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Baldanzi: “De Rossi mi ha dato tantissimo. Ranieri sa toccare le corde giuste, non ci poniamo limiti”

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AS ROMA NEWS BALDANZI – Tommaso Baldanzi, trequartista della Roma, si è raccontato ai canali ufficiali della Lega Serie A e si è soffermato sulla sua avventura in giallorosso e sul rapporto con Daniele De Rossi e Claudio Ranieri.

Due gol e due assist in questa stagione: a che punto è il tuo processo di crescita?
“Mi sento molto bene, che sto crescendo, sto migliorando tantissimo le mie prestazioni. Su gol e assist posso fare di più, ma mi piace molto giocare con la squadra, per ora mi sento contento del percorso e dell’andamento della squadra”.

Roma è una città molto passionale, ci sono molte aspettative: la difficoltà più grande nel passaggio da Empoli a una big?
“Non ho trovato molte difficoltà, col gruppo e gli allenatori mi sono trovato molto bene. I primi mesi sono stati di ambientamento, non è stato facilissimo ma è stato veloce”.

Cosa significa essere allenato da Ranieri?
“Lui è riuscito a toccare le corde giuste in me e in tutti i giocatori, in tutto l’ambiente. Su questo è stato fortissimo, ora siamo felici di aver invertito la tendenza e vogliamo continuare così”.

Cosa ti ha lasciato De Rossi?
“Mi ha dato tantissimo. Mi ha voluto qui e mi ha dato l’onore di giocare in una squadra così prestigiosa. Per la mia crescita è stato importantissimo, soprattutto nel ruolo in cui ho giocato di recente, un po’ più mezzala, gli piacevo molto lì anche quando non ci credevo io”.

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Cosa hai assorbito da Dybala?
“Con lui e altri campioni in squadra si impara ogni giorno anche solo guardando. Ho un bellissimo rapporto, è una grande persona, umile, con loro cresci e impari facilmente”

Con i più giovani com’è il rapporto?
“Bellissimo. Ma abbiamo un rapporto ottimo con tutta la squadra, anche i più esperti, sono molto umili”.

Siete molti mancini in squadra: c’è affinità?
“Sto lavorando molto sulla fase difensiva, siamo tanti mancini ma possiamo giocare insieme senza problemi. Con tanti giocatori forti in quel ruolo devi adattarti a fare altro, anche se ti piace meno. Ma possiamo giocare insieme”.

Ci racconti dei tuoi inizi da bambino? C’è lo zampino di tuo nonno nell’iniziare a giocare a calcio?
“Ho iniziato a Castelfiorentino nella squadra del mio paese, mio nonno mi ha trasmesso l’amore per questo sport di cui era innamorato perso. Mi accompagnava lui e oggi essere in un club così storico come la Roma è motivo di grande orgoglio per me e per lui”.

Il peso e il fisico hanno una grande importanza in questo calcio, spesso vengono scartati giocatori più gracilini. Per te è stata una motivazione ancora più forte?
“Sì, è stata una bella motivazione, mi piaceva scontrarmi con quelli più ‘grossi’. Lo è anche per i più piccoli che iniziano a giocare, ma ci sono giocatori di grande talento più piccoli ma che tengono botta. Troveremo spazio anche noi più piccoli”.

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Ranieri ha dato certezze, voi giocatori cosa ci avete messo di vostro?
“Dovevamo ritrovare noi stessi, capire le nostre qualità e dimostrarle. Col mister ci siamo riusciti, ma la cosa più bella è stata il gruppo, che è sempre stato unito e ha provato a trovare una soluzione. Magari all’inizio non riuscivamo, siamo peggiorati, ma piano piano ne siamo usciti”.

Giusto non dare limiti ai vostri obiettivi?
“Giusto non porre limiti, non abbiamo un obiettivo ben chiaro vista la nostra partenza, ma vista anche la posizione dobbiamo vincere più partite possibili. E pensando una partita alla volta possiamo toglierci belle soddisfazioni”.

FOTO: Credits by Shutterstock.com

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