Francesco Totti

Ex giocatori, allenatori, ex allenatori ora commentatori di varie emittenti tv. Tutti a parlare dello stesso argomento: cosa farà Francesco Totti? Per una volta ha ragione Lippi: “Hanno parlato tutti tranne il diretto interessato. Aspettiamo che parli lui”. Parole sagge di chi ha sempre creduto in lui facendolo giocare su una gamba sola, conquistando il Mondiale tedesco del 2006. In questi giorni ne abbiamo sentiti di tutti i colori: Totti deve fare il presidente della Roma. No, dice qualcun altro: deve fare il direttore tecnico. No, sbagli, dirà un altro ancora: deve fare l’uomo immagine, colui che fa conoscere la Roma nel mondo.

Ma a Francesco ci pensate? E’ difficile per alcuni, lo so, ma nessuno può mettersi nei panni dell’uomo Totti. Come nessuno può capire come si sente un innamorato che viene scaricato dalla sua fidanzata storica dopo 25 anni di amore. Gli hanno detto: “Sei pigro”, “Sei un tappo che ferma la crescita della squadra”, “Il tuo corpo non fa bene quello che ti dice la mente”. Ma poi, come per magia, arrivano una valanga di gol, e tutti abbiamo in mente quel Roma-Torino 3-2. #RinnovoPerTotti, impazzano gli hashtag, petizioni online. E la dirigenza, per non perdere consensi dinanzi a quei pochi che ancora credono in quei personaggi che lo avevano distrutto psicologicamente, gli rinnova il contratto.

Il resto è storia dei giorni nostri: un “rancoroso” lo fa giocare 5 minuti a partita (addirittura contro la Juve lo inserisce in pieno recupero) per non permettergli di essere decisivo come l’anno prima. Perchè il “rancoroso” si ricorda che fu proprio Totti l’anno scorso a portarlo a giocare i preliminari di Champions League.

Totti non ha bisogno di consigli. A dispetto di quello che dicono i professoroni delle varie emittenti locali vicino ad un certo pensiero dirigenziale, sa benissimo cosa deve fare. I tifosi romanisti, quelli veri, non danno consigli, ma accetteranno qualunque decisione vorrà prendere. Vuole giocare a Miami? Lo faccia. Vuole fare il dirigente alla Roma? Lo faccia. Vuole fare il procuratore? Nessuno glielo vieta. L’importante è che sia sereno e felice. Se con un ruolo nella Roma, meglio. Altrimenti capiremo.

In conclusione, non dovrebbe dare spiegazioni a nessuno. Casomai dovrebbe chiedere spiegazioni a qualcuno. La storia vivente della Roma va rispettata. Come dite? Rispetto? Sì, quella parola che Totti pronunciò l’anno scorso in un’intervista alla Scarnati e che nessuno ha capito fino in fondo. Perchè “detottizzare” la Roma è l’obiettivo di qualche mente contorta, invidiosa della sua grandezza. Offusca piccoli dirigenti in giacca e cravatta usurpatori di sogni. Per questo nessuno può mettersi nei panni di Totti e nessuno può dargli consigli. La decisione finale spetta solo a lui. Chi gli vuole bene veramente lo sa e non interferisce. Ma la sensibilità, nel mondo virtuale dei Social e degli attacchi viscidi e gratuiti, è merce rara. Per una volta lanciamo tutti noi un hashtag: #GiùLeManiDaTotti. Nessuno deve decidere per lui.



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