saranno avvantaggiati perché hanno tanti grandi calciatori, però poi ci può essere il momento che le cose gli vengono meno fluide e meno chiare e ci sarebbe la possibilità di recuperare se saremo bravissimi. Ci sarà una strada che andrà fatta senza sbagliare mai e l’altra che si permette di avere un po’ di gestione. Dobbiamo assolutamente sfruttare la gara di domani sera.

Sotto l’aspetto mentale quanto può essere fondamentale vincere domani? E quanto potrebbe togliere? Pjanic?
I risultati sono tutto nel calcio, nell’esasperazione del nostro calcio. Quello che è un risultato ti permette di lavorare con entusiasmo addosso, di gestire meglio, cambia totalmente la prospettiva del lavoro. Noi vogliamo riuscire a dare più forza al nostro futuro al nostro cammino. Andiamo a giocarla le intenzioni giuste, poi si fanno le valutazioni. Quando abbiamo giocato a Torino Pjanic è venuto a mangiare con noi in ritiro. Ogni tanto Radja e gli altri me lo passano quando ci parlano: “Mister, c’è il suo amico..”. Avete ragione voi, ho provato a far battere le punizioni a Maurizio Timperi, ma Pjanic le tira meglio. Avete fatto di tutto per tentare di farci litigare però ho dimostrato a lui la mia stima. Dipende come lo si fa sentire: io lui l’ho fatto sentire uno importantissimo per la nostra squadra, ho litigato con tutti per farlo giocare davanti alla difesa con De Rossi, dandogli le chiavi della costruzione di quella Roma lì. La realtà non è nel titolo, la realtà è questa, è una persona squisita sotto tutti gli aspetti, con lui ho un buonissimo rapporto, ho parlato di altre cose quando era qui. Ci ha dato tantissime soluzioni perché è un campione vero, un campionissimo, lui era al centro della qualità del gioco e ci sarebbe ancora se fosse qui. Quando abbiamo scherzato era un bello scherzare, perché la stima da parte mia è totale, ma è reciproca anche da parte sua.

Ha trovato finalmente la quadratura del cerchio in difesa?
Siamo a dei buoni punti. Se la sfida Higuain-Dzeko è una sfida di livello equilibrata e se siamo migliorati anche in difesa abbiamo delle buone possibilità. Noi non dobbiamo dire a tutto il mondo le nostre intenzioni, bisogna farle vedere in campo domani sera. Tra Higuain e Dzeko mi prendo tutti e due, scegli prima tu, a me vanno bene entrambi. Tu dici Dzeko? A me va bene anche quell’altro sicuramente (ride, ndr). Dzeko è uno che si contenderà con Higuain la classifica cannonieri, anche se c’è Dybaka che ha subito un periodo di stop. Loro due saranno il primo e il secondo. Mi vanno bene tutti e due.



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