Edin Dzeko

La Roma di Eusebio Di Francesco inizia l’anno nuovo così come aveva concluso il precedente: malissimo. Difficile trovare note positive nella partita di ieri, dove l’Atalanta ha piegato i giallorossi per 2-1 con le reti di Cornelius e de Roon. Un solo punto guadagnato nelle ultime tre partite e all’Olimpico piovono fischi. L’Atalanta è la terza squadra a battere la formazione di Di Francesco in casa in questa stagione, dopo Inter e Napoli. In 90 minuti di gioco la Roma esce dalla zona Champions League, viene sorpassata dalla Lazio e vede Juventus e Napoli allontanarsi sempre di più. Un sabato nero, come l’umore dei tifosi e del tecnico Eusebio Di Francesco che, per il finale di partita, mette in campo una Roma inedita, tutta a trazione anteriore. Ma non basta. Come non basta la superiorità numerica – allo scadere del primo tempo l’arbitro Guida espelle de Roon per somma di ammonizioni – e l’allontanamento dal terreno di gioco di Gian Piero Gasperini. Non basta nemmeno la rete di Dzeko, che ritrova il gol e riapre la partita all’inizio del secondo tempo.

ROMA: INVOLUZIONE PROGRESSIVA – Sembra una brutta parola, ma purtroppo è quello che sta capitando alla Roma. Dopo un inizio di stagione in continuo crescendo, i giallorossi arrancano, annaspano, regrediscono. L’ultima vera Roma vista in campo risale al derby vinto contro la Lazio il 18 novembre. Sono passati quasi due mesi e, da allora, le uniche note positive sono state le vittorie contro Spal, Qarabag e Cagliari. E si è comunque trattato di prestazioni non brillanti, niente affatto degne della Roma vista fino alla metà di novembre. I giallorossi dovevano necessariamente mandare un segno con la partita di oggi. Il segno è arrivato ma è tutt’altro che positivo. Monchi in settimana, dopo il caso Nainggolan, fa la voce grossa e pretende massima concentrazione e mentalità vincente dai giocatori. Di Francesco si aggrega, infatti Radja va in tribuna e assiste alla disfatta giallorossa seduto tra il DS e uno sconfortato Francesco Totti. Anche Daniele De Rossi è fuori, ma per un problema fisico. Tra le poche, pochissime, note positive della partita c’è la prestazione di Edin Dzeko. Il bosniaco cerca di alzare la testa per tutta la durata della gara, soprattutto nel secondo tempo, si spende e ci crede. Ritrova il gol dopo un mese di digiuno, ma serve a ben poco. Sfortunato, sempre braccato dalla difesa nerazzurra, deve arretrare per guadagnarsi il pallone a causa delle defezioni a centrocampo da parte di Gonalons – che sembra svegliarsi solo in chiusura del match – e di Strootman. La manovra della Roma è lentissima, i reparti troppo allungati, il gioco scarico e non si contano gli errori in impostazione. Schick, partito dalla panchina, gioca per quasi tutto il secondo tempo ma non riesce ad essere incisivo, così come Under, entrato nel finale. La Roma si ferma sull’1-2, nonostante abbia giocato tutto il secondo tempo attaccando la metà campo dell’Atalanta. Reagisce in maniera ovattata e non concretizza granché. Così non va, il pensiero è condiviso da tutti. Soprattutto in vista dell’impietoso calendario che attende la Roma, dopo la settimana di stop del campionato di Serie A. L’Inter di Spalletti accoglierà i giallorossi a San Siro domenica 21 gennaio. Subito dopo trasferta infrasettimanale a Genova, per il recupero della terza giornata di campionato contro la Sampdoria. Poi altro match contro i blucerchiati, stavolta allo Stadio Olimpico, per la gara di ritorno.

ATALANTA: A VELE SPIEGATE –  Tutt’altro clima in casa Atalanta, dove si festeggia la conclusione di una settimana straordinaria per la squadra di Gasperini. Dopo la conquista della semifinale di Coppa Italia, ai danni del Napoli, l’Atalanta mette in cassaforte un altro risultato importantissimo. Ai nerazzurri bastano poco più di venti minuti per espugnare l’Olimpico, con le reti di Cornelius e de Roon. Mancano di un soffio la rete dello 0-3, con il pallone di Freuler che colpisce il legno al 37’ del primo tempo. Giocano tutta la ripresa in inferiorità numerica e senza la guida di Gasperini ma non perdono minimamente la testa. La squadra resta lucida e pericolosa. L’ingresso di Petagna mette a dura prova i giallorossi, salvati solo dal muro Manolas, che si immola in più di un’occasione a chiudere il giocatore nerazzurro. Nonostante i pressanti tentativi della Roma la squadra rimane compatta in difesa, complice l’uscita del capitano Gomez in favore di Masiello. Il gruppo guidato da Gasperini è in continua crescita, competitivo e in grado di dire la sua contro ogni squadra. La Dea riscatta la sconfitta subita in casa dalla Roma, in avvio di campionato, e si va a prendere il settimo posto in classifica, agganciando la Sampdoria a pari punti.



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