Daniele De Rossi e Gian Piero Ventura hanno parlato oggi in conferenza stampa alla vigilia della sfida amichevole contro l’Olanda. Il centrocampista giallorosso, domani, raggiungerà Zoff con 112 presenze in maglia azzurra.
LE PAROLE DI DE ROSSI
Sei pentito di non aver vinto con la Roma?
Mi dispiace, ma vivo bene la mia permanenza alla Roma. Quando ho fatto la scelta, anche se ero giovane e l’ho dovuta poi riconfermare, l’ho fatta per un motivo ed ero consapevole che professionalmente forse non era la cosa migliore, se la vediamo da un punto di vista puramente professionale ed extrasentimentale non era il massimo della scelta. Questo lo sapevamo tutti, dispiace perché ci siamo andati vicino tante volte e quando succede così significa che sei ancora molto lontano. Nessun rimpianto, quello viene quando sei a casa sul divano a guardare una finale di Champions o qualche altro grande match europeo e dici ‘peccato non aver mai giocato una partita così’. Tutto qui, le soddisfazioni da quel punto di vista le ho vissute con l’Italia, ma anche qualche serata di gloria l’ho vissuta con la Roma, questa è stata sempre la nostra dimensione.
Sui giovani talentuosi.
C’è sempre stata la tentazione di identificare i giovani che arrivavano con noi anziani. Stavolta, sarà perché sono un po’ più vecchio, c’è la sensazione che ci siano giovani destinati a stare per tanti anni in Nazionale. Parliamo di Donnarumma come di una quasi certezza, poi starà a lui. Verratti è giovane ma è qualcosa di più di una certezza, i due attaccanti come Immobile e Belotti hanno la fame giusta. Se penso ai giocatori paragonati a noi nei vari anni c’è Gagliardini che credo sia destinato a diventare un pilastro di questa squadra. Spero di non portar male, ma l’ho visto che ha qualcosa di diverso rispetto agli altri ed è un bravissimo ragazzo. Mi auguro che anche ora si ritagli il suo spazio, sembra veramente molto forte.
Le gerarchie saranno queste anche al Mondiale?
Non sappiamo come arriveremo al Mondiale, non sappiamo le similitudini rispetto agli altri bienni. Sarebbe poco saggio dire che somigliamo alla Nazionale del 2006, il complimento migliore che posso fare a questa squadra è che somiglia molto a quella di Conte. Le partite migliori le abbiamo fatte agli Europei, è sintomo di grande squadra e di un grande allenatore. I giocatori sono gli stessi, il tecnico è simile per certi versi, anche per l’attenzione tattica. Spero che questa squadra mantenga questo percorso positivo.
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