Eusebio Di Francesco

Di Francesco non è uno sprovveduto, sa il fatto suo. Probabilmente, anzi, quasi sicuramente, addosso al tecnico giallorosso si è data un’etichetta piuttosto semplicistica sul suo modo di intendere il calcio, considerato fin troppo zemaniano. Zero gol subiti nelle ultime tre partite. Parlano i numeri. Il metodo analitico di interpretare la partita, ad esempio, ce l’hanno in pochi in Italia. Probabilmente non ce l’ha nemmeno Allegri che, pur avendo avuto l’intuizione l’anno scorso del 4-2-3-1 con Mandzukic praticamente terzino (cosa già vista con Eto’o nell’Inter di Mourinho), ha una rosa talmente ampia e piena di alternative di qualità che è difficile sbagliare. Prendiamo Sarri: due anni fa era partito con il 4-3-1-2 per poi cambiare al famosissimo 4-3-3 che sta dando ottimi risultati.

Eusebio non sarà nè Mourinho, nè Allegri, nè Sarri: è semplicemente Di Francesco. Guarda, analizza, vede lo stato di forma di ogni giocatore, mette in campo chi sta meglio, gestisce la rosa (non cortissima) e può permettersi di fare a meno di Florenzi, De Rossi, Manolas e Nainggolan contemporaneamente. Lo scorso anno, se fossero mancate queste pedine, Spalletti sarebbe andato in analisi.

Tutto ciò per dire che Di Francesco sa leggere la partita in corso: ha visto ‘giocherellare’ Pellegrini e l’ha sostituito subito; ha visto Under troppo spento e ha inserito ElSha sul 2-0. Non è una dote che hanno tutti. La Roma non avrà la rosa da scudetto, ma Di Francesco può essere un fattore: fa cose normali, non fa il fenomeno. E’ il ‘Normal one’ del calcio italiano. Mette ogni giocatore al proprio posto senza fare esperimenti (a proposito, Sturaro terzino destro è quantomeno discutibile…). Anche nelle dichiarazioni post-partita, Di Francesco è molto lucido, cosa che non capitava spesso al suo predecessore. Anzi, quasi mai, visto che era infognato nel duello a distanza con Totti.

E’ normale avere delle remore, ma il lavoro paga sempre. Fare quattro gol in casa del Benevento equivale al Napoli che al San Paolo ne fa 6 ai sanniti. Insomma, la vittoria è scontata, ma non con questo largo punteggio. Prendiamo il Verona, che ieri ha bloccato la Sampdoria sullo 0-0 dopo la valanga di gol presi all’Olimpico. Bisogna avere fiducia in Di Francesco, ma ha anche bisogno dell’appoggio della società nei momenti che inevitabilmente saranno difficili. Attaccare la stampa è troppo facile e semplicistico. L’unico modo per sostenere Di Francesco è dargli tempo e farlo lavorare con quella serenità che solo i risultati possono dare. E i risultati, si sa, curano ogni male e scetticismo.



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