Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Queste le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Le critiche a Di Francesco? L’anno scorso la squadra era già fuori dalla Champions, eliminata da una squadra molto più debole. Non capisco perché con Spalletti era giusto aspettare e con Di Francesco non dovrebbe esserlo. Ha dimostrato di saper leggere le partite in corsa e di non avere un unico modulo. Sono stupito dalle reazioni di questa piazza. Abbiamo pareggiato con una squadra come l’Atletico Madrid, che in questi anni ha dimostrato di saper giocare competizioni importanti come questa, quindi non riesco a capire una reazione simile di fronte a un pareggio con una squadra del genere. Se non si vince col Verona sarà complicato difendere ancora questo progetto”.
Luigi Esposito (Centro Suono Sport 101.5): “In questo momento, De Rossi e Strootman sono i due problemi più grossi di questa squadra. E’ una fregnaccia clamorosa che la Roma ha uno dei centrocampo più forti d’Europa”.
Paolo Rocchetti (Centro Suono Sport 101.5): “Il punto di ieri è molto importante: hai pareggiato in casa con la squadra più forte del girone. Ne usciamo rinfrancati, poteva andare veramente male. Di Francesco ha letto bene la partita: l’ingresso di Fazio è stata una mossa intelligente”.
Alberto Mandolesi (Centro Suono Sport 101.5): “Alisson santo subito! Con un pizzico di fortuna e grazie alla bravura del portiere la Roma è riuscita a strappare questo pareggio, forse non utilissimo per il passaggio del girone ma comunque importante considerato il divario tecnico tra le due squadre”.
Antonio Felici (Centro Suono Sport 101.5) “Per come è stato l’andamento della partita, è stato un punto d’oro e inatteso, la Roma ha rischiato davvero grosso. Ad oggi la Roma non mi sembra pronta per questi livelli, per motivi tecnici ed atletici. Al 60’ le gambe si sono piegate e ci sono i limiti tecnici di molto giocatori: l’attacco di ieri sera e moscio e non punge. Per misurarsi in queste realtà bisogna crescere tanto. Dzeko? Dichiarazioni esagerate e inopportune ma è tutto vero, il problema in attacco esiste”.
Alessio Nardo (Teleradiostereo 92.7): “Secondo me Dzeko tutti i torti non li ha: se il bosniaco vuole Nainggolan più vicino, io proverei ad accontentarlo. Mi sembra normale comunque che un allenatore, se vede la sua squadra in difficoltà, cambi in corsa il modulo, però, si vede un pizzico di integralismo o forte convinzione e lo si vede dal fatto che Di Francesco conferma sempre lo stesso schieramento”
Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “E’ un punto positivo, ma nel mentre per molti c’è da tirare un sospiro di sollievo io dico che ieri si è capito che la Roma difficilmente potrà arrivare seconda in questo gruppo. In un inizio così difficoltoso sarebbe ingiusto pretendere la qualificazione in un girone così. Ecco il paradosso: sollievo per il pericolo scampato, una certa soddisfazione per il primo tempo ma se qualcuno si era illuso si è capito quanto sia proibitivo arrivare secondi. Dzeko? Devo ancora decidere se è stato peggio in campo o nel post-partita”.
Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): “Premessa fondamentale: in Eusebio we trust. Il pareggio di ieri è un punto di partenza, altrimenti questa sarebbe un’assuefazione alla mediocrità. E’ stato bravo a mettere la difesa a 5? Sì, per carità, ma sembravamo il Catanzaro…Le parole di Dzeko? Non si fanno queste cose Edin, 10mila euro di multa e alla prossima in panchina per me”.
Luigi Ferrajolo (Radio Radio 104.5): “Attualmente la Roma è una squadra ibrida, che non si capisce come gioca e come vuole giocare. O c’è un problema di condizione e di tempi necessari oppure c’è un rigetto involontario da parte dei giocatori. Il punto sarà capire tra un mese se la Roma troverà un’identità o se Di Francesco, al quale non ha ordinato nessuno di fare il 4-3-3, dovrà adattarsi alla squadra che ha, come fanno tutti i bravi allenatori”.
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Alisson è un grande portiere e ieri l’ha dimostrato. L’Atletico Madrid è una squadra che può farti male da un momento all’altro ma ieri non è stato cinica. Non vedo crescita per la Roma in Europa tra club e calciatori. Ma quando vedremo la squadra vincere in Champions? C’è riuscita una rosa più povera e piena di infortuni come quella di Spalletti come contro il Chelsea. Rigore? Tu sei la Roma e loro l’Atletico anche per gli arbitri, quindi il calcio di rigore non te lo danno a meno che non sia estremamente plateale. I gol mancanti arriveranno: nelle prossime settimane sfideremo Verona, Benevento e Qarabag”.
Riccardo Angelini (Teleradiostereo 92.7): “La Roma non ha rubato niente a nessuno. Complimenti a Di Francesco che passa sempre per integralista del 4-3-3 e ieri ha saputo cambiare modulo a partita in corso. Molto bene Manolas che ieri è tornato ad essere un difensore ad alti livelli. C’è ancora tando da lavorare. Qualche giocatore deve impegnarsi di più e migliorare anche se ci sta provando. Ad esser sincero, Bruno Peres non ha fatto danni: ha creato buone azioni ma sbaglia sempre nella scelta finale. Ormai non serve più neanche dirlo: su Perotti c’era un rigore clamoroso e, ovviamente, non è stato fischiato”.
Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Della partita mi prendo il buon risultato e la grande partita di Alisson che è stato sempre reattivo e sicuro anche di giocare la palla con i piedi. L’Atletico è una squadra pazzesca ed ha pochi punti deboli. Secondo me c’erano due rigori per la Roma: il primo per un fallo di mano in area madrilena ed il secondo per un fallo di Godin su Perotti. Vedendo gli interpreti non bisognerebbe giocare con il 4-3-3 ma forse con il 4-2-3-1 o con il 4-3-2-1. De Rossi è stato insufficiente perché ha sbagliato molto. Anche Strootman non ha giocato una buona partita”.
Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Bisogna migliorare la fase offensiva, magari provando dei calciatori come Schick ed El Shaarawy. Ad ora il miglior attaccante è Perotti. Bruno Peres è cresciuto molto e non ha rischiato tanto. Contro il Verona mi aspetto in campo Gonalons al posto di De Rossi e Pellegrini al posto di Strootman, aspettando sempre il rientro di Karsdorp. L’olandese, ieri, ha giocato male, non è ancora in condizione. Dzeko, invece, sembra essere ancora fuori dagli schemi di Di Francesco. Il cambio Fazio-Defrel? E’ stato giusto perché serviva più densità: il mister si è mostrato molto intelligente. Il pareggio contro l’Atletico è una grande iniezione di fiducia. Mi raccomando, non fate giocare Perotti al limite dell’area perché tanto se gli fanno fallo non valgono i rigori… E’ clamorosa questa cosa”.
Franco Melli (Radio Radio 104.5): “La Roma si è salvata grazie ad Alisson. La Juventus ha deluso, è stata una serataccia per i bianconeri. Della partita di ieri sottolineo, oltre alla prova del portiere brasiliano, il ritorno a grandi livelli di Manolas e le sostituzioni di Di Francesco. Non mi sono piaciuti Dzeko e Strootman che da tanti è decantato come un grande calciatore ma per me non lo è. La prestazione di ieri non ci fa ancora capire che cos’è la Roma e dove può arrivare”.
Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Roma-Atletico? Di buono ci sono Alisson ed il risultato e basta perché gli spagnoli hanno avuto ben 9 occasioni da gol e hanno colpito due legni. Dzeko e Nainggolan, nelle dichiarazioni post gara, hanno criticato aspramente il loro tecnico ed il loro modo di giocare. 23 milioni per Defrel, qualcuno me li deve ancora spiegare…Florenzi? Molti dicono che sabato giocherà e me lo auguro ma bisogna andarci piano con lui perché ha passato due brutti infortuni. Il problema della Roma è ancora una volta il modulo utilizzato da Di Francesco e Dzeko ha ragione a criticarlo perché lo scorso anno è stato capocannoniere con Spalletti”.
Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “Dedicherei la giornata ad Alisson che ieri è stato un fenomeno. Ieri si è notata la differenza di tecnica e di esperienza tra la Roma e l’Atletico. Il centrocampo giallorosso è ancora imballato e non riesce a cambiare passo. Non capisco le critiche fatte ai giallorossi e a Di Francesco: hanno giocato contro una squadra da vertice, era una sfida impari che hanno giocato bene e contro una squadra di un livello nettamente superiore”.
Nando Orsi (Radio Radio 104.5): “Per la Roma un punto guadagnato, perché il portiere è stato il migliore in campo. Ma va bene come inizio visto che giocavi contro una delle più forti squadre della Champions negli ultimi anni, che ha dimostrato di sapere anche attaccare e no difendere. I giallorossi, però, se vogliono andare avanti devono fare di più. Le parole di Dzeko sono poco rispettose nei confronti del tecnico. Non sono i ruoli, ma è il meccanismo che ancora non funziona”.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Io sono rimasto estasiato dall’Atletico, ma la Roma ha retto la botta. Quello che mi preoccupa sono le parole di Dzeko”
Mario Mattioli (Radio Radio 104.5): “La Roma ha fatto una auto-scoperta di Alisson che se continuava a non giocare se ne sarebbe andato. E poi ieri sera si è rivisto un Manolas ai suoi grandi livelli”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “L’Atletico è una squadra forte, che gioca insieme da tanti anni e ha delle certezze. La Roma non è crollata, anche se poi valutiamo la prestazione dei singoli c’è da discutere. Nainggolan in quella posizione di campo è un meno, quando invece era un più l’anno scorso. Dzeko farebbe bene stare zitto, ieri non è mai stato in partita. La dimensione europea della Roma, se è questa, è poca roba per avere ambizioni”.
Claudio Moroni (Centro Suono Sport 101.5): “I senatori devono fare come Dzeko e consigliare meglio il tecnico, perché così sta dilaniando la Roma. Anche i cambi ieri sera non mi hanno convinto. La Roma va bene nel primo tempo, ma poi c’è un crollo verticale nella ripresa e questo non va bene. Ieri ho apprezzato il cambio di modulo, il portiere e la tigna. Su questo bisogna costruire”.
Salvatore D’Armino (Centro Suono Sport 101.5): “Di Francesco deve rispondere a due domande: perché la Roma crolla a 25 minuti dalla fine? E poi, se non hai gli uomini adatti al modulo 4-3-3, perché insistere? Non c’è più tempo!“.
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