Dario Canovi

Dario Canovi, avvocato, esperto di calcio e fra i primi e più importanti procuratori sportivi, ha rilasciato un’intervista a Romagiallorossa.it parlando del momento della Roma.

Domani sera l’attesissimo match allo Stadio Olimpico contro il Qarabag. Il passaggio agli ottavi di Champions League significherebbe indubbiamente una consacrazione definitiva per la Roma di Eusebio Di Francesco.
“Io direi più un’ulteriore consacrazione. Dato che Di Francesco ha già dimostrato di essere un allenatore di gran lunga sopra la media. Basta guardare il gioco della Roma e i suoi risultati, quindi direi che ci ha già dimostrato molto. Ma non solo con la Roma, anche nel suo precedente lavoro col Sassuolo”.

L’anticipo di venerdì scorso ha visto la Roma uscire vittoriosa dalla gara contro la Spal, punti importanti per la classifica e, soprattutto, per il morale della squadra dopo la trasferta disastrosa di Genova.
“Indubbiamente era una vittoria che ci voleva, dato che c’era stata nei giorni precedenti anche la sconfitta con l’Atletico Madrid. Era indispensabile vincere. Vincere e convincere, credo che la Roma sia riuscita in entrambe le cose. Questo era fondamentale, ed è altrettanto fondamentale continuare con un’altra vittoria. Spero che questo avverrà domani sera col Qarabag. Se fa risultato anche domenica contro il Chievo, con Inter Juventus in mezzo, potrebbe recuperare altri punti importanti”.

Le partite contro Genoa e Spal hanno visto finalmente in campo Patrick Schick. Lei aveva già dato il suo parare nei mesi scorsi sul giocatore ceco, definendolo uno dei calciatori più promettenti al mondo del momento. Secondo lei potrà esprimersi al meglio con la Roma di Di Francesco?
“Assolutamente sì, e riconfermo le mie parole. Non ho alcun dubbio. Quei dieci minuti contro il Genoa hanno dimostrato che giocatore sia. È un grandissimo calciatore, perché gli sono bastati dieci minuti per scombussolare la difesa del Genoa. Schick dovrà adattare certe sue caratteristiche al gioco di Di Francesco e, viceversa, Di Francesco dovrà adattare un pochino il gioco della Roma su di lui. Ma credo che la cosa non risulterà difficile a entrambi”.

Guardando alla testa classifica di oggi troviamo cinque squadre – Inter, Napoli, Juventus, Roma e Lazio – in sette punti. E Roma e Lazio hanno una partita in meno. Uno scenario insolito per la Serie A degli ultimi anni, quasi da Premier League.
“Si questo è vero. Quest’anno c’è una competitività diversa, anche se l’ultima vittoria della Juventus mi ha fatto preoccupare. Io la vedo sempre come grande favorita. Il fatto che abbia ottenuto la vittoria contro il Napoli ha dimostrato che la Juve è sempre lì, è sempre quella grande squadra che purtroppo conosciamo”.

Manca meno di un mese al mercato di gennaio. Per la Roma inizia a prendere concretezza il nome di Matteo Darmian. Inoltre sembra anche che le avances della Juventus per Emerson Palmieri non si siano mai spente del tutto.
“Io credo che se la Roma darà via Palmieri non sarà per una squadra italiana. Mi risulta che ci siano voci molto circostanziate e chiare su un possibile trasferimento in Inghilterra. Comunque non credo che questo avverrà a gennaio, non credo che la Roma farà un mercato in uscita perché non è nello stile dei suoi dirigenti. Mi sorprenderebbe non poco. Anche per quanto riguarda Darmian, queste sono operazioni più da mercato estivo. La fortuna della Roma è avere un chirurgo ortopedico come Mariani, il che significa che chi è operato da lui in quattro, cinque mesi al massimo ritorna a giocare. Non sarà tanto lunga l’attesa per rivedere Rick Karsdorp”.



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