Etere giallorossa
Orsi: “Si può giocare a calcio anche senza Manolas”. Moroni: “Abituiamoci ad una cessione a stagione”
Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Queste le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:
Adriano Serafini (Teleradiostereo 92.7): “Le parole di Manolas su Nainggolan? Capita spesso a Roma che qualcuno prenda un aereo e andando in ritiro con la nazionale si senta in diritto di dire cose che qui non direbbe mai… Monchi? Da quello che so l’accordo non è ancor stato chiuso, ma secondo me sarebbe molto più attratto dalla Roma che dal Real Madrid come metodo di lavoro”
Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): “Ritengo gravissime le dichiarazioni di Manolas e a causa delle stesse il greco dovrebbe essere messo ai margini della rosa. Come si permette di suggerire ad un compagno di squadra di andare a vincere altrove? Cosa ci ha fatto vincere il signor Manolas in questi anni? Non si può permettere più ad un giocatore di sostituirsi ai dirigenti, sennò dai l’idea di una società amatoriale”
Bruno Ripepi (Radio Radio 104.5): “Il lavoro di Monchi sarà il solito: quello di vendere un grande calciatore dopo uno o due anni, così sarà impossibile avere continuità e costruire una grande squadra da scudetto”
Marco Violi (Roma Web Radio): “Ma cosa deve dire Manolas se non la verità? Io sono con il difensore greco: se la Roma volesse, lo potrebbe trattenere, invece hanno già deciso di cederlo scatenando un’asta a giugno. E’ l’ennesimo sacrificato per motivi di bilancio. Non facciamo passare anche Manolas per un traditore come è successo con Benatia e Pjanic. E’ normale che se Manolas non vede un progetto vincente alzi i tacchi e se ne vada. Ricordiamoci che il greco guadagna meno di Juan Jesus e Vermaelen che sono due panchinari. Il problema, come sempre, sta a monte. E mi lego anche al discorso di Spalletti: vuole garanzie per vincere, si è stancato di arrivare secondo. Purtroppo con questa società dovremo sempre cedere per comprare e se per sbaglio una stagione va male e arrivi al terzo posto, aumenta il rosso in bilancio e sei costretto a vendere ogni anno pezzi pregiati per fare mercato. Così non si va da nessuna parte”.
Federico Nisii (Teleradiostereo 92.7): “Le parole di Manolas? Il discorso è complesso: sul suo futuro è stato chiaro e rispettoso. Sul resto mi sono avvelenato. Quando un calciatore, che è anche un dipendente di un’azienda importante, entra in modo così pubblico sulle scelte di un suo compagno, dice delle cose inopportune e poco rispettose. In privato avrebbe potuto dire ciò che voleva, ma in privato. Io insisto: una squadra vincente e molto forte si vede anche da certe dinamiche. Nella Roma non mi sembra ci sia stata una presa di posizione, né ufficiale né ufficiosa, su queste parole di Manolas su Nainggolan. Qui si bypassa tutto, le cose si lasciano decantare e viene fuori l’idea di rapporti molli, di gerarchie che non esistono, di una situazione troppo poco definita. Il giocatore dà l’idea di uno che già pensa, sia per lui che per i compagni, ad altro. Se non cambia un certo tipo di dinamica dentro Trigoria, parti sempre con qualche punto di svantaggio”.
Roberto Renga (Radio Radio Mattino 104.5): “Manolas? Vedendolo giocare con la Grecia mi sono venuti i rimpianti, si è rivisto di nuovo un difensore insuperabile. Venderlo all’Inter, una diretta concorrente, sarebbe un errore imperdonabile. E quella frase su Nainggolan non mi è piaciuta: ritiene che la Roma non sia un grande club?”
Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Ci sono ottime possibilità che Monchi arrivi a Roma ma ancora non è tutto fatto. Parliamo di un fenomeno della plusvalenza, alla Roma sono convinti che sia il profilo perfetto per sostituire Sabatini e la storia parla per lui”
Marco Madeddu (Teleradiostereo 92.7): “Manolas dice fondamentalmente un’atroce verità: non siamo all’altezza delle migliori. Non so quanto sia giusto dirlo adesso e perché se ne sia uscito con questo candore”
Claudio Moroni (Centro Suono Sport 101.5): “Noi dobbiamo metterci l’anima in pace e convincerci che per altri quattro o cinque anni ogni anno venderemo un gioiello di famiglia. Bisogna sperare che con la partenza di Manolas si indovini sulle qualità del sostituto”.
Riccardo ‘Galopeira’ Angelini (Teleradiostereo 92.7): “A voi sembra normale che la Roma prenda un direttore sportivo come Monchi che può lavorare in un altro club solo pagando una clausola? La Roma deve stare attenta al bilancio, non è pensabile che spenda soldi per liberare un direttore sportivo. Sento parlare di Pellegrini: il ragazzo è del Sassuolo. Via Manolas? Senza Benatia si pensava che la Roma non potesse più giocare a pallone…”.
Roberto Pruzzo (Radio Radio 104.5): “La Roma deve cedere un giocatore a giugno, vedremo a chi toccherà. Il mercato è fatto di occasioni e di richieste, e non è facile andare a puntellare una squadra che è già forte. Kessie? La Roma ha bisogno di trovare giocatori più forti di quelli che ha”.
Ilario Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “Manolas via? Voglio fidarmi del progetto Monchi e di Pallotta. Ma con i giovani si vince o non si vince? La Roma è in un momento decisivo della stagione”.
Alvaro Moretti (Radio Radio 104.5): “Le parole di Manolas su Nainggolan? Pesa di più il fatto che il greco abbia detto “ vada via se vuole vincere”. Il progetto di Pallotta è molto simile a quello di Cragnotti, ma quest’ultimo ha vinto sette titoli. L’ipotesi Monchi credo sia legata a un cambio di strategia: vendere poco e puntellare la rosa”.
Nando Orsi (Radio Radio 104.5): “La Roma si è un po’ autofinanziata vendendo ogni anno un giocatore importante, e sarà così anche a giugno. Si può giocare anche senza Manolas: il greco sarà una perdita importante ma non gravissima. La Roma deve puntellare dei reparti che non hanno fatto molto bene. Se trovano un difensore che darà ancora più garanzie di Manolas la partenza del greco non sarà una perdita grave”.
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