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Etere giallorossa

‘ETERE GIALLOROSSA’, Austini: “Pallotta è troppo avanti per questo ambiente”

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Le radio romane sono un elemento imprescindibile per molti tifosi giallorossi. Un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia: una schiera di giornalisti, ex giocatori e opinionisti pronti a commentare ogni vicenda della squadra capitolina. “Etere giallorossa” vi farà conoscere tutto questo: sarà una passeggiata tra le principali emittenti radiofoniche dedicate alla Roma.

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Le dichiarazioni di Pallotta? Per le sue parole sulle radio si è arrabbiato di più chi lo ha appoggiato e questo mi ha fatto un po’ sorridere. Il punto focale del suo intervento è il ‘machine learning’. Metodo innovativo? Lo fanno tutti da 15 anni, negli USA anche da prima. Ma nello sport non vince chi ha il software migliore, vince chi è più forte e chi spende per prendere i campioni. Se anche Monchi ha accettato questa ipotesi difficilmente ci conviverà a lungo”.

Gianni Dragoni (Radio Radio 104.5): “La Roma comunque ha sempre una situazione di pesante squilibrio patrimoniale. Un patrimonio netto patrimoniale di 100 milioni, superiore a quello dell’Inter, e un indebitamento di 200 milioni. Avrebbe bisogno di un aumento di capitale, ma i soldi dell’aumento di dicembre non sono stati messi, c’è tempo fino alla fine di quest’anno. Pallotta ne mette solo 12 milioni su 120, così la Roma non va lontano. Se non arriveranno capitali veri si rischia un ridimensionamento della rosa. Non so se Pallotta stia ancora aspettando lo stadio, ma i tempi non coincidono con quelli del risanamento economico”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio 104.5): “Balotelli alla Roma? Dipende dalle alternative. E’ un giocatore che non ha mai dato garanzie di tenuta psicologico, ha 28 anni. Va valutato in Italia, non in Francia. E’ stimolante, ma pericoloso. Il Napoli ha dei momenti che gioca da Dio, sta benissimo, fa anche gol Mario Rui stile Maradona. Ha perso 2 gare su 46. Poi nel calcio può succedere di tutto. C’è stata una mancanza di rispetto quando non hanno un nome ridondante o vengono da piccole squadre: Di Francesco ora è tornato un pirla, al posto suo sarei più maleducato. La squadra ha delle imperfezioni ma lui ora deve portare i risultati. Peres difende come mia sorella e Florenzi non è un difensore”.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Se Di Francesco diventasse un grande allenatore lo porterei a cavacecio al Colosseo. Il messaggio Di Francesco l’ha mandato quando ha parlato di Sarri: lui ha avuto il tempo di farsi la squadra ideale. “Lasciatemi il tempo di farmi la squadra come voglio io e poi vediamo se non arrivo ai risultati di Sarri”, è questo il messaggio che ha lanciato. Lui vuole la possibilità di costruirsi la squadra che vuole, i giocatori di oggi non sono adatti. A Roma da Liedholm in poi abbiamo avuto due modelli di calcio: il calcio di aggressività di Eriksson e di Di Francesco e Zeman e poi quello del possesso palla con Liedholm, Spalletti, Garcia. I giocatori di oggi appartengono più al controllo palla e non al calcio dell’aggressività, si applicano ma non riescono a farlo con continuità. Balotelli l’ho perso di vista, quello che ho in testa è quello improponibile degli ultimi anni. Giocare in una realtà come Nizza non fa testo, come non fa testo ciò che dice Raiola di lui. A parametro zero potrebbe essere interessante fare una scommessa su un calciatore che ha tutte le doti ma che ogni volta che è stato chiamato in una piazza importante ha fallito e portato perturbamenti. La parabola di El Shaarawy al Milan è iniziata con l’arrivo di Balotelli, ci sarebbe anche questo problema. Noi viviamo di materia onirica, c’è chi vince e chi sogna e noi sogniamo, e per questo ci sta Balotelli. L’altra domanda è se avremo segni di vita da parte di Schick: lo schizzo di materia onirica sul suo impiego con Dzeko si è esaurito immediatamente, è stato un bengala acceso sul nulla. Under lo vorrei veder giocare sempre ma ho il sospetto che domani parta dalla panchina. Fare un risultato domani farebbe ripartire qualcosa in vista dei prossimi impegni”.

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Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): “Oggi prenderei Balotelli, una volta gli avrei dato tanti calci nel sedere. È un giocatore che vorrà sfruttare la grande occasione, un pensierino ce lo farei. La Roma col Napoli può portare a casa un risultato, dipenderà dalla voglia di rimanere compatti, giocando anche in contropiede e non dalla parte di Koulibaly”.

