Monchi

Le radio romane sono un elemento imprescindibile per molti tifosi giallorossi. Un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia: una schiera di giornalisti, ex giocatori e opinionisti pronti a commentare ogni vicenda della squadra capitolina. “Etere giallorossa” vi farà conoscere tutto questo: sarà una passeggiata tra le principali emittenti radiofoniche dedicate alla Roma.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92,7): “Più delle dichiarazioni di Monchi mi preoccupano le quote: la cessione di Alisson è data a 1,65, la sua permanenza a 2. Avrei voluto sentire da Monchi che Alisson sarebbe stata una barriera per i prossimi venti anni, non lo fa perché è consapevole delle logiche del mercato. È venuto a Roma con una certa configurazione, poi ha preso contatto col principio di realtà che c’è a Roma e si è adeguato. Monchi parla troppo? All’inizio lo vedevo intimidito dalla televisione, quello che parlava invece la sua lingua era impressionante: deve trovare la giusta misura, in questo momento lo stanno incalzando perché ci sono questioni sospese che stanno a cuore alla Roma come quella di Alisson. È passato da un silenzio eccessivo a interviste pigolanti, ora parla un po’ troppo. Col Barcellona si rischia il disastro, lo scarto tecnico è molto forte. Verdi sarebbe perfetto, mi risulta ci sia la Roma alle spalle del rifiuto al Napoli”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Monchi sta parlando un po’ troppo. Per un operatore di mercato di una squadra importante, un’intervista al giorno mi sembra eccessivo”.

Piero Torri (Teleradiostereo 92.7): “Di Francesco ha sempre detto che è la terza partita che può mettere in difficoltà un giocatore. Tra sabato e mercoledì ci sono quattro giorni, penso vedremo De Rossi-Strootman-Nainggolan in mezzo al campo. Se devo pensare ad un turno di riposo per Under vedo Bruno Peres in difesa e Florenzi più avanti, a Crotone ha dato buone risposte”.

Marco Cassetti (Teleradiostereo 92.7): “La staffetta Dzeko-Schick si può fare se la partita si mette in un certo modo. Schick viene dalla Cina, smaltire il fuso orario non è facile e il bosniaco è uno che ha bisogno di giocare per entrare in forma”.

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “In questi venti giorni ci sarà bisogno di tutti, compreso Pellegrini. Un cambio può essere Jesus-Fazio, l’altro El Shaarawy-Perotti, l’ultimo era Pellegrini. Per queste prime due partite ne vedremo tanti in entrambe le partite. Spero che dietro al rifiuto di Verdi al Napoli ci sia un’operazione d’anticipo di Monchi. La Roma è l’unica squadra che ogni 4-5 deve riabbassare il monte ingaggi e l’età media senza aver vinto niente”.

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92.7): “Gonalons non offre garanzie, penso che tra Bologna e Barcellona De Rossi, Nainggolan e Strootman faranno due partite. Qualcosa magari cambierà con la Fiorentina, con Pellegrini se dovesse star bene qui ad una settimana. Il Bologna qualche giocatore buono ce l’ha, Destro mette sempre la rabbia contro la Roma. Verdi lo prenderei subito, sarebbe perfetto per il 4-3-3 di Di Francesco, calcia con due piedi e ha grandi colpi: è nella fase di maturazione perfetto, lo prenderesti nel picco del grafico del suo rendimento. Le parole di Pallotta le prendo con il bilancino, su Monchi invece ho grandissima fiducia: il suo curriculum parla da sé, nei primi 11 mesi ci ha fatto vedere intuizioni, potrà muoversi bene. Vorrà abbassare l’età media della squadra, se dovesse capitare un altro Kolarov non lo disdegnerebbe. Porterà gente con più fame”.

Gianluca Lengua (Radio Radio 104.5): “Pallotta ha scelto di far vivere la Roma nelle parti alte della classifica, andando in Champions, provando ad aumentare le voci in entrata e facendo un mercato per appianare il bilancio. Tra Nainggolan e Alisson preferirei tenere Alisson”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Quella di ieri è la prima intervista di Pallotta – dopo un po’ di tempo – normale. La Roma non è un supermercato, compra e vende come tutte le squadre del mondo, compresa la Juventus. Pallotta vuole seguire i parametri Uefa. Le parole sulla partita contro il Barcellona? Pallotta non è italiano, lingua e cultura sono diverse. Le contestazioni al presidente? Molto mi chiedono se sono pazzi quelli che lo criticano. A volte Pallotta ha detto delle cavolate, tipo fare di Garcia il Ferguson della Roma”.

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “La Roma negli ultimi anni ha portato a casa due direttori sportivi ‘pensatori’, prima Sabatini e poi Monchi. Contro il Bologna Pellegrini non ci sarà: quella botta al polpaccio sembra averlo messo ko. Bisognerà concentrarsi sulla partita di sabato, senza pensare subito alla gara di Champions contro il Barcellona”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Roma alla pari del Barcellona? Pallotta ha dato una dimostrazione senza precedenti di attaccamento alla squadra. Sono normali dichiarazioni di accompagnamento al club, che non devono essere giudicate”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Queste battute di Pallotta mi ricordano quelle di Berlusconi, quando il Milan era sotto la Juventus di trenta punti. Le dichiarazioni lasciano il tempo che trovano, non si può pescare il Barcellona ed essere contenti”.

Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “Pallotta dal punto di vista tecnico è incompetente per poter giudicare la partita tra Barcellona e Roma. Dal punto di vista emotivo ha cercato di caricare la sua squadra, ci può stare”.

Sandro Sabatini (Radio Radio 104.5): “Roma e Barcellona sono alla pari solo come numero di uomini in campo. Quello di Pallotta è stato un modo per caricare i suoi ragazzi e per sottolineare che la Roma è tra le prime otto d’Europa. Deve essere un confronto equilibrato, la speranza alla Roma io non la toglierei. Che Alisson possa restare ancora alla Roma è possibile, ma non vedo poi quali giocatori si possano sacrificare. A Bologna c’è bisogno di vincere, il pareggio non sarebbe un risultato da accettare con il sorriso. C’è l’incognita del dopo sosta e del fatto che la testa potrebbe essere già al Barcellona”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Il Barcellona è superiore alla Roma ma anche a tutte le squadre di tutta Europa, però si gioca 11 contro 11. E’ favorito, ma la Roma a delle chances. Pallotta è da anni che parla di incedibili, ma poi quando arrivano tanti soldi è difficile non vendere perché poi c’è anche la voglia dei giocatori di cambiare aria. Bologna-Roma è una partita importante per il terzo posto, da vincere con il minimo sforzo se possibile e senza infortuni”.

Nando Orsi (Radio Radio 104.5): “Fermate Pallotta quando parla. Il Barcellona è superiore alla Roma in tutto, a livello di società, di squadra, di gioco. La Roma ha il 30% di poter passare il turno, sarebbe una vera impresa. Quasi tutte le grandi d’Europa il pezzo più importante lo vendono, ma poi ne comprano altri molto forti. La Roma sono anni che fa così, è una strategia con la quale è difficile costruire una squadra forte e continua. A Bologna la Roma deve entrare in campo per vincere perché il calendario potrebbe riservare qualche trappola soprattutto sul dispendio di energie. La squadra di Donadoni non mi sembra una grandissima squadra, ma ogni tanto ne azzecca una. Di Francesco deve fare un turnover ragionato”.



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