Mauro Baldissoni, direttore generale della Roma, ha rilasciato un’intervista anche al sito ufficiale del club parlando della promozione di Frederic Massara e delle dimissioni di Walter Sabatini:

“Il direttore Sportivo è una delle figure chiave in un club. Gli allenatori hanno un impatto più legato alla squadra e al campo. Un direttore sportivo, invece, deve gestire le partenze o i cambiamenti in un lasso di tempo maggiore rispetto a un tecnico. Sabatini ha trascorso cinque anni alla Roma, un periodo molto lungo. E in questi casi le dinamiche possono anche cambiare. Quando non si hanno più vedute in comune sugli aspetti decisionali relativi alla squadra è tempo di cambiare. Non c’è niente di sbagliato o di strano in questo. Sono cose che succedono. La cosa importante, però, è che la società riesca a mantenere una certa stabilità e coerenza dal punto di vista operativo e decisionale. Questo è quello che credo stiamo facendo. La promozione di Ricky Massara, che aveva già lavorato con Sabatini in precedenza, è una garanzia di continuità dei buoni risultati ottenuti negli ultimi anni”.

Baldissoni difende l’operato di Sabatini: “È impossibile fare solo scelte giuste. Tutti commettiamo degli errori. Per esempio siamo riusciti a strappare un paio di giocatori fortemente richiesti da squadre rivali, che alla fine non sono riusciti a esprimersi al meglio. Questo non significa che non erano le scelte giuste in quel momento. L’interesse delle altre squadre legittimava le nostre intenzioni, che poi si sono rivelate sbagliate soltanto perché il giocatore non ha reso come ci si aspettava. Tutto questo fa parte del calcio. Anche sapendo che alcune scelte poco felici saranno inevitabili, bisogna lavorare sempre con l’obiettivo di ridurre il livello degli errori, avendo a disposizione più elementi. Più dati e più tempo, assieme a una pianificazione appropriata per verificare le scelte, aiutano a ridurre i rischi di giocatori che non rendono, ma evitare del tutto questi rischi è impossibile. La bravura di Walter sta proprio nell’abilità di scovare giovani talenti e di vedere in anticipo la loro potenziale crescita. Lo aveva fatto anche con altri club prima del suo arrivo alla Roma. Con noi ha confermato le sue qualità, soprattutto all’inizio. Un dettaglio fondamentale per aumentare la nostra competitività, rispettando allo stesso tempo i vincoli finanziari, grazie ai fondi ottenuti con le cessioni di giocatori comprati all’inizio del loro processo di crescita. Andando avanti, stiamo cercando di essere sempre più organizzati e strutturati”.



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