Alisson

Alisson Becker, portiere della Roma, ha rilasciato un’intervista a Globoesporte.com parlando dell’interesse del Real Madrid e di tanti club europei nei suoi confronti. Queste le sue dichiarazioni: “L’interesse del Real Madrid nei miei confronti mi fa piacere, non posso negarlo. Sono soddisfazioni che fanno parte della nostra carriera. Sono molto contento quando qualche club o qualche giornalista parla bene di me, vuol dire che sto lavorando bene, che mi seguono, immagina quando lo fa un club come il Real Madrid, ma io ora sono concentrato sulla Roma”.

Mancano 90 giorni al Mondiale. Difficile controllare l’ansia?
Io sono una persona molto tranquilla in relazione agli impegni futuri. Sono abituato a gestire l’ansia prima di ogni partita. Quando c’è un impegno importante c’è sempre un po’ di ansia e nervosismo, ma credo di stare sereno e non pensarci troppo. Cercherò di fare lo stesso per il Mondiale. Voglio pensare ad oggi, a quello che devo fare per la Roma. Sto lavorando per arrivare al 100% della condizione per aiutare il Brasile se sarò convocato e se giocherò.

Anche la famiglia diventa ansiosa…
Credo di si (ride, ndr). Tutti lo diventano. Noi professionisti dobbiamo concentrarci sul nostro lavoro, giorno per giorno, e dobbiamo lasciare l’ansia da parte, cercando di restare tranquilli.

Tu pensi di vivere oggi il tuo miglior momento della carriera?
Credo di sì. Questo è il momento migliore della mia carriera. Sto migliorando, disputando grandi partite e affrontando avversari di alto livello, soprattutto in Champions League e con la Seleçao. Oggi ho più esperienza rispetto a quando sono stato chiamato in nazionale per la prima volta, mi sento molto bene e spero che il miglior momento arrivi in occasione del Mondiale per aiutare il Brasile.

Credi che nella Roma ti abbiano valorizzato un po’ tardi?
Non mi sono mai sentito sottovalutato. In alcuni momenti non mi hanno potuto apprezzare. Ho trascorso un anno di difficoltà e di esperienza, non giocando quanto io avrei voluto. Qui in Italia si dice molto che il primo anno serve per capire il calcio italiano. Ed è stato così, anche se quando sono arrivato mi sentivo già pronto per giocare. Ho lavorato molto durante il periodo in cui sono rimasto molto in panchina. Mi sono allenato per farmi trovare pronto non appena sarebbe arrivato il mio momento. E questo è successo, grazie a Dio. Qui a Roma sono felice, riuscendo a disputare belle partite e aiutando la squadra a cercare di ottenere alcuni obiettivi. Voglio continuare così con la Roma fino a fine stagione per avere continuità poi con il Brasile.

La Roma arriva come ‘sorpresa’ ai quarti di finale di Champions League?
Non dico come sorpresa, ma siamo uno dei club meno favoriti a passare il turno e conquistare il trofeo. Stiamo facendo molto bene, molto concentrati. Abbiamo una squadra buona, che sa bene dove vuole arrivare e che lotterà per raggiungere gli obiettivi.

Ti piacerebbe restare alla Roma per molti anni o pensi ad un possibile cambio di squadra?
A me non piace molto parlare del futuro. E’ logico che ho anche io i miei obiettivi personali e i miei sogni professionali, ma sono molto concentrato sul presente. L’Italia è un paese fantastico, con una cultura molto interessante. Roma è una bellissima città per vivere. Il club ha una struttura ottima per lavorare, ti garantisce il meglio per la nostra professione. Io qui mi sento molto bene, sono felice con il momento che sto vivendo e cerco di pensare ad oggi più che al futuro. Sono sicuro che accadranno grandi cose nella mia vita, e che Dio ha preparato il meglio per me, ma cerco di lasciare tutto nelle sue mani, e concentrarmi su quanto sto facendo nella Roma e nelle prossime due amichevoli della Seleçao.

Al mondiale il Brasile affronterà la Serbia del tuo compagno di squadra nella Roma Kolarov. Avete scherzato già tra voi due pensando a questa sfida?
Seguivamo il sorteggio insieme e quando è uscito il girone ci siamo guardati e lui mi ha sorriso. Tutti i giorni quando ne parliamo ci diciamo che sarà una bellissima partita. Kolarov dice che è complicato affrontare il Brasile al Mondiale. Per me sarà un piacere e un onore giocare contro di lui, che è un ottimo professionista, di qualità, che fino ad oggi ha aiutato molto la Roma. Sarà un avversario difficile da affrontare.

Molto probabilmente sari il titolare della Seleçao nel Mondiale. A chi ti paragoni?
Il mio idolo è sempre stato Taffarel, credo che sia così anche per tanti brasiliani, per quanto ha fatto per noi e per il nostro calcio. Ha aperto la porta dell’Europa per i portieri. Noi dobbiamo ringraziarlo molto per questo. E’ stato uno dei primi ad arrivare qui in Italia e si è comportato molto bene. Guardando lui ho imparato molte cose. Ho avuto il piacere di lavorare accanto a Dida nell’Internacional di Porto Alegre, un altro portiere che ho avuto come punto di riferimento. Lo stesso con Julio Cesar, che ha vinto tutto in Italia e in Europa, portiere di un livello molto alto. Non dimentico Marcos che ha vinto il Mondiale del 2002, un titolo che ricordo molto bene. Mi svegliavo all’alba per vedere le partite in tv. Sono stati tutti nomi importanti per me sia come tifoso che come portiere.



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