Roberto Mancini

“Da una grande delusione possono nascere grandi trionfi. I giocatori devono ricominciare a sognare. Questa deve essere l’Italia della rinascita”. Il neo ct azzurro, Roberto Mancini, ha sfoderato ottimismo sul futuro della Nazionale. Lo ha fatto nel corso del suo intervento al talk “La storia siamo noi” inserito nella 4° edizione di KickOff, l’evento residenziale promosso dalla Figc e andato in scena nel weekend presso il centro tecnico di Coverciano, a Firenze. Lo ha fatto a poche ore di distanza dalle sue prime convocazioni come commissario tecnico di un Nazionale che ricomincia un nuovo percorso ed e’ ora attesa ai tre test amichevoli contro Arabia Saudita, Francia e Olanda. Chiamato insieme ad altre personalità del nostro calcio di ieri e di oggi (l’ex medico degli azzurri Fino Fini, l’attuale team manager Gabriele Oriali, il subcommissario Figc Alessandro Costacurta, l’arbitro Nicola Rizzoli, l’ex centrocampista Giancarlo ‘Picchio’ De Sisti) a ripercorrere i 120 anni di storia della Federazione che coincidono anche con i 60 anni del centro tecnico di Coverciano, Roberto Mancini e’ rimasto focalizzato sul tema-azzurro ricordando le imprese delle Nazionali passate ma con lo sguardo sempre rivolto al futuro. “Forse in occasione dei Mondiali del 1970, del 1982 e del 2006 di talenti italiani ne avevamo troppi e tutti insieme – ha continuato Mancini – Oggi ce ne sono meno e si pensa che sia tutto piu’ difficile. Bisogna solo aspettare un attimo e avere fiducia”.

“Diciamo che nel calcio ogni Nazione ha il suo metro e il suo sistema, non possiamo e non potremo mai essere ne’ giocare come una Spagna o un Brasile. L’Italia ha sempre avuto un suo sistema originale – ha proseguito il “Mancio” -. In certi periodi, siamo stati anche piu’ forte del Brasile per le finali mondiali conquistate. In altre occasioni, come a Spagna ’82, abbiamo saputo trovare una nostra strada, nonostante non fossimo favoriti. Speriamo di riprenderci nei prossimi anni tutte le soddisfazioni, con gli interessi”.

Sul futuro della squadra azzurra, ha inviato messaggi incoraggianti anche il team manager Gabriele Oriali. “Vincere aiuta a vincere, ma a volte le sconfitte fanno meglio di una vittoria. Mi auguro che dalla mancata qualificazione mondiale arrivi la spinta per riportare la Nazionale dove merita” ha affermato Oriali, campione del mondo a Spagna ’82. Sulla stessa lunghezza d’onda Nicola Rizzoli, designatore degli arbitri di serie A. “Siamo capaci di rinascere, come italiani siamo orgogliosi e prossimamente le prospettive possono essere incoraggianti” ha sottolineato Rizzoli mentre per l’ex medico della nazionale (dal 1962 al 1982) Fino Fini, l’Italia “deve ritrovare la sua posizione giocando a calcio e giocando bene”.

A margine dell’evento KickOff anche il subcommissario Figc, Alessandro Costacurta, ha commentato la nuova avventura azzurra che da pochi giorni e’ ripartita sotto il segno del ct Roberto Mancini. Tra i 30 convocati per le amichevoli di San Gallo, Nizza e Torino spicca il nome di Mario Balotelli, che mancava in azzurro dal 2014. “Ringrazio Mancini perche’ grazie alle sue scelte ha avvicinato tantissimo la Nazionale ai tifosi. Balotelli? Diventare genitore ti cambia e non c’e’ nessuno migliore di Mancini per testarlo. Il rendimento in campo e’ stato all’altezza della convocazione” ha detto Costacurta.



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