Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Queste le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Giancarlo Dotto (Teleradiostereo 92.7): “Leggo che i tifosi dovrebbero essere inc***ati per il secondo posto. Qualcuno di questi forcaioli mi spieghi perché la Roma avrebbe dovuto vincere questo scudetto, sulla base di quale dato concreto… Tutti ci siamo illusi, ma sarebbe stata un’impresa fuori dalla logica. La Juve è un altro pianeta, per me arrivare secondo davanti a questo Napoli va considerato un successo. Il campionato della Roma resta notevole, non un fallimento come leggo da molte parti. Non è un trofeo ma nemmeno una sconfitta”.

Valentina Catoni (Teleradiostereo 92.7): “Non abbiamo nulla da rimproverare per il percorso fatto, ma preoccupa vedere una squadra stanca. Sarebbe triste perdere questo secondo posto. Non è un trofeo ma sarebbe importante per vivere meglio la prossima stagione, avete visto quanto il preliminare di Champions ci abbia complicato la vita?”.

Giuseppe Gianini (Centro Suono Sport 101.5): “C’è delusione e rabbia, pensavo che la Roma potesse dire la sua. A 6 giornate dalla fine ammainiamo un’altra speranza. Negli ultimi tempi si è parlato di stadio, della situazione del mister, dei contratti… Ma del campionato si è parlato pochissimo”.

Andrea Pugliese (Teleradiostereo 92.7): “Bisogna capire se la Roma negli ultimi minuti del secondo tempo contro l’Atalanta ha rallentato perché non aveva più benzina o perché c’è stato un rilassamento mentale, o perché pensava di fare gol entro la fine della gara. Per me è una questione di testa, c’è stato un rilassamento e ho visto Spalletti molto nervoso a fine partita. Adesso diventa tutto difficilissimo”.

Max Leggeri (Centro Suono Sport 101.5): “Sinceramente del secondo posto non me ne frega un emerito organo genitale maschile. Sabato si è presa sottogamba una partita fondamentale, serviva attenzione dal primo all’ultimo secondo. E’ deprecabile regalare tempi agli avversari, non è da professionisti scendere in campo in ciabatte. La Roma ha buttato al vento una chance perché tutte le componenti, dal presidente all’ultimo dei magazzinieri, stanno pensando ad altro. Con una squadra che parte con degli obiettivi e non raggiunge nemmeno le minime premesse, non si può non parlare di fallimento. Magari a Boston faranno festa per il secondo posto, ma un tifoso non festeggia i piazzamenti”

Stefano Agresti (Radio Radio 104.5): “Il caso più clamoroso in questo momento è la situazione di De Rossi. Ha disputato un’ottima stagione e vedere che la sua conferma viene messa in discussione mi spaventa. Che squadra pensano di fare se rinunciano a lui? Ho la sensazione che la Roma arrivi sempre a fare tutto con l’acqua alla gola: tutti casi aperti. Così non dà una bella immagine. Perfino Lotito ha cambiato modo di comportarsi in queste situazioni. Con tutti i difetti che aveva, la Juve di Giraudo e Moggi rinnovava i contratti a chi li meritava. E tre anni prima della scadenza…”

Alessandro Austini (Teleradiostereo 92.7): “Abbiamo vissuto momenti con molte meno certezze. Vorremmo sapere chi sarà l’allenatore della prossima stagione, che Strootman abbia firmato il rinnovo, che si faccia chiarezza sulle situazioni di Totti e De Rossi e tante altre cose che stanno giustamente a cuore alla gente, ma bisogna sforzarsi di restare sulla linea dell’equilibrio. Capisco la delusione, ero convinto che questa squadra fosse finalmente pronta per raccogliere qualcosa. Ma da qui a passare al disfattismo e ai processi…”

Francesco Balzani (Centro Suono Sport 101.5): “Tra dieci anni questa seconda gestione di Spalletti sarà ricordata solo per il trattamento riservato a Totti. In nessun altro club una bandiera è stata maltrattata e ignorata così. E quest’episodio non sarà utile per la carriera dello stesso Spalletti che in un anno e mezzo non ha fatto più di Garcia. Visto il calendario e lo stato di forma per me il Napoli è favorito per il secondo posto. La Roma deve vincerle tutte e 6 per stare tranquilla perché la squadra di Sarri può fare filotto. Ma se la Roma dovesse farcela non fatela passare come uno scudetto. Zero trofei in 6 anni sono un dato di cronaca. Si ricomincerà con un nuovo progetto, ma ormai i tempi delle promesse sono finiti”.

