Oreste Vigorito, presidente del Benevento, commenta in anticipo la partita che giocherà la sua squadra contro la Roma nel posticipo domenicale. Il patron dei giallorossi ha rilasciato in esclusiva una lunga intervista a Romagiallorossa.it e Romaradio.eu. Queste le sue dichiarazioni:
Il Benevento ha rivoluzionato la squadra con il mercato di gennaio. Come reputa la rosa?
“Ci aspettano 15 finali da qui a fine stagione. Noi abbiamo voluto dire in primis ai nostri tifosi e a tutta l’Italia calcistica che siamo sicuramente piccoli ma non deboli. Onoriamo il campionato, non ci piaceva essere chiamati la Cenerentola della Serie A, con la faccia brutta di chi sta all’ultimo posto, ma soprattutto non ci andava di far percepire che noi avessimo abbassato le armi. Quello che succederà da oggi in avanti sarà merito dei calciatori in campo e dell’allenatore. Noi come società dovevamo dare un segnale forte e chiaro. Speriamo di averlo fatto”.
Massima fiducia al tecnico De Zerbi, quindi?
“Più che fiducia c’è un feeling totale con lui. E’ venuto in un momento difficile della squadra, ha provato e riprovato a compiere dei miracoli. Sul piano del gioco c’è anche riuscito e credo che la nostra sia una classifica bugiarda. Abbiamo provato a dargli delle armi per completare il suo lavoro di allenatore e oggi riteniamo che sia la persona adatta per far funzionare al meglio questa macchina a disposizione”.
Vedendo la partita col Napoli, mi è sembrato un Benevento in ripresa. Seguirete la stessa strada anche all’Olimpico con la Roma?
“Per quanto riguarda la volontà, certamente sì. Per quanto riguarda la tattica, non so se De Zerbi utilizzerà gli stessi uomini. Per quanto riguarda l’impegno, posso assicurarle che sarà maggiore di quello contro il Napoli. Vogliamo essere premiati con il nostro gioco, a cui devono seguire i risultati, perchè non vogliamo sentirci più dire che giochiamo bene ma poi non portiamo punti a casa. C’è rispetto della Roma, ma non paura. Siamo convinti che possiamo realizzare un’impresa impossibile, ma solo chi non ci prova davvero vede le cose impossibili. La Roma è come la Muraglia Cinese, il Colosso di Rodi, una squadra che può mettere il Benevento nella propria area di rigore e non farlo uscire per 90 minuti. Ciononostante proveremo a rendergli la vita difficile”.
Quanto è emozionante vedere il suo Benevento all’Olimpico?
“Personalmente sono sempre molto onorato di frequentare gli stadi che hanno fatto la storia del calcio del nostro paese. I giocatori che hanno vissuto meno questo tipo di esperienze si sentono gratificati di essere arrivati a questo punto. Spero che si sentiranno degni anche dopo la partita contro la Roma”
Che idea si è fatto della Roma di Di Francesco?
“Ho una grande stima per Di Francesco come allenatore e come ragazzo. Così come non posso avere grande rispetto e un’ammirazione per i grandi campioni della Roma. Le crisi vanno via, così come arrivano. La Roma ha dato un segnale vincendo a Verona. Spero e mi auguro che non si sia ripresa completamente e che il Benevento possa, una volta tanto, incontrare una Roma non al massimo. Se i giallorossi saranno al massimo, ridurebbe tantissimo tantissimo le nostre speranze di portare a casa punti preziosi”.
Lei ha dichiarato recentemente che avrebbe fatto giocare Totti anche da fermo. Che ne pensa delle dichiarazioni di Spalletti su di lui e le chiedo se ha davvero provato a portarlo a Benevento.
“Io credo che Totti appartenga alla storia del calcio e credo altresì che avrebbe potuto scrivere ancora qualche pagina di questo gioco meraviglioso. Magari sarà meno mobile, magari sarà meno incisivo, ma nel campo, almeno fino a quando la forma fisica sarebbe stata sufficiente, è un valore aggiunto per qualsiasi squadra. Totti negli anni ha dato dimostrazione di amare la Roma, la sua società, e sono i valori che io cerco. Come presidente di una piccola squadra come il Benevento, sarei stato onoratissimo di vederlo qui, sarebbe stato il nostro gioiello. Quello che aveva perso alla Roma come calciatore, avrebbe potuto restituirlo in termini professionali, di esempio e di grande umiltà. Spalletti? Non entro nel merito, quando le persone parlano hanno delle motivazioni, mi auguro, perchè un essere razionale e intelligente parla dopo che ha pensato quello che poi dice. Ho il massimo rispetto del pensiero di tutti, la storia insegna che le polemiche non servono. Amo parlare delle cose che riguardano me e non do giudizi nè morali, nè tecnici. Il “mio” Totti, quello che nella mia lunga vita ho potuto ammirare, nel Benevento, lo ripeto, sarebbe stato il nostro gioiello. Non so quello che poteva essere, o essere stato, ma mi esonero da qualsiasi giudizio che hanno fatto gli altri su di lui”.
D’Alessandro ora è al Benevento, sta facendo un bel campionato ed è un ex romanista cresciuto nel vivaio giallorosso. Presumo che sarà carico in vista della partita…
“D’Alessandro è un ottimo calciatore. Non vive un campionato per giocare bene contro la Roma. Non si gioca bene una partita e altre 38 male. Sicuramente i calciatori, nel loro scenario, sentono qualche stimolo in più. Speriamo che sia così, come dice lei, e speriamo che, qualora dovesse giocare, possa dare vita ad una prestazione superlativa.
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