“Francesco non si discute, è un campione di livello assoluto. Ma la sua pigrizia nasce dal fatto che il suo nome e la sua bontà sono state sfruttate in maniera incredibile e lui non ha fatto niente affinché questo non avvenisse”. Se andiamo indietro nel tempo, troviamo un’intervista di Franco Baldini concessa a Romagiallorossa.it nel 2011, prima che si insediasse ufficialmente come direttore generale. Già allora Totti era considerato un problema (per loro) insormontabile. “Francesco si fa usare”, tuonava all’epoca l’ex dg, cercando goffamente di uscire dal giro vorticoso di polemiche di quando definì “pigro” il numero 10.
Era solo l’antipasto di quello che avremmo visto 6 anni dopo. Il totem Totti, all’epoca, non poteva essere distrutto così facilmente. Meglio aspettare che arrivasse agli “anta”, ovvero ai 40 anni. Come è andata lo sappiamo tutti, ma un aspetto da sottolineare c’è nelle ultime ore. Pallotta, presidente della Roma, vede Totti come Buffalo Bill, ovvero come un fenomeno da baraccone da portare in giro per il mondo. Detta in termini aziendalistici “Totti potrebbe esportare il nostro brand e i nostri sponsor nel mondo, e potrebbe anche guadagnare un sacco di soldi”. Oltre a fargli guadagnare a Pallotta, ovvio.
Ma crediamo tutti che Francesco non abbia bisogno di accrescere il suo patrimonio già sostanzioso con spot e comparsate. Insomma, l’ennesimo insulto alla storia della Roma è andata in scena in una radio di New York, nella quale Pallotta viene spesso intervistato, per demolire (nelle sue intenzioni) il totem. Sì, perchè dare un ruolo da dirigente a Totti vorrebbe dire offuscare gli altri piccoli dirigenti che orbitano tra Trigoria, Londra e Boston. Naturalmente metterebbe nell’ombra anche Pallotta, sconosciuto ai più nel mondo, mentre Totti “che gode di una grande reputazione”, per usare i termini del presidente, è un’icona mondiale. Tanto che Infantino, presidente della Fifa, farebbe carte false per averlo accanto a sé. Se ci pensiamo, sembra una sceneggiatura di un film con Alberto Sordi.
Purtroppo è la realtà e non crediamo di dover aggiungere altro, se non un altro particolare: l’unico che ha offerto un ruolo davvero importante nella Roma a Totti è il “sevillista” Monchi, con la fama di grande conoscitore di calcio e noto per essere un mago delle plusvalenze. Indubbiamente l’unico nella Roma che lo considera una risorsa e non un problema. Una volta Berlusconi diceva “Le bandiere non si comprano”. E così è stato per Totti. Però si può aggiungere anche: le bandiere non si Usano. In altre parole, Francesco non si Usa. E il cerchio magicamente si chiude e ricomincia un altro giro…
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