Monchi

Tutto nella vita ha un prezzo, ma alle volte bisogna anche avere il buonsenso di fermarsi e riflettere se quel “qualcosa” valga la pena acquistarlo o venderlo. La cessione di Alisson ha straziato i cuori dei veri tifosi romanisti. Ieri il brasiliano ha voluto ringraziare e salutare i suoi supporters, ma lascia un vuoto incolmabile. E pensare che poche settimane prima aveva lasciato la capitale un altro beniamino: Radja Nainggolan. Destinazione Inter. Monchi ha rinforzato una diretta concorrente per la Champions. Solo a pensarlo è da folli.

“Alisson a quelle cifre va assolutamente venduto”, dicono i servi sciocchi di Trigoria, che per avere una notizia in più venderebbero anche l’anima al diavolo. “Nainggolan faceva una vita sregolata: beveva, fumava, e non vi dico il resto…”, sentivamo risuonare dalle radio amiche di Piazzale Dino Viola. Ma nessuno, a parte rare eccezioni, pensano che il progetto tecnico della Roma è stato depauperato per trenta denari.

Ok, Monchi è riuscito nell’impresa di fare la cessione più onerosa della storia del calcio proprio all’odiato Liverpool, il nemico di sempre, che lo scorso anno ci aveva scippato Salah per 50 milioni. Oggi vale almeno tre volte tanto. I tifosi sono diventati tutti commercialisti: “Alisson venduto per 75 milioni è un affare. E se viene Donnarumma la Roma si rinforza”. Mi fanno un po’ pena.

Ma come? I conti della Roma non erano a posto? Non avevamo sfiorato i 100 milioni di introiti dalla Champions League dello scorso anno? Eppure i giallorossi hanno sfiorato una storica finale europea. “Vedrete, la Roma non dovrà più vendere. Sceglierà Monchi chi vendere e chi tenere”. Ecco appunto.

Monchi che, il 28 maggio 2018 (non 10 anni fa) diceva: “Se parte Alisson mi metto in porta io”. Speriamo di no, lo vediamo un po’ appesantito. Pallotta, prima di Roma-Barcellona, diceva: “Alisson ha un contratto, il giocatore vuole rimanere e noi non vogliamo venderlo”. 10 aprile 2018. Per poi arrivare a smentirsi il mese scorso con alcuni ragazzi di Areanapoli.it che hanno svelato il mistero: “Alisson lo venderemo per 78 milioni, Nainggolan andrà all’Inter”. Ma era humor americano, secondo il presidente. Peccato che abbia detto la verità, per una volta.

Ogni estate sarà così: la Roma venderà i migliori per acquistare giocatori di prospettiva che possano esplodere che, a loro volta, tra un paio di anni, saranno ceduti. Un trading sfrenato di giocatori, che vanno e vengono. Non c’è un’ossatura di squadra. Non si pensa alla competitività della rosa per vincere un trofeo. Si pensa al piazzamento, si pensa ad entrare in Champions per avere quegli introiti necessari per ‘tirare a campare’ fino alla prossima campagna acquisti. Non c’è prospettiva. Non c’è futuro. Solo le casse della Roma sorridono e abbondano di plusvalenze. I cuori dei tifosi, quelli veri e non i troll da tastiera, piangono e sono decisamente disamorati di questo “progetto” chiamato plusvalenza. Che poi, tradotto, sarebbe la AS Roma.



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