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Angelino, il motore silenzioso della Roma: un talento ritrovato e indispensabile
AS ROMA NEWS ANGELINHO – Prezioso, duttile e spesso sottovalutato. José Ángel Esmorís Tasende, meglio conosciuto come Angelino, è diventato uno dei punti fermi della Roma, nonostante il suo acquisto definitivo dal Lipsia in estate sia passato quasi inosservato. Mentre i riflettori erano puntati su nomi più blasonati, il terzino spagnolo ha saputo ritagliarsi un ruolo centrale nel nuovo corso giallorosso.
Un matrimonio che funziona
La storia di Angelino e della Roma è quella di un matrimonio che fa bene a entrambe le parti. Per il 27enne spagnolo, cresciuto nella galassia del Manchester City tra Inghilterra e Stati Uniti, la Capitale rappresenta finalmente il luogo in cui ritrovare continuità e considerazione, due elementi che mancavano nella sua carriera, se non durante la parentesi al Lipsia. Per la Roma, invece, Angelino è diventato una risorsa imprescindibile, capace di adattarsi a diverse situazioni di gioco e di portare equilibrio su una fascia cruciale.
Un talento giramondo
Il percorso di Angelino è stato tutto fuorché lineare. Dopo essersi messo in luce al PSV Eindhoven, dove fu nominato talento dell’anno dell’Eredivisie nel 2019, il Manchester City decise di riacquistarlo per oltre 12 milioni di euro, dopo averlo ceduto appena un anno prima per 7 milioni, bonus inclusi. Tuttavia, la sua avventura con i Citizens durò poco: in sei mesi collezionò pochissime presenze, prima di trasferirsi al Lipsia.
In Germania, Angelino trovò inizialmente spazio e fiducia, tanto da essere riscattato dal Lipsia dopo un periodo in prestito. Ma anche qui il matrimonio si interruppe, portandolo a vivere altre esperienze in prestito, prima con l’Hoffenheim e poi con il Galatasaray. La parentesi in Turchia, però, fu un passo falso, con pochissimo minutaggio. A quel punto, la Roma approfittò dell’occasione, portandolo nella Capitale con un blitz di mercato il 30 gennaio 2023.
L’importanza ritrovata alla Roma
Dopo aver girato il mondo – Inghilterra, Stati Uniti, Spagna, Olanda, Germania, Turchia e ora Italia – Angelino sembra aver trovato finalmente stabilità a Roma. Con De Rossi, Juric e Ranieri, il terzino è stato fondamentale, ma è stato proprio Ranieri a restituirlo al suo ruolo naturale di esterno a tutta fascia. Un cambio di posizione che ha valorizzato le sue caratteristiche, dopo gli esperimenti di Juric, che lo aveva provato come braccetto di sinistra in una difesa a tre, paragonandolo a Dimarco.
Con Ranieri, Angelino ha dimostrato quanto possa essere decisivo nel gioco verticale della Roma. I suoi numeri – 5 assist in 43 partite – non bastano a spiegare la sua importanza tattica e la sua capacità di dare equilibrio e velocità alla squadra. Certo, manca ancora un gol per completare il suo contributo, ma la sua influenza va ben oltre le statistiche.
Angelino, un perno irrinunciabile
Nella Roma che sta ritrovando la propria identità, Angelino si è rivelato uno dei giocatori più affidabili e preziosi. Come si dice di Paulo Dybala che “esiste una Roma con e una senza di lui”, lo stesso discorso può essere fatto per Angelino. La sua capacità di coprire l’intera fascia, di adattarsi a diverse situazioni tattiche e di giocare sempre in verticale lo rendono un elemento cruciale nel progetto giallorosso.
A soli 27 anni, Angelino sembra aver finalmente trovato la sua dimensione. Non è un giocatore che cerca i riflettori, ma sul campo è sempre presente. Per la Roma, il suo riscatto è stato un investimento intelligente, che sta ripagando ampiamente. E se c’è una certezza nel nuovo corso giallorosso, è che questa squadra non può fare a meno di Angelino.
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