Il portiere della Roma, Alisson, ha rilasciato alcune dichiarazioni a Folha circa la possibilità di lasciare la capitale in caso non avesse avuto la certezza di giocare e sulla stagione che lo porterà al mondiale di Russia 2018. Queste le sue parole:
“Il c.t. Tite mi consigliò di parlare con la Roma, sul mio utilizzo in campo. Incontrai Monchi e tutto si risolse per il meglio. Non volevo lasciare la Roma, ma se non avessi avuto la certezza di giocare, avrei chiesto di partire. Perché questo è l’anno più importante della mia carriera. Non volevo farlo, ma avrei dovuto pensare a me e ai miei obiettivi. Adesso so che tutto dipende da me e dalle mie prestazioni, anche perché nessuno nel Brasile, nell’anno del Mondiale, ha il posto garantito. L’anno scorso giocavo poco per scelta del nostro ex allenatore, Spalletti. Sono un ragazzo tranquillo e non mi sentivo a mio agio ad andare a parlargli, perché lui aveva scelto di avere due portieri di alto livello, impiegandomi nelle coppe. Ha usato la meritocrazia, perché Szczesny aveva fatto bene il primo anno. Diciamo che ho imparato ad avere un po’ di pazienza. Le persone impareranno a conoscere il mio lavoro, che devo fare al meglio. Devo dire però che già lo scorso anno, pur giocando poco, ho fatto delle buone prestazioni. Taffarel mi ha aiutato molto, anche lui nella sua carriera, come me, ha attraversato dei momenti difficili. Fare il portiere in Italia è diverso, in Brasile si punta sulla forza e sull’esplosività, a Roma si lavora più sulla tecnica e la posizione. Unire le due cose è il massimo”
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