Gianluca Lengua (Radio Radio 104.5): “Balotelli alla Roma? Magari, almeno smuove un po’ la squadra che è troppo piatta. Di Francesco nervoso? Sono usciti articoli nei quali si parlava di un Di Francesco poco carismatico: ha subito diversi attacchi, non è stato un pazzo ad uscirne così. Pallotta ha parlato di intelligenza artificiale, ma mettiamo caso dovesse trovare il nuovo Messi o il nuovo Ronaldo, come lo mantiene poi? Verrebbe venduto. Per la formazione Di Francesco ha detto che El Shaarawy è pronto e potrebbe giocare, meno Defrel: potremmo rivederlo con Dzeko e Perotti; per ora Under in panchina”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport 101.5): “Le parole di Pallotta? Io adesso voglio fare un’inchiesta per sapere di queste due radio andate in bancarotta. Se le ha mandate lui sul serio in bancarotta con metodi non leciti ci si può anche rifare. Pallotta ha perso un attimo la trebisonda, questo è un presidente che sta a Roma da otto anni, non è Ciarrapico che è rimasto un anno e mezzo. Questo è un presidente a tutti gli effetti, e dopo otto anni se ne esce con questa storia delle radio, è incredibile”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Non devo convincere nessuno di nulla. Ognuno ha la propria opinione. Trovo assurdo che di questo intervento di Pallotta si parli solo della “spacconata” sulle radio. Non prendo sul serio certe cose. Ho scritto che Pallotta ha un problema ovvero quello di essere troppo avanti rispetto al contesto in cui si trova. Non possiamo concentrarci su questa cosa quando si è detto tanto dei progetti sulla Roma. La Roma ha spiegato più volte la situazione ma sembra che nessuno recepisca. Di solito partite come Napoli-Roma sono abbastanza equilibrate all’inizio. Potrebbe venir fuori il fattore di cui parlo spesso ovvero quello che la Roma potrebbe sentirsi liberata da ogni tipo di responsabilità e potrebbe fare di conseguenza una grande partita. Di Francesco sta provando a fare di tutto, magari continuando a cambiare si trova una via. Il problema credo sia nella testa”.

Riccardo “Galopeira” Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Le parole di Pallotta? Per me l’argomento è chiuso e non ho nessuna intenzione di difenderlo. E’ stata una spacconata? Se se la risparmiava non aveva fatto un soldo di danno. Napoli-Roma sarà una partita difficilissima, loro sono in salute, posso solo sperare che la Roma si liberi dai suoi mali mentali e dalle sue paure. Mi affido alle parole di Totti che bene o male ci suscitano un minimo di speranza sportiva”

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David Rossi (Roma Radio 100.7): “Le parole di Pallotta? Quando chiuse Il Romanista non mi ricordo tutti questi cori di protesta per dire che era una voce che veniva soppressa. Ora Pallotta fa una battuta. E’ ovvio che quando si dice di voler far chiudere le radio per bancarotta si parla per paradossi, è un’esagerazione, una provocazione. Uno che mette 100 milioni in un’azienda e si prende insulti e minacce, avrà il diritto di essere un po’ incazzato? Pallotta ha una cosa detta per segnare un punto, per portare all’attenzione del pubblico che a Roma c’è una situazione stressata a livello comunicativo. E’ stato detto che i giocatori della Roma avevano problemi con le polverine bianche, giocatori della Roma sono stati messi dentro alle chat di Whatsapp da giornalisti della capitale per fargli prendere insulti…”

Chiara Zucchelli (Rete Sport 104.2): “Il Napoli, a prescindere dalla gara contro la Roma di sabato, se lo meriterebbe questo scudetto. Però rosicherei troppo, forse meglio la Juve. Dopo quattro anni che la Roma è stata dietro alla Juve, l’anno che buca non vinci tu. Per me sarebbe brutto”

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Le minacce di Pallotta sono mafiose. Se il Napoli vince lo scudetto, Pallotta deve nascondersi…”.

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “E’ una partita durissima perché il Napoli ci crede. Allan è fondamentale e non vedo nessuno che lo possa contenere. Non vedo differenze nei vari moduli utilizzabili dalla Roma. Pallotta cosa ascolta? C’è libertà di parola, non si deve permettere di dire certe cose. Nessuna radio ha chiuso”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “L’assenza di Hamsik non sarà fondamentale perché Zielinski è fortissimo. La disposizione in campo tra 4-1-4-1 e 4-3-3 è molto simile. Balotelli a parametro ero lo prenderei anche io ma a a 100 milioni non lo prenderebbero neanche i cinesi. Pallotta non parla una parola di italiano quindi c’è qualcuno che qui da Roma parla tramite il presidente”.

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Mario Mattioli (Radio Radio 104.5): “La Roma ritrovi tutta la brillantezza per impegnare il Napoli, senza pensare alle parole di Pallotta che mi sembra poco equilibrato in questi giorni. Le possibilità di fare punti al San Paolo la Roma le ha ed io ho fiducia. Quella di Pallotta non è una minaccia a vuoto, perché lui ha tanti mezzi… E’ uno da analisi, ma da uno bravo”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Al San Paolo non sarà facile, ma spero in una buona prestazione con risultato per ritrovare certezze per il tecnico e per la squadra per arrivare meglio al match di ritorno di Champions. Spero che i senatori possano rispondere in campo Tra domani e il ritorno di Champions mi aspetto almeno in una grande prestazione. Forse è più semplice contro lo Shakthar”.

Nando Orsi (Radio Radio 104.5): “E’ ora di fare l’impresa. La Roma deve uscire dall’anonimato. Se hanno fatto partite come contro il Chelsea all’andata e al ritorno vuol dire che è capace. La squadra deve compattarsi in vista dell’impegno di domani e del ritorno con lo Shacktar. L’assenza di Salah e Ruediger hanno creato 20 punti di distanza con il Napoli: mi sembra eccessivo, i giallorossi potevano fare più punti anche senza questi due”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport 101.5): “Per le parole di Pallotta i primi che si dovrebbero lamentare sono gli ascoltatori. Le radio danno fastidio, ma con queste bisogna confrontarsi se uno è capace ed ha intelligenza. In Pallotta vedo tanto provincialismo quando parla di computer per scoprire i calciatori, ci sono operatori di mercato che da anni usano questo modo. Non siamo mica la vigna dei coglioni”.

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport 101.5): “Pallotta ha mancato di rispetto a chi lavora nelle radio. In un momento così difficile è stata un’uscita a vuoto. E poi la minaccia… nemmeno le peggiori dittature si sentono queste frasi. E non è vero che la Roma è stata il primo club in Italia ad avere una radio ufficiale”.

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