James Pallotta, presidente della Roma

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Queste le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): “Sulla scorta di quanto detto da Pallotta ieri, si sta costruendo un caso che non esiste: ha fatto bene a tutelare la sua immagine e quella del mister, ma le generalizzazioni sono sbagliate. Non c’è nessuna adunata sediziosa, nessun scenario eversivo contro la Roma. Negli angoli più remoti di questa città avverto solo la passione e la voglia della tifoseria romanista di veder vincere questa squadra. Pallotta ha cercato anche di riavvicinarsi ai tifosi, puntando l’indice sui media sui generis. Un consiglio: cominci a parlare in italiano e non verrà più frainteso”.

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Di Francesco ha risposto nel modo più onesto possibile: siamo in molti ad essere perplessi, la squadra non piace e in questo momento ci sono dubbi, nella migliore delle ipotesi. Mi sembra però che il suo atteggiamento sia quello giusto. La partita con il Verona arriva nel momento propizio: serve vincere bene. Il ritorno di Florenzi mi entusiasma”.

Alberto Mandolesi (Centro Suono Sport 101.5): “Le parole di Nainggolan su Di Francesco? Mi fido molto di lui: è il giocatore più spontaneo di questa squadra, dice sempre quello che gli passa per la testa, ti puoi fidare sempre delle sue dichiarazioni. Oltre ad essere un campione è anche un uomo schietto e chiaro. Viva Nainggolan!”.

Ivan Zazzaroni (Radio Radio 104.5): “Pallotta sta a Boston, si fa gli affari suoi e poi viene a Roma per attaccare la stampa, cosa di cui si occupava Spalletti fino a poco tempo fa. Io vorrei sapere chi è che va a riferirgli certe cose. Sento dire che Di Francesco non ha ancora capito Roma. Lui conosce tutto di Roma, ogni angolo e ogni giornalista, ci è cresciuto. Io mi auguro che certe cose gli siano state tradotte male. Ogni volta che Pallotta dice qualcosa il giorno dopo puntualmente commenta ‘ma no, sono state parole male interpretate’. Alle sue parole do peso zero, parlasse in italiano a questo punto. Prima Sabatini e Spalletti erano bravissimi, poi sono diventati un problema, così per la questione stadio. Ho l’impressione che si voglia tragicizzare una squadra che invece ha perso solo una partita. Siamo alla terza partita di una squadra che l’universo Roma definisce inferiore rispetto allo scorso anno e per me non è così”.

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Se Florenzi torna quello prima degli infortuni può essere il miglior acquisto dell’estate. Mi aspetto il giocatore dal primo minuto contro il Verona. Karsdorp? Non me lo aspetto neanche convocato, è ancora abbastanza indietro. Secondo me la Roma ha appositamente scelto di mentire sapendo di mentire, è stata una scelta strategica: un’operazione di quel genere non poteva portare a un recupero in quattro settimane”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Contro il Verona vorrei vedere una Roma rapida che al 30′ sia già sul 2 o 3 a zero. Sugli insostituibili oltre a Nainggolan spero ci sia Dzeko perché vorrebbe dire che si è riconfermato e Manolas. Accanto a lui puoi alternare Fazio, Jesus, Moreno, però il greco lo metterei titolare perché è il più forte della difesa”.

Giovanni Parisi (Centro Suono Sport 101.5): “Mi aspetto un ricco turnover con il Verona, soprattutto a centrocampo. Defrel è l’unico degli attaccanti che riposerà anche perché Perotti sta troppo bene e se non dovesse giocare Dzeko, dopo quello che ha detto, nascerebbe un caso preoccupante”.

Riccardo Angelini (Teleradiostereo 92.7): “La Roma è l’unica squadra italiana che non ha perso in Champions League, ma da quello che sento da martedì sera questa sarebbe una società allo sbando. Le cose non vanno male, la Roma ha perso solo contro l’Inter. Se il problema non c’è, il problema si deve creare. Io Pallotta non lo amo, ma non lo considero uno scemo. Spero di cambiare idea a breve e amare il presidente giallorosso, magari vincendo uno scudetto. Perché però ‘ammazzarlo’ per aver smentito delle dichiarazioni?”.

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Ognuno è libero di scrivere e dire quello che vuole, ne risponde in prima persona. Io ho letto l’articolo del giornalista criticato da Pallotta, ha criticato Di Francesco per sua opinione personale. Io credo invece che Pallotta abbia molta più stampa a favore che contro”.

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “Mi è piaciuto molto come Di Francesco ha cambiato il modulo durante la partita contro l’Atletico Madrid, ma è ancora presto giudicarlo sia in positivo che in negativo. Per Pallotta quelli della Roma sono i migliori tifosi del mondo? Due anni fa non la pensava in questo modo… Attacco dei media? Nessuna società al mondo è trattata così bene come i giornalisti fanno con la Roma”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Piano per affossare la Roma? Il signor Pallotta invece dei tifosi e delle congiure si dovrebbe interrogare se questo nuovo allenatore – che non vende fumo come il precedente – è stato messo nelle migliori condizioni per lavorare. Spalletti era un teatrante, Di Francesco è una persona semplice”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Il diritto di critica è sacrosanto, ci deve essere. Le critiche a Di Francesco sono di natura tecnica, perché credo che questo 4-3-3 non vada bene per i giocatori che il tecnico ha a disposizione. Di Francesco contro l’Atletico è stato bravo a cambiare modulo, quindi ha dimostrato un’intelligenza che qualcuno non gli riconosceva”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “Io sono stato a Roma cinque giorni ultimamente, e le domande dei tifosi erano sempre le stesse: sono tutti perplessi su Di Francesco. Il tecnico deve cambiare qualcosa dal punto di vista del modulo: Nainggolan ha fatto molto bene l’anno scorso dietro Dzeko, e Schick non può fare l’esterno puro”.

Xavier Jacobelli (Radio Radio 104.5): “Di Francesco è un grande allenatore e un galantuomo. Lui è animato da una grandissima voglia di far bene alla Roma, e secondo me sta facendo bene. Le persone devono essere giudicate dai risultati: lui ha vinto a Bergamo, pareggiato contro un top club europeo come l’Atletico e perso contro l’Inter con una rosa non al completo. Bisogna avere pazienza e bisogna concedergli il tempo di lavorare”.



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