La malafede è di chi cerca di mettere la polvere sotto il tappeto, non di chi fa le traduzioni. La malafede non è di chi racconta la cronaca dei fatti, ma di alcuni “tifosi” che vorrebbero sentirsi dire quello che desiderano. La malafede è di una radio che scimmiotta quella ufficiale, cerca di trovare una scusante a tutto, quando di scusabile molto spesso non c’è niente.
La malafede è di chi percepisce dei soldi per portare avanti una linea precostituita a tavolino, non di chi fa dei sacrifici per dire la verità, anche se scomoda, e portare avanti una redazione. La malafede è di chi si accorge di avere detto una “stronzata” e cerca di metterci una “toppa”, ma la “toppa” è peggio del buco stesso. La malafede è di chi considera la Roma un trampolino di lancio, non chi la considera un traguardo.
La malafede risiede in chi ha etichettato Eusebio Di Francesco un inadeguato e senza carisma ancor prima che cominciasse, non chi ha aspettato il suo operato per giudicarlo. La malafede sta in colui che, per avere un briciolo di notorietà, chiede perdono a Di Francesco, non chi lo giudica di partita in partita. E’ in malafede chi parla di scudetto a novembre, non chi dice che è ancora troppo presto anche per Juventus e Napoli.
E’ in malafede chi a mezzanotte ancora non riusciva a capire se Schick avesse rilasciato o meno l’intervista, non chi l’ha riportata correttamente. In malafede siete voi, non noi. Orgogliosamente dalla parte di Romagiallorossa.it.
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