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Alex Infascelli: “Totti è stato il mio coregista. Aveva voglia di raccontarsi, era maturo”
NOTIZIE AS ROMA TOTTI INFASCELLI – Alex Infascelli, regista di “Mi chiamo Francesco Totti“, il docufilm sull’ex capitano giallorosso, ha parlato della sua opera in vista della presentazione che andrà in scena oggi alla Festa del Cinema di Roma.
Queste le sue dichiarazioni: “Francesco è stato il mio coregista. Il mio non è un film su o con Totti, l’ho fatto proprio con lui. Abbiamo lavorato da dentro, insieme. E’ stato un film rischioso e molto particolare, perché con Francesco sapevo di rimbalzare narrativamente a tutta una città. A me, alle persone che lo circondano, ai tifosi romanisti, ai romani. Avevo bisogno di isolare una relazione da subito, e questo film nasce dalla relazione tra Francesco e Roma, che a sua volta racconta Francesco. Non volevo parlare di calcio, volevo parlare dell’uomo”.
“Credo che lui avesse voglia di raccontarsi, era maturo: io mi sono trovato al posto giusto e al momento giusto”, aggiunge Infascelli, che sull’assenza del capitano alla presentazione del film, dice: “Penso che Francesco abbia sentito il desiderio che parlasse il film, perché ha detto tanto. Con la sua presenza oggi in effetti non aveva molto di più da dire. Lui ha deciso di non venire. Ha detto ‘sto male, voglio stare da solo, voglio avere un tempo per sentire cosa mi sta accadendo’, ma penso volesse anche lasciare lo spazio perché noi potessimo sentire, vedere e giudicare”.
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