Luciano Spalletti, allenatore della Roma

Quello delle radio romane è un fenomeno che non ha eguali nel resto d’Italia. Una schiera di giornalisti, ex calciatori e opinionisti ad animare lo spettacolo. Queste le opinioni dei protagonisti delle emittenti radiofoniche:

Gianluca Piacentini (Teleradiostereo 92.7): “Sia Defrel che Rincon non sarebbero titolarissimi in questa Roma, ma avrebbero sicuramente potuto dare una grossa mano in questo periodo. A prescindere da come finirà, la stagione della Roma sarà importantissima. Non si può pretendere che si facciano 100 punti”.

Massimo Caputi (Radio Radio 104.5): “Non ci sono tante possibilità che Spalletti rimanga alla Roma e a me dispiace perché con un tecnico così è più facile vincere”.

Stefano Carina (Radio Radio 104.5): “Pallotta ha messo con le spalle al muro Spalletti dicendo che per lui può rimanere. Il tecnico invece sta cercando una via d’uscita prendendosela con la stampa”.

Franco Melli (Radio Radio 104.5): “Gli americani hanno fatto peggio di quelli che c’erano prima ai quali la Roma è stata sottratta in malo modo, in maniera discutibile”.

Francesco Di Giovambattista (Radio Radio 104.5): “E’ arrivato il momento di mettere un punto a questa storia: non ha tutti i torti Spalletti e non ha tutti i torti la stampa. Nelle conferenze non si parla più di calcio ma solamente di Spalletti contro la stampa”.

Angelo Di Livio (Teleradiostereo 92.7): “La Roma ieri è ripartita contro un avversario molto in forma. Sono rimasto colpito da Defrel, ma la richiesta da 20 milioni era troppo alto. La Roma ha sofferto nel primo tempo perché il problema sorge quando Fazio va ad incontrare questi attaccanti così veloci. Contro uno come Defrel va in difficoltà, come ha fatto con Mertens, Lacazette e Immobile. La cosa importante comunque era vincere e provare a dimenticare la partita di Europa League. Pallotta? Mi dispiace che in tutti questi anni non sappia parlare un minimo d’italiano. Sulla carta il campionato non è ancora chiuso. Questa Roma poteva fare di più in campionato”.

Marco Madeddu (Teleradiostereo 92.7): “Ieri ho capito quello che poteva essere e non è stato. Contro la Roma Defrel mi ha conquistato definitivamente. Immaginare quel Defrel lì in questa Roma qui nelle settimane appena trascorse, un po’ di rammarico mi è venuto. Senza Bruno Peres la difesa ha trovato un equilibrio maggiore”.

Antonio Felici (Centro Suono Sport – 101,5): “La componente più posata e tranquilla è quella dei giocatori che stanno dando tutto, spesso anche facendo gli straordinari. A me dispiace questa escalation di Spalletti, purtroppo quando ho parlato con lui a dicembre temevo si arrivasse a questo punto. Il tecnico sta facendo la resa dei conti e si sta creando un alibi per giustificare il suo addio a giugno. Spalletti si è reso contro forse che per la società lo scudetto è il secondo posto, e non vuole passare degli anni a Roma senza vincere un titolo reale”

Claudio Moroni (Centro Suono Sport – 101,5): “Spalletti costruisce un castello di carta sopra una frase messa su un titolo. Io vorrei che restasse a Roma. Pallotta ha certificato che finché non ci sarà lo stadio, lui andrà avanti con l’autofinanziamento”.

Salvatore D’Arminio (Centro Suono Sport – 101,5): “Spalletti sta dimostrando di non essere un grande allenatore. Non bisogna essere bravi solo ad indovinare la formazione o la tattica, ma si deve saper tener botta anche alla pressione. E’ stucchevole ormai sentire le sue conferenze stampa. Il pre e il post di ogni partita è avvilente”.

