Walter Sabatini non sarà più il direttore sportivo della Roma. Il dirigente sta cercando in tutti i modi di fuggire da Trigoria e nelle ultime ore, sembra, ci abbia riprovato chiedendo irrevocabilmente le dimissioni al presidente Pallotta.
Aldilà delle tante critiche e qualche elogio che hanno accompagnato la figura del direttore in quest’avventura giallorossa, la sua partenza lascia comunque un profondo vuoto all’interno della Roma. Le sue strategie di mercato, giuste o sbagliate, erano comunque identificabili (e sempre in linea con la società, ricordiamolo) e adesso, che il suo addio sembra ormai ad un passo, la Roma dovrà iniziare a capire cosa fare da grande. Sempre ché voglia crescere.
La crescita della Roma e soprattutto della società passa inevitabilmente da quella della stampa. Senza fare nomi, senza entrare nel dettaglio, come mai vengono fatte al presidente e a Mauro Baldissoni sempre le solite domande sullo stadio e sul contratto di Francesco Totti? Perché in conferenza stampa o in tv, non si affrontano temi come quelli dell’addio di Sabatini e più in generale delle prospettive di questa squadra? Quali sono le strategie per il futuro? Quale squadra, e soprattutto quale società, avremo da qui ad un paio d’anni, visto che negli ultimi sei anni abbiamo assistito a continue e parziali rivoluzioni? E soprattutto, siamo sicuri che la costruzione dello stadio sia la risposta a tutti questi interrogativi? Quali tifosi lo frequenteranno? Invece di preoccuparci del Grande Fratello, di Ilary e Totti, o di Spalletti che non va al compleanno del Capitano perché imbronciato, chiediamo alla società risposte, ma anzitutto facciamogli domande.
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