Alisson Becker

Le radio romane sono un elemento imprescindibile per molti tifosi giallorossi. Un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia: una schiera di giornalisti, ex giocatori e opinionisti pronti a commentare ogni vicenda della squadra capitolina. “Etere giallorossa” vi farà conoscere tutto questo: sarà una passeggiata tra le principali emittenti radiofoniche dedicate alla Roma.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Alisson a Roma sta bene, quindi posso pensare che lui senta riconoscenza per il club che l’ha scoperto. Poi forse c’è la voglia di diventare l’uomo simbolo di questa squadra. In questi casi la volontà del giocatore è tutto. Il contratto che farà sarà sicuramente importante, potrebbe anche decidere di restare. L’assenza della clausola rescissoria nel contratto sarebbe una bellissima notizia. Sarebbe la prova certa che il giocatore è collaborativo al massimo. Ritorno di fiamma per Mahrez? Penso sia una balla”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Cristante è valutato 35 milioni di euro? Sarebbe una bella spesa. A me sembra leggermente diverso da Pellegrini. Se la Roma avesse serie intenzioni di lottare per lo scudetto, cosa dovrebbe fare? Innanzitutto trattenere Alisson”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Che tipo di squadra fa la Roma? Non bastano gli errori dello scorso anno in cui si è comprato a caso? Cristante a 35 mlioni? È il doppione di Pellegrini… mi sembra una valutazione esagerata. Senza Alisson la Roma avrebbe almeno 10 punti in meno. Non credo che la Roma possa ripartire da Schick”.

Tony Damascelli (Radio Radio 104.5): “Cristante e Pellegrini sono entrambi giocatori interessanti. Roma e Juventus devono rifare il centrocampo. Alisson? Per il mercato internazionale sarà importante il test col Barcellona. Se arrivano club come City e Psg, non c’è cifra che tenga. Non si vince con Alisson, ma con la gente che fa gol. Schick? Potrebbe essere un’idea quello di darlo in prestito per farlo giocare. Per me il giocatore c’è, non è un bluff, ma c’è troppa nebbia dentro di lui e attorno a lui”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Penso che Cristante e Pellegrini si equivalgano, sono entrambi ragazzi di prospettiva. Secondo me uno vale l’altra. Se la Roma perde Pellegrini e prende Cristante, per me non sposta nulla. Penso che la Roma sia intenzionata a tenersi Pellegrini, però intanto si guarda attorno. Prendere Cristante e tenere Pellegrini sarebbe preferibile. Per un portiere 60 milioni sono tantissimi, ma va anche detto che oggi Alisson è tra i più forti al mondo. Mi aspetto che sia protagonista col Barcellona, è un portiere straordinario. Monchi deve scovare grandi giocatori a prezzi accettabili. La Roma deve puntare a giocatori da 15-20 milioni da valorizzare”.

Luigi Ferrajolo (Radio Radio 104.5): “Cristante è un buon giocatore, come Pellegrini ha la capacità degli inserimenti offensivi. In ogni caso, 35 milioni sono tanti. Cristante può ancora crescere, ma è già una bella realtà. Il centrocampo della Roma, in ogni caso, va rinnovato. Alisson è fortissimo, ma se arriva una richiesta da un club importante con offerte importanti, non lo puoi tenere, non puoi mettere le catene ai giocatori. Se la Roma volesse competere per il campionato, dovrebbe comprare un altro Falcao o un altro Totti attorno al quale tutta la squadra cresce”.

Gianluca Lengua (Radio Radio 104.5): “Alisson? Molto difficile pensare che resti con certe offerte, e penso che possa arrivare a valere anche di più dei 60 milioni di cui si parla. Si parlava di un valore simile a quello di Donnarumma. In un anno è diventato il portiere più forte d’Europa, ci sono le squadre più blasonate che lo richiedono. La Roma ha tra le mani un vero e proprio affare, avendolo pagato soltanto 8 milioni. Se dovesse fare un buon Mondiale, altro che 60 milioni. Stiamo parlando come se fosse normale per la Roma vendere giocatori che fanno guadagnare, ma io ricordo che la Roma di un tempo non faceva così. Si sta parlando di Perin adesso… come si fa a fare una Roma vincente vendendo Alisson e prendendo Perin? Quest’estate mi aspetto una rivoluzione di Monchi”.

Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “La Roma è su Cristante anche perché su Pellegrini non ci sono certezze, essendo quest’ultimo l’obiettivo principale della Juventus. Nonostante la vicenda Kessie, la Roma e l’Atalanta si sono lasciate bene essendo stata una decisione del giocatore. Ora la Roma ci sta riprovando con Cristante”.

Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “La cifra di 60 milioni per Alisson è ridicola. Io spero che, se mai disgraziatamente il brasiliano dovesse essere ceduto, non ci vengano a raccontare la storiella del giocatore che preme e che rompe le scatole. Se dovesse accedere, sarà una scelta della società. Alisson ha una classe, un professionismo e un atteggiamento completamente diverso da altri, e lo si vede già dal suo procuratore. Questo è il Falcao della porta. Se la Roma volesse veramente trattenere Alisson per altre due stagioni, potrebbe farlo”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport 101.5): “La stagione di quest’anno potrebbe essere buona, anche se poi non vinci niente. Vi ricordo sempre che nel calcio si gioca per vincere, e non per i record inutili. Io stamattina leggo su un giornale che la Roma prenderà Cristante a 35 milioni di euro. Mi sembra un buon calciatore Cristante, ma l’abbiamo visto sempre nell’Atalanta, spero non sia come i vari Kessie e Gagliardini. Il fratello di Alisson oggi tranquillizza i tifosi della Roma dicendo ‘Alisson non tradirà’. Nessuno ha tradito la Roma: Benatia e gli altri sono stati venduti per convenienza, non sono stati i calciatori a ‘tradire la maglia’. Perinetti parla di Perin alla Roma. Per carità, buono, ma non è Alisson. Il brasiliano si è dimostrato un fenomeno vero, l’uomo in più che ti ha portato un sacco di punti. La Roma dovrebbe ripartire da lui. Spero resti”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Voglio sperare che in caso di sconfitta la gente capisca di aver perso con il Barcellona. Perché Raiola si può permettere di dire certe cose e nessuno reagisce? Balotelli piace molto a Di Francesco, questa cosa mi preoccupa perché voleva portarlo al Sassuolo. Spero non gli vengano in mente strane idee. Timo Werner lo prenderei subito per il post Dzeko. Schick non è un centravanti”.

Riccardo “Galopeira” Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Se la Roma dovesse spendere quei soldi per Cristante farebbe bene. Non vivo come un problema il fatto che Schick stia giocando poco e stia segnando ancora meno. Ad oggi la Roma gode di ottima salute”.

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): “Adesso l’approccio di Schick è diverso, il giocatore deve trovare la sua dimensione poi l’allenatore farà le sue scelte. Mettere Schick al centro del problema adesso non ha senso. Bisogna alleggerire di responsabilità lui e l’allenatore”.

Fernando Orsi (Radio Radio 104.5): “La Roma deve limitare i danni al Camp Nou e poi giocarsela tutta al ritorno. Trentacinque milioni per Cristante? Non ci credo nemmeno se lo vedo. E’ un altro Pellegrini, stesso fisico e stesso ruolo. Se va via Nainggolan e arriva Cristante io non vedo un vantaggio. E poi quando esci dall’Atalanta ci vogliono sei mesi di adattamento”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “La Roma il prossimo anno deve ripartire proprio da Alisson. Ora, però, c’è bisogno di concentrarsi sul presente, sul terzo posto e su questa doppia sfida al Barcellona”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Contro il Barcellona c’è bisogno davvero dell’impresa. E’ difficile sempre in Champions ma in questa volta lo è ancor di più. Anche io per Cristante non spenderei così tanti soldi. Le dichiarazioni di Schick sono da prendere con le molle ma se fosse vero che non regge la pressione sarebbe un disastro. Sarebbe una dichiarazione di resa e mi incuriosisce molto”.

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “La Roma arriverà tra le prime tre e con il passaggio in Champions sono entrati i soldi. E’ il momento di parlare chiaro ai tifosi per far capire se il prossimo non sarà un anno di transizione”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Bisogna ripartire da Alisson, è lui il vero punto fermo della Roma. Il problema di Schick è clamoroso, uno dei flop più clamorosi che può fare un direttore sportivo”.



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