Qualche giorno fa, poche ore dopo la vittoria all’ultimo secondo contro il Cagliari, leggevo in giro per internet “Ndo annamo, dominamo” in una più ampia analisi dal titolo “Aboliamo il Mai una gioia”. Se fosse un articolo di un ragazzino di 12-13 anni, su un blog di tifosi, non ci sarebbe nulla di male. Anzi. Invece ho letto questa ‘superba’ analisi tecnica di Roma-Cagliari in un portale (o presunto tale) che si vanta di essere il più visitato tra quelli che trattano da vicino le vicende giallorosse. E’ proprio questo quello che fa male alla Roma: trovare una giustificazione a tutto e a tutti, anche nelle serate più grigie. Non si può essere obiettivi fino in fondo? Il ruolo del giornalista è questo. Il tifo, la passione per una squadra, non dovrebbe mai offuscare l’obiettività che ci deve essere. E sottolineo il DEVE.
La Roma dal derby in poi non è più la stessa e invece di cercare i motivi del calo di rendimento scadente dei giallorossi e, di conseguenza, della poca lucidità sotto porta, ci si appella una volta a Sorrentino, poi al Cagliari che gioca con pullman davanti alla porta e, solo in ultimo, a Milinkovic-Savic, portiere del Torino, che ieri ha fatto solo il proprio mestiere: il portiere sta li per parare, al contrario del suo collega Skorupski. Questi sono alibi che i giocatori della Roma non devono avere. Ognuno si prenda le proprie responsabilità: dal Presidente, al tecnico, passando per i dirigenti e i giocatori.
Sicuramente le radio semiufficiali, i portali collegati direttamente ad esse, la stampa ‘amica’, saranno pronti a trovare una giustificazione all’eliminazione della Roma dalla Coppa Italia. Così facendo l’ambiente non crescerà mai. Evidentemente è più fruttuoso portare a casa i consensi dei tifosi, difendere l’indifendibile, invece di fare un’analisi lucida di quello che accade veramente. Il male della Roma siete voi, non chi vuole essere obiettivo. Avrete pure consensi, ma fate una cattiva informazione. I tifosi lo capiranno, prima o poi. Si parlava di scudetto, di Coppe Italia da alzare, di trofei. Nella migliore delle ipotesi, quest’anno, sarebbe un trionfo qualificarci alla prossima Champions League. Ma guai a dirlo, si passerebbe per ‘nemici’ della Roma. Oggi passerà sotto silenzio la figuraccia di ieri sera col Torino. Noi no, non staremo in silenzio. Non è una cosa normale perdere in casa con contro una squadra in ripresa ma nettamente inferiore alla Roma. I giornalisti compiacenti che fanno falsa informazione sono il vero male di questo ambiente marcio e marchettaro. Ma qualcuno, forse, ancora non l’ha capito.
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