Addio ad Aldo Agroppi: l’ex calciatore e allenatore si è spento a 80 anni

ULTIME NOTIZIE AGROPPI MORTE – Il mondo del calcio italiano piange la scomparsa di Aldo Agroppi, spentosi all’età di 80 anni nella sua Piombino, città che gli ha dato i natali il 14 aprile 1944. L’ex centrocampista di Torino, Genoa e Perugia, nonché allenatore di lungo corso in Serie A e Serie B, lascia un grande vuoto sia nel panorama calcistico che in quello mediatico, dove negli ultimi anni si era distinto come commentatore e opinionista sportivo per la Rai.

Una carriera tra campo e panchina

Agroppi ha legato il suo nome al calcio italiano grazie a una carriera ricca di esperienze. Da calciatore, è stato un centrocampista grintoso e di talento, indossando la maglia del Torino, dove ha militato per diverse stagioni e si è distinto come uno dei punti di riferimento della squadra granata. Ha poi giocato con il Genoa e il Perugia, prima di appendere gli scarpini al chiodo.

Nel corso della sua carriera da calciatore, Agroppi ha anche avuto l’onore di vestire la maglia della Nazionale italiana in cinque occasioni, rappresentando il Paese con orgoglio e passione.

Conclusa la carriera in campo, Agroppi è passato in panchina, guidando diverse squadre tra Serie A e Serie B. Il suo carattere forte e il grande carisma lo hanno reso un allenatore rispettato e apprezzato, anche se non privo di polemiche, in linea con la sua personalità schietta e diretta.

La nuova vita da opinionista

Negli ultimi anni, Aldo Agroppi si era allontanato dal calcio giocato, trovando spazio come commentatore e opinionista sportivo. La sua collaborazione con la Rai lo aveva portato a essere una voce familiare per tanti appassionati, grazie ai suoi interventi pungenti e mai banali.

L’ultimo saluto a Piombino

Agroppi era ricoverato da alcuni giorni presso l’ospedale di Piombino, dove si è spento circondato dall’affetto dei suoi cari. La città toscana, che lo ha visto nascere e crescere, oggi piange uno dei suoi figli più illustri.

La scomparsa di Aldo Agroppi lascia un vuoto nel calcio italiano, che perde una figura storica, capace di incarnare con autenticità e passione lo spirito del gioco. Un uomo che ha dato tanto al pallone, dentro e fuori dal campo, e che sarà ricordato come un simbolo di dedizione e amore per il calcio.

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