Il Chelsea adesso trema. Secondo quanto riporta il Times, infatti, il Governo inglese ha deciso di congelare i beni nel Regno Unito di Roman Abramovich. Tra questi c’è anche il club londinese, che continuerà a giocare con una licenza speciale, ma non potrà essere ceduto.
A finire nel mirino altri sei oligarchi russi, tra questi Oleg Deripaska, proprietario dell’EN+ Group, e Igor Sechin, a capo della Rosneft. Abramovich è accusato di essere un uomo d’affari vicino al Cremlino, a Vladimir Putin, al primo ministro e amministratore delegato della VEB, Igor Shuvalov e all’ex direttore generale di Gazprom Alisher Usmanov.
Il Chelsea non potrà vendere nuovi biglietti, né ai tifosi di casa né agli ospiti, e non potrà incassare dal merchandising nel Regno Unito. Allo stadio andranno solo gli abbonati e i negozi ufficiali del club saranno temporaneamente chiusi. Di fatto il Chelsea non può generare nuovi profitti.
Con ogni probabilità, ma manca ancora la conferma della Premier League, il club non potrà né cedere né acquistare nuovi giocatori. Nemmeno in recompra come Abraham (tra un anno e mezzo). E nemmeno rinnovare i contratti. Una rivoluzione, che cambia gli equilibri di tutto il calcio europeo.
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