Augusto Ciardi (Teleradiostereo 92.7): “Spalletti? Per 10 persone non può diventare un teatrino ogni intervista a margine di una partita, così non se ne esce vivi: non dai una bella immagine della tua squadra e soprattutto di te stesso”

Gabriele Ziantoni (Teleradiostereo 92.7): “Spalletti, stima per l’allenatore, zero stima per l’uomo, per quello che sta dicendo in conferenza stampa. Se vuole il bene della Roma, rinnovasse. Se è così legato all’ambiente dovrebbe rinnovare il contratto adesso. Io non sono sfigato perchè guadagno molto meno di lui. Spalletti si sta preparando una strategia d’uscita perchè così quando andrà via potrà dire che l’hanno portato ad andarsene. Se il tecnico ha dei problemi con alcuni giornalisti, andasse direttamente da loro senza insultare tutti. Non può in conferenza stampa dare dei poveracci ai ragazzi dei siti e delle radio che guadagnano meno di mille euro al mese. È una battuta classista, a sessant’anni non può andare in conferenza stampa a prendere in giro la gente”.

Riccardo Angelini (Teleradiostereo 92.7): “La Roma vince la partita più pericolosa dell’anno. Provate a pensare una sconfitta dopo l’eliminazione contro il Lione: dopo il gol degli emiliani ho visto tanti spettri. Fazio ha avuto qualche problema contro Defrel e Berardi, ma ha fatto una grande verticalizzazione sul gol di Salah. La difesa sta avendo di nuovo qualche problema come ad inizio stagione, ma rimane il fatto che la Roma ha vinto e si è ripresa il secondo posto. Defrel? Mi ha fatto sorridere la sua esultanza, si è ricordato dopo un po’ di giocare ancora per il Sassuolo. C’è un massacro giornalistico nei confronti di Spalletti, in conferenza non si parla più di calcio”.

Franco Melli (Radio Radio Mattino – 104,5): “Alla Roma se la cantano e se la suonano, adesso vince pure chi arriva secondo. Roba da pazzi. Spalletti è fuori di testa, davanti alle televisioni si pavoneggia e fa il gigione, poi in conferenza stampa fa il matto. Pallotta ha detto che finché non ci sarà lo stadio non si potrà rinforzare la squadra e che di giocatori ce ne hanno già troppi. E allora che parla a fare?”.

Roberto Renga (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pallotta non può venire qua e dire che l’allenatore decide: l’allenatore è un impiegato, deve essere la società a decidere. Spalletti vuole giustificare il suo addio alla Roma e perciò deve dire di essere assediato. E’ un vecchio trucco, che non credo sia legato alla volontà di fare gruppo e vincere, è solo una scelta personale. Ma se pensava di andare alla Juve la cosa si complica, se Andrea Agnelli resta presidente Spalletti non andrà alla Juve. Pallotta ha il chiodo fisso dello stadio e ci dice sempre che con lo stadio la Roma potrà vincere tutto: non è così. La Reggiana aveva lo stadio ed è fallita, Udinese e Sassuolo d’ora in poi andranno in Champions ogni anno? E la Juve ha fatturato solo 12 milioni in più rispetto alla Roma. Con lo stadio non diventi ricco: diventa ricco chi lo fa, che è ben diverso…”

Furio Focolari (Radio Radio Mattino – 104,5): “Con la Roma e le cose che dicono sembra di assistere a Beautiful mind, vedono persone e cose che non esistono. Pallotta è presidente della Roma da cinque anni della Roma e ancora fa le interviste in inglese? Pietà”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “La gente non va più allo stadio non solo per le barriere, ma anche perché non vede un futuro roseo per la Roma. Comincia a dubitare della forza economica di questa proprietà. Se il Napoli batte la Juve allora si riapre per la Roma la corsa allo scudetto. I giallorossi per il secondo posto sono i favoriti”

Ilario Di Giovambattista (Radio Radio Mattino – 104,5): “Pallotta deve guardarsi bene da chi gli sta intorno e gli racconta lucciole per lanterne. Il presidente ieri sulle radio locali ha detto delle cazzate. Pallotta si vergogni di quello che ha detto Negli anni le radio hanno contribuito sempre a creare il mito delle società e dei calciatori. Io lo so perché c’è questo scontro con la stampa e con le radio locali. Non ci riuscirete a farci fuori”

Mario Mattioli (Radio Radio Mattino – 104,5): “La Roma ha una capacità di andare al tiro che la Juve non ha. La difesa del Sassuolo troppo morbida, se fosse successo contro la Juve apriti cielo… Pallotta ha mancato di rispetto ad una città che lo accoglie per una orrida speculazione. Che se ne torni a casa, su Urano”.

Roberto Pruzzo (Radio Radio Mattino – 104,5): “Il primo tempo della Roma è stato deludente, ma in Italia non è come in Europa, è molto più semplice recuperare. Il Sassuolo nella ripresa è sparito”.



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