Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Via. Aria. Fuori dalla Roma. Se necessario, sbattendo anche la porta in faccia. Una società seria, che vuole farsi rispettare, oggi convocherebbe il Sig. Luciano Spalletti e lo esonererebbe. Non importa se mancano solamente 8 giornate alla fine del campionato. Si può affidare la squadra ad Alberto De Rossi per questi ultimi due mesi di campionato. Ovviamente non potrebbe fare peggio di Spalletti.

E’ inaccettabile che un tecnico possa dire in diretta televisiva: “Il mio futuro lo decido solo io, è nelle mie mani”. Ma chi si crede di essere Spalletti? Sarà anche un ottimo allenatore, ma nelle partite che contano, la Roma si è sciolta come neve al sole. Porto, Lione e Lazio: nelle sfide decisive, che dovevano cambiare la stagione, ha fallito. E’ questa la realtà. E chi mistifica la realtà è in malafede.

E la società che fa? C’è un silenzio assordante. Fa dire tutto ciò che vuole al Sig. Spalletti, che si permette di duellare con i giornalisti, fare giri di parole astruse per esprimere un concetto, con un italiano zoppiccante, senza far capire il senso del suo pensiero. Ma alla fine, stringendo, cosa ha fatto Spalletti? Ha ottenuto un terzo posto e (forse) un secondo posto. Se questi sono i risultati, il primo ad aver fallito è lui se ha sempre detto che questa squadra è la più forte che abbia mai allenato. E per questo si dovrebbe dimettere subito. E se non vuole farlo, è la società che dovrebbe esonerarlo.

Il Sig. Spalletti non può permettersi di mettere la società giallorossa con le spalle al muro. Nemmeno fosse Josè Mourinho o Pep Guardiola. Cosa ha vinto Spalletti? Ha vinto in Russia. bene. Ma in Italia? Due Coppe Italia e una Supercoppa italiana. Stop. Ora basta con i giochini. Basta con le parole vane al vento. Se esiste una società, batta un colpo, prenda una decisione forte. Il problema è proprio questo: non esiste una società con temperamento. Non esiste una dirigenza che sbatta i pugni sul tavolo e si faccia rispettare. I Sig.ri Baldissoni e Gandini, convochino oggi stesso Spalletti e gli dicano che la sua avventura alla Roma è finita. Da adesso. Bisogna avere rispetto di tutti quei tifosi che ieri erano allo stadio e hanno visto, per l’ennesima volta, uno spettacolo deprimente. E’ ora di cambiare se si vuole vincere davvero. Altrimenti rimarremo sempre nella mediocrità a fare solo plusvalenze e a parlare di uno stadio che non si sa quando sarà costruito. Se è questo che volete…



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