La Roma si appresta a vivere una nuova stagione tra molti dubbi e incertezze. La sfida con l’Atalanta sarà il vero, primo, banco di prova per diradare i fantasmi che in questo momento aleggiano a Trigoria. Sarà la prima stagione, dopo 25 anni, senza Totti in campo, e non è un aspetto da sottovalutare. L’ex capitano si sta calando negli abiti da dirigente, cercando di capire quale sarà il ruolo a lui più adatto, ma di certo non sarà la stessa cosa. Anche perchè Totti, a parte l’ultima stagione, è stato sempre decisivo e la dirigenza giallorossa non ha trovato un sostituto.
Così come non ha (ancora) sostituito Salah, l’esterno del campionato di Serie A che maggiormente ha impressionato per numero di gol (15) e assist (12). Il tira e molla per Mahrez non ha fatto bene nè alla Roma, nè all’ambiente giallorosso, che si era innamorato del calciatore (pompato soprattutto dai media) salvo poi passare nell’indifferenza e nell’insofferenza di quando la volpe non arriva all’uva e dice che è acerba.
Le lacune nella rosa della Roma sono principalmente due: l’esterno destro offensivo e il centrale che dovrà giocare accanto a Manolas. Ed ecco che i profili di Munir e Cuadrado non sembrano accendere i cuori dei tifosi romanisti, così come Kempf o Dragovic non possono essere definiti “top player” come lo è diventato Rudiger, che nel frattempo è andato al Chelsea. Se nella rosa, considerata complessivamente, ci sono più alternative (soprattutto a centrocampo), negli undici la Roma si è indebolita proprio perchè i partenti non sono stati sostituiti e pensare che si possano prendere due grandi nomi a meno di 10 giorni dalla fine del mercato, sembra una chimera.
Il primo mercato dell’era Monchi, esaltato trionfalmente da giornali compiacenti e radio ufficiose, rischia di essere uno dei peggiori di sempre. Ad oggi, mentre si scrive, al 18 di agosto, il bilancio è negativo. Se la Roma ha liquidità da spendere per queste due pedine, che dovranno essere di grande livello, allora potrà competere anche per posizioni più ambiziose in campionato. Altrimenti addirittura il quarto posto sarà seriamente a rischio. Intanto si va a Bergamo e le nebbie non si diradano. Si spera che la squadra abbia l’orgoglio di poter dimostrare che tutti (almeno i più critici) abbiano preso un colossale abbaglio. Nessuno vuole il male della Roma, ma solamente una squadra che possa far togliere ai tifosi grandi soddisfazioni. Soprattutto alzando trofei.
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