Eusebio Di Francesco

Le radio romane sono un elemento imprescindibile per molti tifosi giallorossi. Un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia: una schiera di giornalisti, ex giocatori e opinionisti pronti a commentare ogni vicenda della squadra capitolina. “Etere giallorossa” vi farà conoscere tutto questo: sarà una passeggiata tra le principali emittenti radiofoniche dedicate alla Roma.

Xavier Jacobelli (Radio Radio 104.5): “E’ evidente che in Champions la Roma si è trovata a suo agio rispetto al campionato. E per fortuna non ha ceduto Dzeko. La capacità di Di Francesco di affrontare queste sfide è stata superiore alla gestione di un campionato condizionato dagli infortuni. Alisson? Vedrete al Mondiale come sarà protagonista… Considerate le quotazioni attuali e il numero ridotto di grandi portieri, costerà più di 50 milioni”.

Stefano Carina (Radio Radio 104.5): “Sinceramente non sono così deluso dal campionato della Roma, tutti la davamo al massimo terza. I quarti di Champions non erano preventivabili, senza nemmeno un minuto giocato da Karsdorp e Schick, i due fiori all’occhiello della campagna acquisti. Di Francesco sta rispettando gli obiettivi e in Champions sta andando oltre le attese. E’ chiaro che si poteva fare di meglio, il distacco da Napoli e Juve non doveva essere di 18 punti. Ma sulla gestione del gruppo ha fatto bene, non c’è stato un giocatore che ha alzato la voce: questo è indice di personalità”.

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Il Liverpool sarebbe tra le soluzioni più gradite. Ogni partita porta via con sé una storia: il Siviglia, il Liverpool e la Juventus. Le altre sono ingiocabili, potendolo fare con le mie mani proverei a tirare fuori il Siviglia. Magari si affrontassero tra di loro Barcellona e Real e City e Bayern. La Roma non ha molte possibilità di fare strada, con un buon sorteggio arrivare in semifinale sarebbe un sogno assoluto. In questa stagione hai comunque risposto alle aspettative perché in Europa hai fatto di più, se finisse adesso la stagione non sarebbe negativa. Col Crotone la Roma deve crearsi un margine per mettere al sicuro il terzo posto”.

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92.7): “Siviglia e Liverpool sono le avversarie più auspicabili, ma comunque arrivato a questo punto chi becchi, becchi. La seconda fascia è fatta da Roma, Liverpool, Juventus e Siviglia, ma eviterei volentieri la Juve per evitare altre situazioni. Non sopporterei l’idea di andare di nuovo allo Stadium e perdere, è una questione personale. L’ingresso tra le prime 8 permette a tutti di vedere la stagione in modo diverso, questa è la vittoria della grande umiltà. La Roma è riuscita a cambiar pelle, ha saputo gestire i momenti. Ed è la vittoria di Di Francesco, che ha messo da parte il suo credo. Non so se la Roma di Spalletti ci sarebbe riuscita, sicuramente avrebbe giocato in modo più presuntuoso”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Se costruisci la mentalità giusta, poi te la ritrovi estesa anche ai tasselli che cambi e che prendi dall’intero organico. Non cambia ora se al posto di Under gioca Schick o se al posto di De Rossi gioca Strootman centrale con Pellegrini. Strootman in crescita, lo vedo più simile al calciatore della scorsa stagione: quello del pre infortunio era ancora un’altra cosa. La Roma è tornata a fare le fiamme, dimostra brillantezza nelle situazioni nelle quali nei mesi bui arrivava sempre seconda. Una stagione importante dà credibilità ad un allenatore per raccogliere la semina il prossimo anno; dover ricominciare con un nuovo tecnico sarebbe stata una iattura. Non bisogna farsi prendere dall’isteria del momento: dopo il Milan si volevano cambiare pure i giardinieri, dopo lo Shakhtar contratto a vita a tutti. Per fortuna c’è Monchi. La Roma con la Juve sarebbe largamente sfavorita, sarei meno spaventato però rispetto ad affrontare squadre come il City, il Bayern e il Barcellona, che potrebbero far male in un modo più doloroso”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport 101.5): “Stamattina volevo farvi pensare ad una cosa: quando si parlava di ‘piagnoni’, si parlava sempre dei tifosi romanisti; ora piagnoni sono diventati i laziali e i napoletani. Dzeko è diventato un calciatore troppo importante: ha segnato in quasi tutti i match importanti di quest’anno. Infatti, per me, il bosniaco sta tra i centravanti fuoriclasse, sotto solo a fenomeni come Cristiano Ronaldo, Messi. Dzeko è in buona compagnia: sta con i vari Suarez, Lewandowski e Cavani. Bisogna riconoscere che è stato un centravanti fondamentale quest’anno. Poi mi dicono ‘eh ma due mesi non ha giocato’; vero, per carità, ma il suo periodo no è coinciso perfettamente col momento in cui Pallotta lo stava vendendo, quindi ci può stare. Tornando alla Roma, e al passaggio del turno, spero che adesso si possa aprire un ciclo”.

Giovanni Parisi (Centro Suono Sport 101.5): “Sarà importante per il mister gestire fisicamente il gruppo, visto che i quarti arriveranno in un momento in cui è facilissimo avere cali fisici. Il Crotone? Un pochino di turnover me lo aspetto, ma ragionato”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “In campo contro lo Shakhtar c’erano dieci giocatori acquistati da Sabatini, considerando che Kolarov è stato portato in Italia dall’ex diesse giallorossi. Il lavoro di Monchi però è stato impressionante. Le sue parole sono molto importanti, vuole costruire una nuova mentalità dentro lo spogliatoio e l’ambiente Roma”.

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Gerson sta crescendo, è uno dei primi cambi per Di Francesco. Il brasiliano sta diventando una pedina fondamentale di questa Roma”.

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “Mi interessa poco chi capita: il Siviglia ha nascosto la palla al Manchester United. Al momento la mia graduatoria è affrontare il Real Madrid, poi Barça, City, Bayern e Juve. terzo blocco Roma, Liverpool e Siviglia. Tutte le squadre dovrebbero fare attenzione ai giallorossi”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Se la corsa della Roma in Champions dovesse interrompersi ai quarti di finale il club giallorosso incasserebbe poco meno di 80 milioni di euro. Fare bene in Champions League non vuol dire soltanto prestigio sportivo: significa consolidare l’aspetto economico, cosa che in Italia ti garantiscono soltanto i diritti televisivi”.



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