Francesco Repice (Teleradiostereo 92.7): “Sembra passata una vita dalla Roma vista a Milano contro l’Inter. Roma leggermente affannata? Speriamo lo sia solo leggermente. A questa storia dell’ambiente non ho mai creduto. Ai più grandi della Roma è mai fregato qualcosa? Quando ci sono i giocatori veri non c’è ambiente che tenga. A Roma c’è l’ambiente ideale per vincere. A Madrid le radio ti chiamano di notte se perdi un derby. Possibile che l’ambiente esista solo a Roma? Possibile che questo ambiente sia così decisivo per le sorti della Roma? Sinceramente non credo. Tifosi e giornalisti non scendono in campo. Secondo posto? È favorito chi sta davanti, nonostante il calendario complicato. La Roma ha la possibilità di vincerle tutte, anche contro la Juve. Quella è la partita in cui la squadra di Spalletti deve dimostrare che non è meno forte, di poter competere con i bianconeri”.

Adriano Serafini (Teleradiostereo 92.7): “Il contratto di Spalletti? Finché non ci sarà una comunicazione pubblica, per me non se ne esce. Ricordiamoci che la Roma è ancora seconda, anche se il pareggio con l’Atalanta ha ributtato tutto nel caos totale. Per me la Roma già conosce la decisione di Spalletti. Il valzer degli allenatori è già iniziato, anche se questo non significa che sia stato scelto. Credo che la lista sia molto lunga, non è semplice cercare un nome che abbia lo stesso identikit di Spalletti. A me sembra che il toscano sia ancora dentro alle partite anche se ha deciso di andare via. Non riesco a dargli troppe colpe. Il cambiamento tra primo e secondo tempo di sabato scorso è un’altra cosa folle che abbiamo registrato in questa stagione”.

Ubaldo Righetti (Teleradiostereo 92.7): “Il momento è delicato, si avverte un certo disagio. Il secondo posto diventa fondamentale anche per le sorti di tanti giocatori dentro la squadra. La Roma farebbe dei pensieri totalmente diversi: un conto è arrivare terzi e fare i preliminari, un conto è arrivare secondi”.

Mario Corsi (Centro Suono Sport 101.5): “Spalletti facciamolo sparire da Roma. Non se ne può più di questo allenatore. Spalletti è una brutta persona, calcisticamente parlando. L’anno scorso Totti lo ha portato in Champions e quest’anno non lo fa più giocare perchè tutti gli onori erano per il Capitano. Rimango basito da un sessantenne mezzo fallito che ha voluto atteggiarsi a Mourinho, a Capello, a grande allenatore, quando invece non lo è. Voleva fare la prima donna. Totti in quei 4 minuti che ha giocato con l’Atalanta ha messo due palle gol. Se gioca 25 minuti forse ha la chance in più di mettere uno dei suoi attaccanti inutili a fare gol importanti. Spalletti non lo fa giocare perchè rosica”.

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Vedo Strootman in affanno da tantissimo tempo. Mi chiedo: Grenier che lo abbiamo preso a fare? Ma che gli ha fatto Grenier allo staff tecnico della Roma? Gli ha rigato la macchina? Un esempio: Nainggolan gioca 180 minuti con la nazionale, poi c’è Roma-Empoli prima del derby di Coppa Italia e Nainggolan gioca tutta la partita, mentre Grenier no. Nemmeno con l’Empoli può giocare Grenier?”.

Riccardo Angelini (Teleradiostereo 92.7): “Per me la Roma è seconda, sarà terza quando sarà terza, non ora. Stiamo uniti e lottiamo per il secondo posto, che qualcosa varrebbe ancora con questa Juventus che può davvero fare il triplete. Il primo tempo di sabato è da mani nei capelli. O sono bolliti, o non lo so. Sono arrabbiato con la Roma? Sono molto stranito con la Roma. Io ci ho creduto. Se Spalletti dovesse accordarsi con l’Inter, una città intera gli si metterà contro dimenticando tutto. Nella storia del calcio, la semi-rovesciata di De Rossi entra sempre. Queste cose non succedono solo qui. Per me prima di tutto viene la Roma. Al secondo posto ci tengo ma non per i soldi”.

