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Editoriale

Francesco, non aver paura. Ti staremo vicino e non ci lasceremo mai

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Caro Francesco mio Capitano,

ieri non ho pianto. Ho avuto paura perchè se avessi iniziato a piangere non avrei smesso più di farlo per tutta la serata. Ero stremato psicologicamente da una partita che sembrava infinita, felice ma stressato dall’agognato raggiungimento del secondo posto che vuol dire Champions League. Insomma, caro Francesco, ti dicevo: ieri non mi è uscita nemmeno una lacrima. Sono rimasto fermo, impassibile, inerme. Ero distrutto. Mentre ti vedevo singhiozzare insieme alla tua famiglia, io mi struggevo dentro. Ho ripensato a quelle parole “non potrò più indossare la maglia della Roma”. 

In un attimo ho rivissuto tutte le emozioni che mi hai regalato. Da quel gol contro il Foggia nel 1994. Ero un bambino di 11 anni e di te parlavano tutti già benissimo. Da li è iniziato tutto. La tua avventura. La nostra avventura. I tuoi gol. I nostri gol. Ne hai segnati una miriade. In altre occasioni ti abbiamo aiutato a spingere tanti palloni in rete, ma il gol più bello e disarmante l’hai segnato ieri. 

Hai dato dimostrazione a tutti i tuoi detrattori che sei una persona vera e unica. Perchè il campione Totti lo conoscono tutti e non si può discutere. Ma l’uomo Francesco è come tutti noi. Anch’io sono Francesco. Anche chi legge è Francesco. Anche chi ha pianto come te è Francesco. E anche chi si è tenuto tutto dentro, come te in questi ultimi due anni, è Francesco. Un icona del calcio mondiale che è umano, semplice, gentile e generoso. 

Questo sei tu Francesco. E allora perdona chi ti ha distrutto questo finale di carriera, chi non ti ha fatto giocare o chi ti ha umiliato facendoti giocare solo per 2-3 minuti. Perdona loro, perchè non sanno quello che hanno fatto. Il perdono è un gesto di superiorità incredibile. Tu sei superiore. Ne hai passate tante: infortuni, gioie, delusioni, critiche. E noi sempre a difenderti. Io a litigare con chi ti voleva male, gli altri a fare lo stesso. Perchè chi tocca Totti, tocca la Roma. E nessuna delle due cose va toccata, semplicemente per il fatto che tu sei la Roma e lo sarai per sempre.

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Hai una splendida famiglia, dei figli fantastici che ti vogliono bene, una moglie che ti sostiene e ti sosterrà in questa tua “paura” per il futuro. Francè, sapessi quanta paura ho io del futuro. Quanto tutti noi abbiamo paura del futuro. Ma noi saremo sempre insieme. Nessuno ti abbandonerà mai. Potrai contare su noi tifosi sempre, in ogni momento. Scrivici su Facebook, rendici partecipi delle tue emozioni, e noi ci saremo. Noi non possiamo darti consigli, semplicemente perchè non siamo in grado. E’ qualcosa più grande di noi. Si può dare consigli ad una leggenda? Eppure tu l’hai chiesto, ma io non sono in grado. Lo so, sono pessimo, ma io posso solo darti amore. Amore per la Roma, amore per te. Incondizionatamente. Un amore fraterno, da amico. Hai capito perchè non ho pianto ora? Perchè il mio cuore piange ancora oggi. Sanguina. E questa ferita non si rimarginerà mai. Però possiamo consolarci a vicenda: tu non sarai mai solo. Noi non saremo mai soli, ci sarai sempre. Saremo al tuo fianco, ci sosterremo a vicenda. Non ci lascerai mai. Non ci lasceremo mai. 

Con profonda stima, amicizia e affetto,

Marco

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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