James Pallotta, presidente della Roma

L’As Roma continua a pagare stipendi e tasse grazie ai soldi sborsati dagli azionisti di controllo, ossia gli americani rappresentati da James Pallotta e riuniti nel veicolo Neep Roma Holding. I quali, mentre sperano di potersi presto rifare con lo stadio di proprietà, dal 30 giugno 2016, data di chiusura dell’esercizio per il club giallorosso, al 31 dicembre dello stesso anno, hanno già effettuato versamenti in favore della Roma per un totale di 78 milioni (erano oltre 57 milioni a ottobre scorso), suddivisi in 70 in conto “futuro aumento di capitale” e 8 a titolo di “finanziamento soci”.

Lo si scopre tra le righe del bilancio al 30 giugno di Neep, appena depositato al registro delle imprese, dove si precisa che tale esborso dei soci di controllo americani ha permesso alla squadra allenata da Luciano Spalletti di “fare fronte ai propri fabbisogni derivanti dall’attività operativa e dagli investimenti effettuati, e di pagare regolarmente le retribuzioni dovute ai tesserati e le imposte correnti”. Inoltre, “tali versamenti hanno determinato un incremento del patrimonio netto della controllata rispetto a quanto registrato al 30 giugno 2016, che ha di fatto permesso a quest’ultima di risolvere significativamente le problematiche generate nel corso del precedente esercizio”.

Va infatti ricordato che, dopo la perdita di esercizio da 10,4 milioni realizzata al 30 giugno 2016, il rosso cumulato negli anni dal club giallorosso era salito a 173 milioni, facendo suonare l’allarme dell’articolo 2446 del codice civile (capitale ridotto di oltre un terzo in conseguenza di perdite), che impone di correre ai ripari. Proprio per questo motivo, la Roma, alla fine di ottobre, aveva riunito un’assemblea degli azionisti che aveva deliberato la copertura dei 173 milioni di euro di perdite con riserve disponibili, che in questo modo si sono ridotte da poco più di 183 a una decina di milioni.

Nella parte finale del fascicolo di bilancio di Neep Roma Holding, il collegio sindacale richiama l’attenzione degli azionisti americani sul fatto che siano proprio loro, con i versamenti, a garantire la continuità aziendale, del veicolo azionista di riferimento e della stessa squadra giallorossa. “In relazione alla ragionevole certezza dell’attività sociale delle controllate e considerato il supporto da parte della compagine di controllo – si legge, con frasi un po’ contorte, nel bilancio di Neep alla voce “continuità aziendale” – che può assicurare, qualora necessario, un adeguato supporto finanziario per far fronte ai fabbisogni derivanti dalla gestione caratteristica, tenuto anche conto della possibilità di ricorso al credito, gli amministratori hanno considerato la società Neep e il gruppo in una situazione di continuità aziendale e su tale presupposto hanno redatto il bilancio al 30 giugno 2016″.

In un’assemblea del 30 dicembre 2016, l’azionista unico As Roma spv llc (società, quest’ultima, con sede nel Delaware sempre riconducibile ai soci americani) ha approvato i numeri del bilancio separato di Neep Roma Holding al 30 giugno dell’anno scorso, che si sono chiusi con un utile di esercizio di 128.338 euro, realizzato principalmente grazie a 200 mila euro di proventi finanziari (si tratta dei dividendi erogati dalla controllata Brand Management). A livello consolidato, invece, il gruppo Neep, che oltre alla Roma controlla altre società come quella dei marchi Brand Management e quella immobiliare Roma real estate, ha accusato una perdita di 11,3 milioni, in miglioramento dai -34,23 milioni registrati al 30 giugno 2015. Come spiegato in assemblea, la perdita netta consolidata si è ridotta rispetto all’anno prima anche grazie all’incremento dei ricavi della controllata As Roma, “derivanti dalle plusvalenze relative al trasferimento dei calciatori”. Tra le principali operazioni di calcio-mercato, ci sono il passaggio al Milan di Alessio Romagnoli e quello alla Juventus di Miralem Pjanic.

Ecco che così il collegio sindacale di Neep richiama l’attenzione dei soci americani “sui principali rischi economici e finanziari connessi all’ordinario svolgimento dell’attività operativa dell’As Roma, vista la sua partecipazione a competizioni sportive, in quanto connotati da elementi di imprevedibilità”. In questo caso, quindi, i sindaci di Neep mettono in guardia sulla possibilità che ci possa essere bisogno di “un ulteriore versamento” di denaro da parte degli azionisti americani “per sostenere patrimonialmente la controllata As Roma”.

Non bastasse, a detta sempre del collegio sindacale di Neep, i rischi economici e finanziari sono anche connessi “alla realizzabilità del progetto ‘Stadio di Roma’”, tornato di grandissima attualità proprio in questi giorni, “in quanto caratterizzato da una serie di autorizzazioni amministrative non dipendenti dalla società”. A riguardo, secondo indiscrezioni, la Regione Lazio sarebbe in attesa di atti ufficiali da parte del Comune di Roma, guidato dalla sindaca Virginia Raggi, che dovrebbero essere presentati formalmente nella Conferenza dei servizi che si chiuderà il 3 marzo. Da un punto di vista tecnico, infatti, al momento ciò che il Campidoglio ha depositato al tavolo aperto presso la Regione guidata da Nicola Zingaretti è un parere non favorevole, sia pure con diverse indicazioni che vanno in direzione correttiva.

Prima di capire quali sono i rischi connessi al progetto rispetto ai quali il collegio sindacale vuole mettere in guardia gli azionisti di Neep, è necessario fare un passo indietro, al mese di maggio del 2016. Allora, la Neep ha acquisito dalla As Roma spv llc l’intera partecipazione in Stadio Tdv spa per 80 mila euro. E Stadio Tdv è proprio la società deputata alla gestione e al finanziamento del progetto dell’impianto sportivo. Mentre il 16 maggio la banca d’affari americana Goldman Sachs ha messo a disposizione fino a 30 milioni per la società veicolo dello stadio, da rimborsare entro 22 mesi. La cifra è garantita, in ultima istanza, dai soci americani attraverso la As Roma spv llc.

Ebbene, per sottolineare i rischi connessi alla realizzazione dello stadio, i sindaci ricorrono alle parole degli stessi consiglieri di amministrazione di Neep (il cda è presieduto da Pallotta, che ricopre lo stesso ruolo anche nella Roma): “La mancata realizzazione del progetto potrebbe influire sul valore della partecipazione detenuta da Neep in Stadio Tdv” e anche in questo caso potrebbe “generare la necessità di un ulteriore versamento” di denaro da parte dell’azionista As Roma spv llc “per far fronte agli impegni finanziari derivanti dalle garanzie rilasciate a favore di Stadio Tdv a fronte del finanziamento verso Goldman Sachs”. “Famo ‘sto stadio!”, era sbottato in diretta televisiva nei giorni scorsi l’allenatore della Roma Spalletti. C’è da scommettere che i soci americani sono con lui. La parola passa all’amministrazione Raggi.

(Businessinsider.com)



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