Roberto Renga (Radio Radio 104.5): “Chi decide alla Roma è Baldini. A lui darei un consiglio: prima di scegliere un allenatore, uno deve decidere che tipo di calcio o di progetto vuole seguire la Roma. L’interrogativo è questo, poi viene il nome dell’allenatore. Io andrei sempre su un italiano. Emery? Ha fatto bene solo in Spagna. Pochettino? Sta lottando per la Premier e guadagna un sacco di soldi, perché dovrebbe cambiare? Spalletti insufficiente sul piano dei risultati in questa sua seconda avventura a Roma”.

Furio Focolari (Radio Radio 104.5): “Allenatore della Roma? Non lo so. Su Emery andrei cauto: ha ancora 2 anni di contratto col Psg, dove sta anche facendo maluccio. La pista Mancini credo sia perseguibile, altre non ne vedo. Pochettino? Sta in una squadra importantissima, non vedo spiragli. Bisogna avere fiducia assoluta in Monchi, che probabilmente è uno dei più bravi al mondo. Se la Roma dovesse perdere il secondo posto, lo Spalletti 2.0 lo considero addirittura fallimentare. Altrimenti accettabile”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “La società Roma con questa vicenda di Spalletti si sta coprendo non dico di ridicolo, ma di malumori. Secondo me chi viene dopo, purché abbia un comportamento consono, va bene. Credo che Mancini non possa venire visto che lavora sui grandi giocatori, mentre la Roma non può fare grandi investimenti finché non ci sarà lo stadio. Ora la Roma deve stare attenta a difendere il secondo posto, mentre mi sembra che si parli di tutt’altro. Il Napoli ha un calendario decisamente meno complicato di quello dei giallorossi. Il bienno di Spalletti? Lo considero negativo. Il caso Totti è l’emblema di una situazione che non avrei mai immaginato. Quello che sta succedendo al più grande giocatore della storia della Roma è incredibile, inammissibile e inaccettabile”.

Nando Orsi (Radio Radio 104.5): “Non è colpa della Roma se Spalletti va via. Anzi, la Roma voleva che il toscano rimanesse, entre lui ha mostrato disagio negli ultimi tempi. Il prossimo allenatore? Per la piazza di Roma prenderei un allenatore che conosce la Serie A. Mancini? Non lo so. Bisogna capire qual è il progetto della Roma. La gestione di Totti da parte di Spalletti? Non credo cambierà in queste ultime giornate di campionato. Mi sembra abbastanza palese pensare che Totti non sia più un giocatore per Spalletti. Il capitano della Roma ha dimostrato una professionalità incredibile”.

Alvaro Moretti (Radio Radio 104.5): “L’addio di Spalletti? Ci siamo. È un fallimento reciproco secondo me, un fallimento che deve far interrogare l’ambiente della Roma. La distanza con la Juventus è siderale, ma nelle coppe qualcosa di più si poteva e si doveva fare. Dove può e non può arrivare questa società? Dov’è la sua dimensione? Credo che la Roma abbia problemi ad individuarla. La gestione di Totti? Questo è uno dei grandi fallimenti di Spalletti sotto tutti i profili. Se lo metti negli ultimi 20’ non è che ti fa perdere contro l’Atalanta”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “La questione allenatore dovrebbe prenderla in mano il presidente. È lui il plenipotenziario, anche se è quello che ne capisce meno di pallone. Lui ha avuto l’ultima parola su Spalletti e sui dirigenti, quindi anche questa volta dovrà prendere in mano la situazione, non Baldini o Monchi. Se il nodo allenatore si sciogliesse con un po’ di anticipo, sarebbe un bene per il futuro della Roma. Oggi Mancini sarebbe pronto ad accettare una sfida, non potrebbe più richiedere tutti quei campioni come pretendeva di fare anni fa. Negli ultimi anni ha allenato il Galatasaray e la peggiore Inter della storia…”.

Claudio Moroni (Centro Suono Sport 101.5): “Una grande squadra a questo punto ha già deciso il ‘pacchetto A’ e il ‘pacchetto B’ in caso di secondo o terzo posto e lo deve aver sottoposto a chi ha individuato come prossimo tecnico. Gasperini fa bene a non accettare se considerato come terza scelta. Il campionato si decide con Inter-Napoli: se la squadra di Sarri vince, noi arriviamo terzi”.

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport 101.5): “Il pareggio contro l’Atalanta è figlio di una squadra che ha ormai finito la benzina, dopo aver dato tutto nel tentativo delle due rimonte nelle coppe. La Roma sabato è stata anche sfortunata, ma il primo tempo è stato indecente. Per me il campionato si decide a Milano. Contro i rossoneri non sarà facile”.



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