Edin Dzeko

Fin dai lontani tempi della mitologia greca e romana, le figure dei semidei più vicini agli uomini erano rappresentate da uomini prestanti, alti e forti. Nel calcio, uno sport dove la prestanza fisica è alla base del rendimento continuo, alcuni giocatori assumono questa denotazione. Nella Roma, per quanto visto fino ad ora, a ricoprire questo ruolo sono sicuramente Alisson Becker ed Edin Dzeko, che come Castore e Polluce ‘proteggono’ il Campidoglio e spiccano ognuno nella sua arte. Fieri ed imponenti fisicamente, il portiere e il centravanti della Roma sono le grandi certezze del gioco di Eusebio Di Francesco, che ha da sempre puntato su di loro anche nei momenti importanti. Dopo la vittoria in Champions League contro lo Shakhtar Donetsk arrivata proprio grazie a un goal dell’attaccante bosniaco, che è valsa la qualificazione ai quarti di finale, il cerchio sembra star iniziando a chiudersi. 

Sebbene sia vero che non tutte le squadre facciano leva su due soli giocatori, per quanto riguarda la Roma è indubbio che l’importanza del portiere e del centravanti sia altamente rilevante, soprattutto in una stagione di transizione come questa. Fin dall’inizio del campionato i giallorossi hanno dovuto lottare su due fronti. In primis perché il campionato era sempre stato un obiettivo, nonostante gli uomini di Di Francesco non risultassero essere i favoriti dai pronostici delle migliori scommesse sportive in circolazione. In secondo luogo perché l’exploit in Champions League dopo aver battuto il Chelsea in casa con un netto 3 a 0 ha aperto la strada ai romanisti verso gli ottavi di finale della competizione, e per di più come primi del gruppo. In effetti, il primo posto del girone ha permesso alla Roma di affrontare lo Shakhtar invece del Barcellona, un avversario quasi impossibile da battere.

Tuttavia, va fatta una distinzione importante tra entrambi i Dioscuri. Se Dzeko è andato a segno 13 volte in campionato e 4 in Champions League, una cifra globale abbastanza inferiore rispetto all’anno scorso, è anche vero che con la sua doppietta i giallorossi hanno battuto il Napoli in una sfida molto importante dal punto di vista psicologico. Ed è stato proprio da quel momento che l’attaccante bosniaco si è ripreso e, dopo essere stato a un passo dal lasciare la Roma per il Chelsea, è tornato a dominare nell’area di rigore avversaria

Chi invece domina la propria di area di rigore, con un rendimento senza eguali dall’inizio dell’anno, è Alisson. Il portiere brasiliano, titolare nella sua nazionale, è sicuramente il migliore estremo difensore del campionato italiano e tra i più talentuosi del mondo. Le sue parate straordinarie all’andata con lo Shakhtar e contro il Napoli al San Paolo sono soltanto alcune delle dimostrazioni della sua elevata atleticità e dell’esplosività dei suoi riflessi. Senza praticamente sbavature, anche lui avrebbe potuto lasciare la Roma a gennaio ma non l’ha fatto. 

Ed è proprio sulle spalle dei suoi Dioscuri che Di Francesco sta plasmando, pian piano, la sua Roma. Senza porsi limiti sul suo cammino.



FOTO: Credits by Shutterstock.com

© RIPRODUZIONE RISERVATA

🚨SEGUICI IN DIRETTA🚨